giovedì 30 giugno 2022

DIVAGANDO SULLE MASCHERINE

 


MASCHERINA CHIRURGICA, FFP2, DOPPIA MASCHERINA!
Cosa dicono le istituzioni, come si usano, come funzionano, cosa dice la Scienza

In veste di istruttore nazionale di Protezione Civile in ambito sanitario, dall'inizio di questa epidemia, ne ho viste e sentite di tutti i colori e mi è venuta voglia di fare il punto della situazione.
 
All'inizio di questa epidemia influenzale (COVID-19) tutte le autorità sanitarie, come OMS, ISS, AIFA, EMA, e molti dei medici mediatici insistevano sul fatto che le mascherine non servivano a fermare i virus:

27/02/2020 Brescia e Hinterland: A giudicare dalla quantità di mascherine che si vedono per strada o sui mezzi pubblici, il concetto non è chiaro. Lo ripetono da giorni i medici, i farmacisti e nei giorni scorsi lo hanno sottolineato anche il Ministero della salute e l'Oms, ma forse vale la pena ribadirlo: alle persone sane le mascherine non servono. https://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/coronavirus-ecco-quando-le-mascherine-non-servono-a-niente-1.3462813

10/03/2020 Coronavirus, Walter Ricciardi (OMS): "Le mascherina chirurgiche ai sani non servono a niente, il virus penetra attraverso la garza" https://www.la7.it/dimartedi/video/coronavirus-ricciardi-oms-le-mascherine-chirurgiche-non-servono-il-virus-penetra-attraverso-la-garza-10-03-2020-312511

12/03/2020 Sul sito del ministero della Salute, vengono fornite delle indicazioni che fanno riferimento alle direttive dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Citiamo testualmente: “Per prevenire il rischio di infezione da nuovo coronavirus è prioritario curare l’igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di indossare anche una mascherina solo se sospetti di aver contratto il nuovo coronavirus e presenti sintomi quali tosse o starnuti, oppure se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo coronavirus. L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte. Inoltre, la mascherina non è necessaria per la popolazione generale in assenza di sintomi di malattie respiratorie”. https://www.firstonline.info/coronavirus-le-mascherine-servono-o-no-la-risposta-degli-esperti/

03/04/2020 articolo su FanPage che raccoglie i diversi pareri: “La mascherina non è necessaria per la popolazione generale in assenza di sintomi da malattie respiratorie”, Ministero della Salute. “Indossarle è una stupidaggine”, viceministro Sileri. Consigliere dell’Oms professor Walter Ricciardi  “Le mascherine per le persone sane non servono a niente”. Rapporto Iss destinato alle strutture sanitarie “non necessario” fornire DPI (mascherine) ai pazienti senza sintomi respiratori. https://www.fanpage.it/attualita/non-compratele-e-non-usatele-le-mascherine-da-inutili-a-fondamentali-nella-lotta-al-coronavirus/

07/04/2020  Direttore Generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus Per quanto riguarda le raccomandazioni il segretario generale dell'Oms è molto specifico: “Nelle strutture sanitarie, l'Oms continua a raccomandare l'uso di maschere mediche, respiratori e altri dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari”, mentre nella comunità “raccomandiamo l'uso di maschere mediche da parte di persone malate e di quelle che si prendono cura di una persona malata a casa”. https://europa.today.it/attualita/oms-mascherine-tutti.html

07/04/2020 Univadis from Medscape: L'uso delle mascherine facciali...sono indicate come importanti strumenti di mitigazione contro la trasmissione del virus dell'influenza, mentre sono scarse le prove a sostegno della loro utilità in corso di epidemia COVID-19 o di altri virus respiratori. Le mascherine chirurgiche facciali hanno ridotto significativamente anche la rilevazione dell'RNA del virus dell'influenza nelle goccioline respiratorie, ma non negli aerosol.  https://www.univadis.it/viewarticle/covid-19-funzione-ed-efficacia-d-impiego-delle-mascherine-facciali-in-corso-di-epidemia-717292

Ma un giorno un politico, il governatore della Lombardia Fontana, decise che tutti dovevano indossarle, anche all'aperto, nonostante il parere delle istituzioni sanitarie, e da quel momento tutti cambiarono parere!

