mercoledì 13 luglio 2016

LO SPASMO ACCOMODATIVO TI HA FATTO DIVENTARE MIOPE?



Sei diventato Miope durante le scuole superiori, all'università o quando hai iniziato a lavorare al computer?
In un periodo di particolare impegno visivo di studio o lavorativo?
Quando vai in vacanza migliora la tua visione?

E' molto probabile che i tuoi occhi siano in uno stato di spasmo accomodativo

Ma cos'è lo spasmo accomodativo?

Tutti i muscoli del nostro corpo sono sistemi elastici che hanno la capacità di contrarsi e rilassarsi. Proprio il contrarsi e rilassarsi con una certa ripetizione favorisce lo sviluppo muscolare e quindi la loro forza. Quello che invece proprio non fa bene ai muscoli sono le contrazioni prolungate con rari momenti di rilassamento.












Una contrazione continua infatti provoca un'accumulo di acido lattico che non viene metabolizzato portando ad una infiammazione generale per, appunto, acidosi che è anche la causa dei crampi. Inoltre il muscolo svilupperà uno spasmo cioè una contrazione ripetuta anche quando l'attività non viene richiesta più.















Esiste a questo proposito un semplice esperimento che potete fare con i vostri amici. Chiedete a qualcuno di trattenere il vostro braccio mentre voi cercherete di sollevarlo durante qualche minuto. Nel momento in cui terminerete di alzare il braccio ed il vostro aiutante lo lascierà vi accorgerete che il braccio seguirà a sollevarsi, in questo momento involontariamente.


Nell'Occhio

Vediamo quindi cosa può succedere nell'occhio quando uno studente o un lavoratore sono costretti ad attività visiva prolungata da vicino. Consideriamo in questo caso le miopie insorte dopo l'età di sviluppo e quindi di allungamento del bulbo oculare che avviene fino ai 12-16 anni di età ("Adler's Physiology of Eye" ninth edition, ed.William M.Hart).


A differenze delle altre attività muscolari prolungate, nel sistema visivo si può verificare una condizione abbastanza particolare. L'occhio può trovarsi in uno stato di contrazione muscolare continua e statica. Questo succede per esempio ai lavoratori al computer, a monitor industriali o agli studenti durante lo studio. In questi casi infatti la distanza d'osservazione non cambia, talvolta durante ore, provocando cosi iperacidosi e spasmo accomodativo.

Gli effetti immediati possono essere sensazione di pesantezza oculare (che sarebbe l'equivalente di un crampo), arrossamento della congiuntiva (congiuntivite da iperacidosi), mal di testa, difficoltà temporanea o permanente della visione da lontano.


Torniamo allora al titolo:
come può uno spasmo accomodativo farti diventare miope?


In tutto questo processo dobbiamo prendere in considerazione un corpo elastico che però non è un muscolo: il cristallino, altra struttura particolare presente solo nell'occhio.
L'attività muscolare continua, come abbiamo detto, può provocare un crampo muscolare, cioé un'attività spasmodica dei muscoli. Un'attività continua che può simulare, per esempio, una miopia.

Qualcuno potrebbe obiettare che con farmaci adeguati (anticontratturanti, miorilasssanti, ecc.) si puo far rilassare i muscoli e quindi eliminare il problema. E' qui che entra in gioco il cristallino che risente della legge di fisica sulle lamine elastiche. Questa legge, che definisce l'Isteresi Elastica ("Teoria dell'Elasticità" Landau - Lifsits, Editori Riuniti della collana Fisica Teorica) , indica che corpi cosi fatti, sottoposti a sforzi continui, non ritornano piu nello stato di riposo originale. Questo vuol dire che un cristallino sottoposto a continua accomodazione perderà nel tempo la capacità di tornare in una posizione di rilassamento equivalente all'emmetropia (visione senza problemi refrattivi). Questo si traduce in una miopizzazione di tipo funzionale, quella che viene definita pseudo miopia o falsa miopia ("Lens hysteresis e pseudomiopia" L. Ieri - L. Cotoneschi, ed. Atti della Fondazione Giorgio Ronchi).

Si può correggere una Falsa Miopia?

Facciamo il punto: abbiamo un sistema muscolare sotto tensione e che presenta uno spasmo accomodativo ed una lente, il cristallino, che essendo un corpo elastico tende a perdere le sue capacità di tornare nella posizione di visione da lontano. C'è da chiarire che il sistema muscolare ciliare in realtà è suddiviso in due parti antagoniste fra loro e quello in spasmo e solo una di queste due parti, quella per la visione da vicino. Possiamo quindi stimolare il muscolo che usiamo poco, cioè quello per la visione da lontano, che in forma attiva modificherà la posizione del cristallino permettendo nuovamente una miglior visione da lontano.


