martedì 14 giugno 2022

LA VISIONE STEREO DELLO STRABICO

Marty Feldman - attore 

Uno strabico può avere una visione stereo?

Intanto spieghiamo cosa è uno strabismo anche se sono sicuro che molti di voi abbiano già almeno un'idea generale.

Il Dictionary of Visual Science, di Cline, Hofstetter e Griffin (1), lo definisce come "quella condizione in cui la fissazione binoculare non è presente, in condizione di visione normale". In sostanza si ha uno strabismo quando gli occhi non riescono ad allinearsi sullo stesso oggetto e quindi non possono inviare al cervello una unica immagine come sommatoria delle due singole immagini dei due singoli occhi.

Per la maggior parte delle persone, pur avendo due occhi, risulta normale che ciò che vediamo sia "singolo". In realtà non è così ovvio e questa condizione di visione singola  richiede un grande lavoro da parte del sistema visivo e condizioni che lo permettano. Possiamo semplificare dicendo che se i due occhi vedono l'oggetto osservato nello stesso modo (forma, dimensione, colore, nitidezza, posizione nello spazio) il cervello potrà riunire le due immagini e permetterci una "visione singola". 

fig.1

Ma questa condizione permette anche, grazie alla posizione separata dei due occhi, e quindi due punti di vista diversi, la visione stereo o tridimensionale (fig.1). Naturalmente chi vede da un solo occhio non ha una percezione del mondo piatta, come se guardasse un quadro o una foto. L'esperienza permette, come spiegano i principi della psicologia della Gestalt (2, 3), di percepire la profondità grazie al confronto dei profili degli oggetti, delle dimensioni ecc. Per esempio se osserviamo in una spianata senza altri riferimenti un'auto al lato di una casa, con dimensioni non proporzionate, avremo la netta sensazione che l'auto sia molto più vicina a noi permettendoci una percezione di profondità nello spazio (fig.2).

fig.2

Ma anche se le dimensioni fossero coerenti, fra casa e auto, questa seconda, interrompendo il profilo della casa, ci trasmetterebbe il fatto che l'auto si trovi più vicina a noi rispetto la casa (fig.3).


fig.3

Naturalmente la visione stereo ci permette un altro livello di precisione nelle valutazioni, e conseguentemente, nel gestire questa percezione nella nostra vita quotidiana. Per sperimentare quanto siamo precisi nell'afferrare un piccolo oggetto, grazie ai due occhi, provate a chiuderne uno mentre fate la seguente operazione: fate sostenere un oggetto sottile come uno spillo o uno stuzzicadenti. Con la vostra mano dominante, con un movimento laterale, provate ad afferrare l'oggetto al primo tentativo. Sono sicuro che lo mancherete o lo toccherete ma in modo impreciso! Quanti tentativi vi saranno necessari? Provate a riaprire l'occhio chiuso e sperimentato come diviene facile lo stesso compito.

FATEMI SAPERE COM'E' ANDATA!

Tornando alla persona strabica, avendo gli occhi deviati, non risponderà ai presupposti richiesti dalla stereo visione. Gli occhi infatti osserveranno oggetti diversi e quindi non sovrapponibili. Il sistema nervoso avrà in questo caso confusione e visione doppia. La visione sdoppiata rende il nostro rapporto con lo spazio circostante, quasi impossibile e quindi il cervello tende a spengere un occhio. Questo fenomeno si chiama "soppressione" ed è quello che succede negli strabici. In realtà non è sempre così dipendendo da vari fattori, uno dei quali affronteremo più avanti.

A livello didattico, gli specialisti della visione, studiano che uno strabico, non potendo usare entrambi gli occhi insieme, NON può avere visione stereo e questo è dimostrato con gli strumenti usati tradizionalmente durante le visite.


MA NON E' COSI'!
Nei giorni 5 e 6 di giugno scorso, presso l'Istituto di Ricerca e di studi in Ottica e Optometria (I.R.S.O.O.) si è svolto il corso "Visione Binoculare e Stereopsi" a cura di Angie Minichiello (O.D., Ph.D.), che ho avuto il piacere di poter assistere nella docenza.

Durante le due giornate abbiamo potuto dimostrare, prima teoricamente e poi clinicamente, grazie alla presenza di pazienti, che anche in presenza di strabismo è possibile avere visione stereo! Il concetto e gli strumenti innovativi sono stati sviluppati da Angie Minichiello e J.-Bernard Weiss oculista strabologo di fama mondiale, autore di numerosissime pubblicazione e precursore della chirurgia di strabismo con anestesia topica.

 Il concetto è che gli strumenti e le metodiche attualmente adottati analizzano la visione stereo fine e quindi centrale. Altra cosa è poter valutare la presenza di una stereovisione periferica che rappresenta un dato importantissimo per la prognosi della chirurgia di strabismo, sempre condizionata da molte variabili non sempre valutabili. In sostanza se un soggetto strabico ha una visione stereo, e quindi una fusione di immagini proveniente dai due occhi se pur periferica, dopo la chirurgia avrà una maggior stabilità della motilità oculare avendo, a livello cerebrale, conservato una forma di visione binoculare.


E' sorprendente scoprire quanti strabici possano riferire di poter vedere i film tridimensionali, che ovviamente rappresentano una stimolazione visiva periferica, per le dimensioni dello schermo cinematografico.

Un interessante articolo (4) dedicato allo studio di strabismo e ambliopia (occhio pigro), del 2014, evidenzia, con sorpresa degli autori, come in molti casi dove gli strumenti tradizionali non registrano stereo visione i pazienti dichiarano di poter vedere appunto film tridimensionali al cinema.

Ma già nel 1981 (5) era stata registrata una "residua interazione binoculare" in strabici attraverso il test del campo visivo. Anche in questo caso è presente una interazione binoculare periferica ma non centrale.

Potremmo concludere quindi che grazie ai nuovi strumenti di Minichiello e Weiss abbiamo la possibilità di valutare se uno strabico ha visione stereo e questo dato risulta prezioso prima di un intervento chirurgico. Naturalmente sarebbe auspicabile che anche a livello accademico vengano corrette le teorie adeguandole ai nuovi risultati della ricerca e agli strumenti di Minichiello e Weiss.

Bibliografia
1) Cline D., Hofstetter H.W., Griffin J.R.: Dictionary of Visula Science. Fourth edition. ed. Butterworth-Heinemann 1997.
2) Metzger W.: I fondamenti della psicologia della gestalt. ed. Giunti Barbera 1984.
3) Kanizsa G.: Grammatica del vedere. Saggi su percezione e Gestalt. ed.il Mulino 1980.
4) Levi D.M., Knill D.C., Bavelier D.: Stereopsis and amblyopia: A mini-review. Vision Research, Volume 114, September 2015, Pages 17-30.
5)  R., Fronius M., Singer W.: Binocular interaction in the peripheral visual field of humans with strabismic and anisometropic amblyopia. Vision Res. 1981;21(7):1065-74.

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo. 



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