Coronavirus, Locatelli: ‘Lombardia obbliga a coprire il volto? Distanziamento sociale è misura fondamentale...c'è un dibattito scientifico perché non esistono evidenze fortissime sull'utilità (delle mascherine)’. Borrelli: ‘Non uso mascherine’!
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/04/coronavirus-locatelli-lombardia-obbliga-a-coprire-naso-e-bocca-distanziamento-sociale-e-misura-fondamentale-borrelli-non-uso-mascherine/5760270/

RIFLESSIONE: cos'è cambiato nel tempo? Indipendentemente dall'effetto di un virus sui diversi organi (se il SARS-CoV-2 viene trascurato nei primi giorni, come con la vigile attesa, passa dalle vie aeree alte ai polmoni creando i disastri che sappiamo, come ha sempre detto il direttore dell'Ist. Mario Negri Prof. Remuzzi) le dimensioni dell'aerosol respiratorio che contagia sono sempre le stesse, le caratteristiche tecniche delle mascherine sono sempre le stesse (anzi con la liberalizzazione alla produzione sono diminuite molto). Ai posteri l'ardua sentenza!

MA COME SI USANO?

Le mascherine, sia chirurgiche che FFP2/P3, devono essere indossate dopo essersi lavati le mani, e dopo averle estratte da una confezione sigillata sterile. Per le prime, una volta passati gli elastici dietro le orecchie, si aggiusta il ferretto a livello del naso per favorirne l'adesione al volto. Il Filtro Facciale (FFP2/P3) invece richiede una pratica un pò più complessa. Innanzitutto questa mascherina non può essere indossata se il volto non è completamente rasato, altrimenti diventa perfettamente inutile. Una volta indossata dobbiamo assicurarci che aderisca completamente al volto. Per fare questo si esegue una forte inspirazione che deve avere come risultato un effetto ventosa lungo tutto il bordo della mascherina. Se infatti non si verifica questo, ma si presentano punti di non adesione completa al volto, la mascherina è INUTILE! Una volta allontanate, o spostate dal volto, le mascherine non possono essere indossate di nuovo ma devono essere gettate come rifiuto sanitario speciale perché potenzialmente infette.

Una nota sui Filtri Facciali: già nel febbraio 2020 in un articolo che riporto ad aprile, queste mascherine vengono indicate come utili solo in ambienti COVID e quindi luoghi fortemente contaminati. In questi casi però il solo uso dei filtri facciali non permette di eliminare il contagio attraverso gli occhi. La lacrima sempre presente sulla superficie oculare raccoglie l'aerosol contaminato e finisce nelle vie aeree. Di fatto il primo medico che individuò il SARS-Cov-2 fu un oculista cinese. Quindi queste mascherine dovrebbero essere sempre accompagnate dalle maschere oculari, tipo maschera da sub.


Se non vi riconoscete nell'uso sopra indicato sappiate che le vostre mascherine sono INUTILI o perfino  contaminanti e quindi pericolose!

MA COME FUNZIONANO?

I virus non hanno vita propria ma sopravvivono solo all'interno di un ospite. Una volte usciti dal nostro corpo hanno vita breve, condizionata dal tempo di evaporazione delle microscopiche goccioline che emettiamo durante la respirazione (aerosol) di dimensioni inferiori ai 0,5μm. Le droplets, gocce di saliva molto più grandi (generalmente oltre i 5μm), emesse parlando ad alta voce, cantando, starnutendo o tossendo, che però per il loro peso cadono per gravità a 30-40 cm da noi, non rappresentano un pericolo se manteniamo le distanza dall'eventuale malato.

