Da tempo ormai si parla dell'intestino come il secondo cervello ma cosa si intende? Già alla fine del 1900 si è iniziato a parlare dell'intestino in questi termini. A livello viscerale abbiamo 100 milioni di fibre nervose (più di quelle del midollo spinale o del sistema nervoso periferico), incorporate nel lungo tubo intestinale, che permettono la gestione dell'attività digestiva senza dover fare riferimento al "primo cervello". Ma come afferma Emeran Mayer, professore di fisiologia, psichiatria e scienze bio-comportamentali presso la David Geffen School of Medicine dell'Università della California, Los Angeles ( UCLA) "Il sistema è troppo complicato per essersi evoluto solo per assicurarsi che le cose escano dal tuo colon"!(1)
La digestione intestinale è complessa nel suo compito di elaborazione, assorbimento e attività muscolare correlata ed è quindi fondamentale per tutto l'organismo, e in particolare per il cervello, che venga nutrito adeguatamente per poter svolgere al meglio la propria attività. E in questo stanno ricevendo sempre più attenzione, da parte degli specialisti, i microbioti (flora batterica o flora microbiotica), una popolazione di microbi che svolge attività metaboliche e nutrizionali, che ha funzione protettiva e stimola la risposta immunitaria di fronte all’attacco di patologie.
Tornando alla questione più strettamente neurologica gli scienziati sono rimasti sorpresi nell'apprendere che circa il 90 percento delle fibre del nervo viscerale primario, il vago, trasportano informazioni dall'intestino al cervello e non viceversa. Il sistema nervoso intestinale utilizza più di 30 neurotrasmettitori, proprio come il cervello, e infatti il 95 percento della serotonina del corpo si trova nelle viscere. Il piccolo cervello nelle nostre viscere, in connessione con quello grande nei nostri crani, determina in parte il nostro stato mentale e svolge ruoli chiave in alcune malattie in tutto il corpo.
Infatti gli scienziati stanno scoprendo che la serotonina prodotta dal sistema nervoso dell'intestino potrebbe anche svolgere un ruolo nelle malattie più sorprendenti: in un nuovo studio di Nature Medicine, un farmaco che ha inibito il rilascio di serotonina dall'intestino ha contrastato la malattia che deteriorava le ossa (osteoporosi) nei roditori postmenopausali (2).
E' stata inoltre identificato un percorso enzimatico, nel microbioma intestinale, che lavora di concerto per convertire efficacemente l'antigene A nell'antigene H del sangue di tipo O, e questo semplificherà la loro integrazione nella pratica delle trasfusioni di sangue, ampliando la disponibilità di sangue (3).
Louveau et al. hanno scoperto una rete di vasi linfatici che trasportano sia il fluido che le cellule immunitarie dal liquido cerebrospinale. Questa osservazione apre la porta alla possibilità che il tratto gastrointestinale possa interagire con il sistema nervoso centrale più di quanto precedentemente ipotizzato. Qualsiasi disbiosi microbica (alterazione della flora batterica o flora microbiotica) può innescare infiammazioni nel sistema nervoso centrale che possono causare, potenzialmente, disfunzione del sistema immunitario, portando allo sviluppo di malattie neurodegenerative come il Parkinson (PD) (5).
L'obesità è un grave problema di salute pubblica in quanto è causalmente correlato a diversi disturbi cronici, tra cui diabete di tipo 2, CVD e cancro. Una nuova ricerca mostra che il microbiota intestinale è coinvolto nell'obesità e nei disordini metabolici, rivelando che gli animali obesi e i soggetti umani presentano alterazioni nella composizione del microbiota intestinale rispetto alle loro controparti magre. Inoltre, il trapianto del microbiota di topi obesi o magri influenza il peso corporeo nei topi riceventi privi di germi, suggerendo che l'ecosistema intestinale è un obiettivo rilevante per la gestione del peso (6).
Una nuova frontiera, nella ricerca della salute e la gestione delle malattie, si prospetta con gli studi che continuano intensi su questo connubio microbico e nervoso che dall'intestino arriva al cervello e quindi in tutto il corpo con le sue influenze positive o negative. Rimanete connessi perchè le novità su questo argomento non si faranno attendere.
BIOGRAFIA
1) Adam Hadhazy "Think Twice: How the Gut's "Second Brain" Influences Mood and Well-Being" Scientific American, February 12, 2010.
2) Vijay K. Yadav, et al. "Inhibition of gut-derived serotonin synthesis: a potential bone anabolic treatment" Nat Med. 2010 Mar; 16(3): 308–312.
3) Peter Rahfeld, et al. "An enzymatic pathway in the human gut microbiome that converts A to universal O type blood" Nature Microbiology volume 4, pages1475–1485(2019)
4) Sangjune Kim "Transneuronal Propagation of Pathologic α-Synuclein from the Gut to the Brain Models Parkinson’s Disease" volume 103, issue 4, p.627-641.e7, august 21, 2019
5) Louveau A, Smirnov I, Keyes TJ, et al. "Structural and functional features of central nervous system lymphatic vessels." Nature 2015;523:337-341.
6) Yolanda Sanz et al. "Gut microbiota in obesity and metabolic disorders" Cambridge University Press Volume 69, Issue 3August 2010 , pp. 434-441.
Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia - Ministry of Welfare licence n.1169
Esperto in tecniche visuo-posturali
Tutor presso la scuola di Clinica Neuro-Visuo-Posturale - Milano
Membro Associazione Italiana Dislessia (AID)
ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.
Nessun commento:
Posta un commento