 

 

 





Ginnastica Visiva per le False Miopie

La risposta quindi è si! Le False miopie si possono rieducare intervenendo sullo spasmo accomodativo con indicazioni di Igiene Visiva e sull'elasticità del cristallino con esercizi e stimolazioni visuo-neuronali.
Per chi fosse interessato ad ampliare l'argomento o proporre il proprio caso personale mi scriva direttamente all'indirizzo ieri.luca@gmail.com.
Sono a vostra disposizione.

Luca Ieri
Dottore in optometria - Università statale della Lettonia
Esperto in tecnica visuo-posturale
Socio AID (Associazione Italiana Disless)

ATTENZIONE si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionista e a scopo puramente divulgativo.

sabato 9 luglio 2016

LASER PER MIOPIA E PROBLEMI DI ACCOMODAZIONE


A seguire vi proponiamo uno studio dove si evidenzia, dopo intervento laser per miopia, un aumento dello spessore della coroide e una riduzione dell'ampiezza accomodativa.  Alla fine dell'articolo la spiegazione dei termini "Coroide" e "Ampiezza Accomodativa".


 


Variazione di spessore della coroide e la relazione con l'accomodazione in seguito a chirurgia laser ad eccimeri su occhi miopi

M Li, H Cheng, Y Yuan, J Wang, Q Chen, R Meand B Ke

Abstract


Scopo
Valutare i primi cambiamenti nello spessore della coroide e la relazione con l'accomodazione dopo chirurgia laser ad eccimeri su occhi miopi.

Metodo 
Abbiamo selezionato l'occhio destro di 70 pazienti con miopia, e senza altre malattie oftalmiche o sistemiche, che erano idonei per la chirurgia laser ad eccimeri. Lo spessore della coroide è stato misurato a livello della fovea e alle distanzes di 0,5 e 2,5 mm nei settori nasale, temporale, superiore ed inferiore, prima dell'intervento e a 1 mese dopo l'intervento. Altri dati raccolti includevano informazioni demografiche (età, sesso, rifrazione), ampiezza accomodativa, pressione intraoculare, lunghezza assiale dell'occhio, spessore corneale, e parametri chirurgici. I dati sono stati analizzati con Student t-test's accoppiato, regressione lineare graduale, e analisi di correlazione.

Risultati 
Lo spessore della coroide è stato trovato significativamente maggiore dopo l'intervento rispetto allo spessore preoperatorio. L'ampiezza accomodativa è diminuita in modo significativo dopo l'intervento. La variazione di ampiezza accomodativa è il fattore più rilevante associato con il cambiamento dello spessore della coroide a livello della fovea. Tranne per la posizione inferiore a 2.5 mm dalla fovea, l'aumento dello spessore della coroide in altre posizioni era correlato positivamente con la diminuzione dell'ampiezza accomodativa.

Conclusioni
Lo spessore della coroide aumentato, dopo chirurgia laser ad eccimeri per miopia, fu più evidente quando accompagnato da una riduzione dell'ampiezza accomodativa nel periodo immediatamente successivo dopo l'intervento chirurgico.

Eye (2016) 30, 972-978; doi: 10.1038 / eye.2016.75; pubblicato online il 15 aprile 2016

Sperando che l'argomento sia stato interessante, voglio chiarire alcumi termini che renderanno più comprensibile lo studio effettuato:
- Coroide: la coroide è uno degli strati che formano l'occhio, dove di fatto si appoggia la retina sicuramente più conosciuta. La Coroide nella parte anteriore si unisce poi all'iride e al sistema muscolare (muscoli ciliari) che modifica la forma del cristallino e quindi la nostra messa a fuoco.
- Ampiezza Accomodativa: potremmo definirla come la capacità di variazione di messa a fuoco (accomodazione) del nostro cristallino, la lente più importante del nostro sistema ottico. Quindi l'Ampiezza Accomodativa è quanto il mio cristallino riesce a cambiare fornendomi un ampiezza di messa fuoco. Al ridursi di questa, in condizioni fisiologiche, si ha la presbiopia, il problema di messa a fuoco da vicino.

venerdì 1 luglio 2016

HAI LENTI A CONTATTO MORBIDE? SEI SICURO DI TRATTARLE COME MERITANO?