L'International Council of Certificationindica il valore di filtraggio delle FFP2/P3, in base agli standard internazionali (UNI EN 149:2001) fino a 0,6μm e quindi, mia riflessione, cosa succede all'aerosol contaminato con il SARS-COV-2 di dimensione inferiore ai 0,5μm?!
https://icc-iso.org/index.php/it/certificazioni/59-maskat-it

COSA DICE LA SCIENZA

Inhaled CO2 concentration while wearing face masks: a pilot study using capnography: "Studio su mascherine: con Ffp2, deterioramento cognitivo e della salute generale"
"Secondo lo studio, utilizzando le FFp2, si supera velocemente la soglia di sicurezza di CO2, inalandone una quantità 10-20 volte superiore rispetto alla normale respirazione. Si tratta del primo studio, in merito, che tiene conto del “rebreathing”– ovvero la valutazione della respirazione in circuito chiuso - con “captazione (inalazione) della CO2 dei gas espirati” in tempo reale."

- Correlation Between Mask Compliance and COVID-19 Outcomes in Europe "Correlazione tra la conformità delle mascherine e gli esiti di COVID-19 in Europa"
"Gli obblighi delle mascherine sono stati attuati in quasi tutti i Paesi del mondo [...]. Di conseguenza, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altre istituzioni pubbliche, come l'IHME, da cui sono stati ottenuti i dati sulla conformità delle mascherine utilizzati in questo studio, raccomandano vivamente l'uso delle mascherine come strumento per frenare la trasmissione della COVID-19. Questi obblighi e raccomandazioni hanno avuto luogo nonostante il fatto che la maggior parte degli studi controllati randomizzati condotti prima e durante la pandemia di COVID-19 concludessero che il ruolo delle mascherine nella prevenzione della trasmissione respiratoria virale fosse piccolo, nullo o inconcludente."

Use of face masks did not impact COVID-19 incidence among 10–12-year-olds in Finland "L'uso delle mascherine non ha impattato sull'incidenza della COVID-19 tra i bambini di età compresa tra 10 e 12 anni in Finlandia"
"Nell'autunno 2021 in Finlandia la raccomandazione di utilizzare le mascherine nelle scuole per gli alunni di età pari o superiore a 12 anni era in vigore a livello nazionale. 
"Abbiamo confrontato le differenze nelle tendenze dell'incidenza [di COVID-19] a 14 giorni tra Helsinki e Turku nei bambini di 10-12 anni e, per confronto, anche tra i 7-9 anni e tra i 30-49 anni [...]. Secondo la nostra analisi, non sembrava che si ottenesse alcun effetto aggiuntivo [cioè alcun beneficio ulteriore dall'uso di mascherine, ndt]."

- Effectiveness of Adding a Mask Recommendation to Other Public Health Measures to Prevent SARS-CoV-2 Infection in Danish Mask Wearers "Efficacia dell'aggiunta di raccomandazione all'uso della mascherina ad altre misure di salute pubblica per prevenire l'infezione da SARS-CoV-2 nei portatori di mascherine in Danimarca".
"Un totale di 3030 partecipanti sono stati assegnati in modo casuale alla raccomandazione di indossare mascherine e 2994 sono stati assegnati al controllo; 4862 ha completato lo studio. L'infezione da SARS-CoV-2 si è verificata in 42 partecipanti con mascherine (1,8%) e 53 partecipanti di controllo (2,1%). La differenza tra i gruppi era di -0,3 punti percentuali.

RACCOLTA DEI PRINCIPALI STUDI SUI POTENZIALI DANNI CAUSATI DALLE MASCHERINE

Medicine, 18/02/2022 (https://journals.lww.com/md-journal/Fulltext/2022/02180/The_Foegen_effect__A_mechanism_by_which_facemasks.60.aspx)

Nature, Scientific Reports, 15/02/2022 (https://www.nature.com/articles/s41598-022-06605-w#MOESM1)

SSNR, 28/06/2021 (https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3865482)

ScienceDirect, 13/06/2021 (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0048969721035774)

ScienceDirect - Swansea University, 15/05/2021 (https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0043135421002311?via%3Dihub)

EJMR, 12/08/2020 (https://eurjmedres.biomedcentral.com/articles/10.1186/s40001-020-00430-5)

Wiley Contact Dermatitis, 13/05/2020 (https://doi.org/10.1111/cod.13601)

 IJERPH, 20/04/2021 (https://doi.org/10.3390/ijerph18084344)

CHI FOSSE INTERESSATO A RICEVERE ULTERIORE BIBLIOGRAFIA MI CONTATTI DIRETTAMENTE

P.S. ho appena letto un ottimo articolo più puntuale ed esteso del mio, sul sito del giornalista Porro, a firma Bechis e Trevisan, che vi propongo https://www.nicolaporro.it/le-mascherine-funzionano-cosa-dicono-gli-studi/

Luca Ieri
Istruttore nazionale di Protezione Civile, settore sanitario
Istruttore nazionale di Emergenza sanitaria territoriale
Istruttore nazionale di rianimazione cardio-polmonare adulto e pediatrica extra-ospedaliera
varie certificazioni OMS e CICR sulla gestione del COVID19

martedì 21 giugno 2022

PERIODO PLASTICO PER IL RECUPERO DELL'OCCHIO PIGRO


FINO A CHE ETA' E' POSSIBILE RECUPERARE UN OCCHIO PIGRO?

In un articolo che ho già citato nel precedente post dove si parlava della visione stereo degli strabici, viene fatta una raccolta (review) di pubblicazioni a livello mondiale sull'argomento della plasticità del cervello che permetterebbe recuperi visivi, anche in età adulta avanzata, dell'ambliopia (occhio pigro) e conseguentemente di un certo grado di visione stereo. Normalmente, durante le visite oftalmologiche pediatriche, i genitori si sentono dire che il periodo in cui si può recuperare l'ambliopia è molto breve. Non di rado, se il bambino arriva alla visita a 6-7 anni, viene giudicato irrecuperabile e viene abbandonato come caso non più trattabile. 

E' noto (1, 2, 3) che la plasticità cerebrale ha un picco in giovanissima età ma questo momento, dove il trattamento è sicuramente più efficace, non coincide con il periodo plastico. Infatti gli autori scrivono "l'assunto che la plasticità finisca effettivamente dopo il periodo critico, ha avuto un effetto perverso nella pratica clinica. Ai pazienti ambliopi di età superiore ai sette anni viene spesso detto che non saranno mai in grado di recuperare l'acuità visiva o la stereovisione"(4).  

MA COS'E' L'AMBLIOPIA?

Il sistema nervoso in generale, e quello addetto alla visione in particolare, si sviluppa in gran parte grazie agli stimoli che riceve nel primo periodo di vita. Privarlo di questi stimoli determina una perdita di funzionalità che nell'occhio si definisce appunto Ambliopia. questa perdita di stimoli può essere causata, nella stragrande maggioranza dei casi, o da uno strabismo, quando devia sempre lo stesso occhio, o da un problema visivo importante (quasi sempre in un occhio solo) che impedisce una visione accettabile. Gli autori dell'articolo si chiedono se sia possibile recuperare sia la visione di qualità che la stereo visione, che rappresenta il massimo livello di collaborazione fra i due occhi, dopo il periodo critico.

Negli ultimi 20 anni gli studi (1, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11) hanno dimostrato che una plasticità significativa può essere presente ben oltre il periodo critico, grazie a stimolazioni adeguate. Gli studi indicano comunque risultati più numerosi e rilevanti nei casi di occhio pigro in assenza di strabismo. Già nel 1986 Holopigian, Blake e Greenwald (13) avevano scoperto che "gli ambliopi anisometropici (differenza di correzione fra i due occhi senza strabismo) hanno visione stereo a basse frequenze, ma non alte, suggerendo che mentre la loro stereoacuità non è fine come nella normalità, è comunque funzionale".