Manutenzione delle lenti a contatto morbide: come garantire la salute ai tuoi occhi


Le lenti a contatto morbide hanno una struttura simile a quella di una spugna e quindi capace di sporcarsi in superfice ma anche in profondità richiedendo quindi lavaggi di tipo diverso.
Segui le seguenti indicazioni per garantire la salute ai tuoi occhi.

LAVAGGIO GIORNALIERO
E’ da escludere assolutamente l’uso di prodotti unici e acqua del rubinetto.
Prodotto unico: questi prodotti hanno caratteristiche simili a quelle di un conservante ma nessuna capacità di pulire le lenti e quindi non servono a garantire la salute dell’occhio.
Acqua del rubinetto: l’acqua pubblica se pur pura per bere può comunque presentare microorganismi come le amebe e in particolare la Acanthamoeba molto pericolosa per le cheratiti che possono provocare in particolare nei portatori di lenti a contatto.

L’Acqua Ossigenata (perossido di idrogeno) rappresenta, nella sua formulazione per lenti a contatto, la miglior soluzione per una sterilizzazione profonda della lente. Nessun altro lavaggio può arrivare dentro la lente come fa questo prodotto adatto per la sterilizzazione quotidiana. Nelle formule piu frequenti si tratta di riporre le lenti nel contenitore pieno del liquido (H2O2) con l’aggiunta di una compressa che trasformerà, dopo la pulizia, il perossido in conservante. A fine lavaggio potrete indossare le lenti direttamente da questo liquido.


LAVAGGIO SETTIMANALE CON SAPONE
La lente, quando indossata, è la superficie esterna dell’occhio e raccoglie tutte le microparticelle in sospensione nell’aria come polvere, smog, particelle ferrose (per chi frequenta le stazioni ferroviarie), vapori grassi, ecc. Per questo motivo il lavaggio giornaliero indirizzato alla sterilizzazione non è sufficiente per eleiminare questi depositi. Sarà necesario, almeno una volta la settimana, un lavaggio con un sapone ed una azione meccanica. La lente puo essere posizionata nel palmo di una mano e con l’indice dell’altra esercitare  una leggera pressione ed un movimento rotatorio di pulizia con alcune gocce di sapone.

https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcS9IWI5xUbAlM63onpjywhMw8EQFGC3sOZcQ3IZaTDwgTbbMnTY 

















LAVAGGIO SETTIMANALE CON ENZIMI
Oltre alla contaminazione di microorganismi trattata con perossido, i depositi inorganici trattati con sapone e azione meccanica è importante e necessario un altro tipo di lavaggio attraverso enzimi. Il nostro corpo, e nello specifico  la nostra lacrima, è ricco di proteine. Quelle della lacrima si depositano sulla lente a contatto e questo tipo di deposito non si puo eliminare ne con il peroddido ne con sapone e azione meccanica. L’unico modo di eliminare questo deposito “vivo” è digerirlo con un enzima. Da qui la necessita del lavaggio enzimatico settimanale che generalmente, attraverso una compressa, può essere unito al lavaggio giornaliero.
L'eliminazione delle proteine, di natura grassa, è molto importante perchè queste rendono la lente a contatto idro repellente terminando per risultare asciutta. Questo ovviamente impedisce quella idratazione che è necessaria perchè lente ed occhio non vengano mai a contatto.

RIEPILOGO
Ricapitolando quindi chi porta lenti a contatto morbide (ovviamente escluse quelle a cambio giornaliero) deve fare:

- lavaggio giornaliero preferibilmente di tipo chimico con perossido di idrogeno (acqua ossigenata).
- lavaggio meccanico con sapone.
- trattamento enzimatico contro i depositi proteici.

USO DI LACRIMA ARTIFICIALE
E’ molto importante, durante il porto delle lenti, l’uso di lacrima artificiale che pero deve essere specifica e quindi indicata dallo specialista in base alle caratteristiche delle lenti e degli occhi. In particolare l’istillazione prima di togliere le lenti in modo da evitare adesioni fra occhio e lente durante l’estrazione. Queste mini abrasioni ripetute nel tempo possono arrivare a provocare danni realmente molto gravi.

LE LENTI BLU PROTEGGONO REALMENTE, DA PROBLEMI DI VARIO TIPO, GLI OCCHI?

La questione sull'affaticamento, o perfino danni legati all'uso di computer e sistemi elettronici in generale, è molto dibattuto. Ne...