Il lavoro affronta vari tipi di allenamento visivo, dal più tradizionale, con il tappo sull'occhio "buono", a sistemi avanzati di realtà virtuale. Tutte le tecniche che permettevano di non interrompere il lavoro simultaneo dei due occhi (come invece fa il tappo su un occhio, che è una tecnica che risale al 1700(14)) sono risultati i migliori. La caratteristica che però è stata evidenziata come un potenziamento incredibile per l'allenamento visivo, è risultata la stimolazione multisensoriale (15). Il fatto di unire allo stimolo visivo uno uditivo, uno tattile, uno fonetico (quindi un soggetto può vedere un oggetto che deve andare a toccare  a tempo determinato da un metronomo e nominarlo) è risultato un potenziamento del recupero visivo non solo durante il periodo di allenamento ma anche come fattore stabilizzatore nel tempo. 


Un esempio di queste stimolazioni multisensoriali può essere il lavoro eseguito dal soggetto, dove deve riconoscere delle frecce assimilabili alla forma di una lettera presente a sinistra dello schermo (fase cognitiva), toccarle (fase di coordinamento visuo-motorio) rimanendo in equilibrio su pedana (fase tonico-posturale) ma viste attraverso occhiali rosso-verdi che permettono di stimolare gli occhi separatamente (fase binoculare).

In conclusione possiamo affermare che certi paradigmi relativi all'ambliopia (occhio pigro) ed il recupero di una visione adeguata, e conseguente recupero di una visione stereo, devono essere completamente rivisti dagli specialisti e dalle scuole che li preparano.


Bibliografia

1) Bavelier D, Levi DM, Li RW, Dan Y, Hensch TK.: Removing brakes on adult brain plasticity: From molecular to behavioral interventions. The Journal of Neuroscience. 2010;30(45):14964–14971.
2) 
Movshon JA, Van Sluyters RC.: Visual neural development. Annual Review of Psychology. 1981;32:477–522.
3) 
Wiesel T.: Postnatal development of the visual cortex and the influence of environment. Nature. 1982;299:583–591.
4) 
Levi D.M., Knill D.C., Bavelier D.: Stereopsis and amblyopia: A mini-review. Vision Res. 2015 Sep; 114: 17–30. 
5) 
Baroncelli L, Maffei L, Sale A.: New perspectives in amblyopia therapy on adults: A critical role for the excitatory/inhibitory balance. Frontiers in Cellular Neuroscience. 2011;5:25.
6) Hess RF, Thompson B, Baker DH.: Binocular vision in amblyopia: Structure, suppression and plasticity. Ophthalmic and Physiological Optics. 2014;34(2):146–162. 
7) Levi DM. Prentice award lecture 2011: Removing the brakes on plasticity in the amblyopic brain. Optometry and Vision Science. 2012;89(6):827–838. 
8) Levi DM, Li RW.: Perceptual learning as a potential treatment for amblyopia: A mini-review. Vision Research. 2009;49(21):2535–2549.
9) Levi DM, Polat U.: Neural plasticity in adults with amblyopia. Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America. 1996;93(13):6830–6834.
10) Morishita H, Hensch TK.: Critical period revisited: Impact on vision. Current Opinion in Neurobiology. 2008;18(1):101–107.
11) Wong AM.: New concepts concerning the neural mechanisms of amblyopia and their clinical implications. Canadian Journal of Ophthalmology. 2012;47:399–409. 
12) 
McKee S.P., Levi D.M., Movshon J.A.: The pattern of visual deficits in amblyopiaJournal of Vision, 3 (2003), pp. 380-405.
13) 
Holopigian K., Blake R., Greenwald M.J.: Selective losses in binocular vision in anisometropic amblyopesVision Research, 26 (1986), pp. 621-630.
14) 
Charles de Saint-Yves: Nouveau traité des maladies de yeux” Paris, 1722.
15) Vedamurthy I., Huang S., Levi D.M., Bavelier D., Knill D.C.: Recovery of stereopsis in adults through training in a virtual reality task. Optical Society of America, Fall Vision Meeting, Rochester, NY, USA (2012)


Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo. 

martedì 14 giugno 2022

LA VISIONE STEREO DELLO STRABICO

Marty Feldman - attore 

Uno strabico può avere una visione stereo?

Intanto spieghiamo cosa è uno strabismo anche se sono sicuro che molti di voi abbiano già almeno un'idea generale.

Il Dictionary of Visual Science, di Cline, Hofstetter e Griffin (1), lo definisce come "quella condizione in cui la fissazione binoculare non è presente, in condizione di visione normale". In sostanza si ha uno strabismo quando gli occhi non riescono ad allinearsi sullo stesso oggetto e quindi non possono inviare al cervello una unica immagine come sommatoria delle due singole immagini dei due singoli occhi.

Per la maggior parte delle persone, pur avendo due occhi, risulta normale che ciò che vediamo sia "singolo". In realtà non è così ovvio e questa condizione di visione singola  richiede un grande lavoro da parte del sistema visivo e condizioni che lo permettano. Possiamo semplificare dicendo che se i due occhi vedono l'oggetto osservato nello stesso modo (forma, dimensione, colore, nitidezza, posizione nello spazio) il cervello potrà riunire le due immagini e permetterci una "visione singola". 

fig.1

Ma questa condizione permette anche, grazie alla posizione separata dei due occhi, e quindi due punti di vista diversi, la visione stereo o tridimensionale (fig.1). Naturalmente chi vede da un solo occhio non ha una percezione del mondo piatta, come se guardasse un quadro o una foto. L'esperienza permette, come spiegano i principi della psicologia della Gestalt (2, 3), di percepire la profondità grazie al confronto dei profili degli oggetti, delle dimensioni ecc. Per esempio se osserviamo in una spianata senza altri riferimenti un'auto al lato di una casa, con dimensioni non proporzionate, avremo la netta sensazione che l'auto sia molto più vicina a noi permettendoci una percezione di profondità nello spazio (fig.2).

fig.2

Ma anche se le dimensioni fossero coerenti, fra casa e auto, questa seconda, interrompendo il profilo della casa, ci trasmetterebbe il fatto che l'auto si trovi più vicina a noi rispetto la casa (fig.3).


fig.3

Naturalmente la visione stereo ci permette un altro livello di precisione nelle valutazioni, e conseguentemente, nel gestire questa percezione nella nostra vita quotidiana. Per sperimentare quanto siamo precisi nell'afferrare un piccolo oggetto, grazie ai due occhi, provate a chiuderne uno mentre fate la seguente operazione: fate sostenere un oggetto sottile come uno spillo o uno stuzzicadenti. Con la vostra mano dominante, con un movimento laterale, provate ad afferrare l'oggetto al primo tentativo. Sono sicuro che lo mancherete o lo toccherete ma in modo impreciso! Quanti tentativi vi saranno necessari? Provate a riaprire l'occhio chiuso e sperimentato come diviene facile lo stesso compito.

FATEMI SAPERE COM'E' ANDATA!

Tornando alla persona strabica, avendo gli occhi deviati, non risponderà ai presupposti richiesti dalla stereo visione. Gli occhi infatti osserveranno oggetti diversi e quindi non sovrapponibili. Il sistema nervoso avrà in questo caso confusione e visione doppia. La visione sdoppiata rende il nostro rapporto con lo spazio circostante, quasi impossibile e quindi il cervello tende a spengere un occhio. Questo fenomeno si chiama "soppressione" ed è quello che succede negli strabici. In realtà non è sempre così dipendendo da vari fattori, uno dei quali affronteremo più avanti.

A livello didattico, gli specialisti della visione, studiano che uno strabico, non potendo usare entrambi gli occhi insieme, NON può avere visione stereo e questo è dimostrato con gli strumenti usati tradizionalmente durante le visite.


MA NON E' COSI'!
Nei giorni 5 e 6 di giugno scorso, presso l'Istituto di Ricerca e di studi in Ottica e Optometria (I.R.S.O.O.) si è svolto il corso "Visione Binoculare e Stereopsi" a cura di Angie Minichiello (O.D., Ph.D.), che ho avuto il piacere di poter assistere nella docenza.

Durante le due giornate abbiamo potuto dimostrare, prima teoricamente e poi clinicamente, grazie alla presenza di pazienti, che anche in presenza di strabismo è possibile avere visione stereo! Il concetto e gli strumenti innovativi sono stati sviluppati da Angie Minichiello e J.-Bernard Weiss oculista strabologo di fama mondiale, autore di numerosissime pubblicazione e precursore della chirurgia di strabismo con anestesia topica.

 Il concetto è che gli strumenti e le metodiche attualmente adottati analizzano la visione stereo fine e quindi centrale. Altra cosa è poter valutare la presenza di una stereovisione periferica che rappresenta un dato importantissimo per la prognosi della chirurgia di strabismo, sempre condizionata da molte variabili non sempre valutabili. In sostanza se un soggetto strabico ha una visione stereo, e quindi una fusione di immagini proveniente dai due occhi se pur periferica, dopo la chirurgia avrà una maggior stabilità della motilità oculare avendo, a livello cerebrale, conservato una forma di visione binoculare.


E' sorprendente scoprire quanti strabici possano riferire di poter vedere i film tridimensionali, che ovviamente rappresentano una stimolazione visiva periferica, per le dimensioni dello schermo cinematografico.

Un interessante articolo (4) dedicato allo studio di strabismo e ambliopia (occhio pigro), del 2014, evidenzia, con sorpresa degli autori, come in molti casi dove gli strumenti tradizionali non registrano stereo visione i pazienti dichiarano di poter vedere appunto film tridimensionali al cinema.

Ma già nel 1981 (5) era stata registrata una "residua interazione binoculare" in strabici attraverso il test del campo visivo. Anche in questo caso è presente una interazione binoculare periferica ma non centrale.

Potremmo concludere quindi che grazie ai nuovi strumenti di Minichiello e Weiss abbiamo la possibilità di valutare se uno strabico ha visione stereo e questo dato risulta prezioso prima di un intervento chirurgico. Naturalmente sarebbe auspicabile che anche a livello accademico vengano corrette le teorie adeguandole ai nuovi risultati della ricerca e agli strumenti di Minichiello e Weiss.

Bibliografia
1) Cline D., Hofstetter H.W., Griffin J.R.: Dictionary of Visula Science. Fourth edition. ed. Butterworth-Heinemann 1997.
2) Metzger W.: I fondamenti della psicologia della gestalt. ed. Giunti Barbera 1984.
3) Kanizsa G.: Grammatica del vedere. Saggi su percezione e Gestalt. ed.il Mulino 1980.
4) Levi D.M., Knill D.C., Bavelier D.: Stereopsis and amblyopia: A mini-review. Vision Research, Volume 114, September 2015, Pages 17-30.
5)  R., Fronius M., Singer W.: Binocular interaction in the peripheral visual field of humans with strabismic and anisometropic amblyopia. Vision Res. 1981;21(7):1065-74.

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo. 



LE LENTI BLU PROTEGGONO REALMENTE, DA PROBLEMI DI VARIO TIPO, GLI OCCHI?

La questione sull'affaticamento, o perfino danni legati all'uso di computer e sistemi elettronici in generale, è molto dibattuto. Ne...