martedì 6 agosto 2019

UNA CORREZIONE SBAGLIATA E MOTILITA' CERVICALE - 2

Ecco il secondo appuntamento con la questione di come occhiali sbagliati possano modificare l'aspetto tonico-posturale e, nel nostro caso in particolare, la motilità cervicale.

Nel caso che vedremo oggi si evidenzia come un mancato bilanciamento della visione fra i due occhi, in funzione anche della dominanza di fissazione, possa alterare la motilità della testa. Tutti noi abbiamo delle dominanze. La più evidente è quela degli arti: chi usa la mano destra e chi la sinistra e lo stesso per quanto riguarda piede destro o sinistro. Anche nella visione ci sono varie dominanze. La più rilevante, specialmente da un punto di vista posturale, è quella di fissazione e cioè l'occhio che prende la mira o che nei cambi di sguardo, arriva prima sull'oggetto e coordina l'occhio controlaterale.


Vediamo quindi il caso di oggi. Si tratta di una persona con leggera ipermetropia non corretta ed uso di un occhiale premontato (quelli che potete comprare nei negozi di ottica, in farmacia e nei supermercati) di +1,00 per le applicazioni da vicino.

Durante l'anamnesi vengono riferiti problemi posturali (dolori cervicali ed uso di bite permanente) ma che nelle prove visuo-posturali sembra non interferiscano sul processo visivo. Al contrario, come vediamo nel grafico qui sotto, la visione quando eliminata (test a occhi chiusi) libera l'attività cervicale e quindi rovesciando la prospettiva, la mancata correzione ottica limita la motilità della testa.

Figura 1

Come nell'articolo precedente analizzeremo solatnto la rotazione laterale che rappresenta il movimento più consueto sul quale poi si sommano, quando necessario flessione laterale, frontale ed iperestensione. L'esame viene eseguito con i parametri indicati nel primo articolo (https://aulo-optometry.blogspot.com/2019/07/una-correzione-sbagliata-puo-ridurre-la.html).

Nel grafico a sinistra (fig.1) abbiamo un'ampiezza di movimento di circa 112° con occhi aperti ma senza correzione. Da notare come la rotazione sul lato destro sia più incerta e frammentata. Infatti nel grafico specifico (fig.2) si vede come ruotando verso destra ci sia nella curva, indicato dalle frecce, come un gradino che aumenta nei seguenti movimenti. Chi lavora in postura potrebbe pensare ad una rigidità muscolare o perfino articolare.

Figura 2

Nel grafico centrale (fig.1) eleminata la funzione percettiva o esterocettiva dell'occhio (ma non la propriocettiva tonico-posturale) vediamo un leggero aumento del movimento cervicale. In realtà essendo la visione stabilizzatrice del sistema tonico posturale del nostro corpo (provate infatti a mettervi con in piedi in linea e poi chidete gli occhi per vedere se l'equilibrio migliora o peggiora) quando chiudiamo gli occhi dovremmo registrare un peggioramento. In questo caso la visione non aiuta ma peggiora la motilità.

Il grafico di destra (fig.1) ci mostra invece un interessante aumento dell'ampiezza di movimento che arriva ad oltre 127°. E' stato eseguito con nuova correzione da lontano di OD+0,50 OS+0,75 dove è stata rispettata e bilanciata la dominanza di fissazione dell'occhio destro. Nel dettaglio (fig.3) risulta ancora più rilevante, dell'aumento di ampiezza, la regolarizzazione del movimento verso destra con la completa scomparsa di quello scalino evidenziato in precedenza. Questo è dovuto alla correzione ben bilanciata. Vedremo a seguire cosa succede se, correggendo comunque la componente ipermetropica, non rispettiamo la dominanza di fissazione.

Figura 3

Il grafico di sinistra (fig.4) è stato eseguito con la correzione in uso da vicino, che però all'esame soggettivo praticamente corrisponde alla correzione ipermetropica da lontano, con bite ma senza il bilanciamento adeguato. Interessante come i valori di motilità cervicale siano tornati come in assenza di correzione e cioè ridotti. I seguenti grafici, centrale e di destra sono rispettivamente con correzione nuova lontano e senza correzione ma in questo caso entrambi senza bite. In questo modo, oltre l'interferenza visiva abbiamo potuto valutare quella stomatognatica.

Figura 4

Rispetto ai grafici della figura 1 si può vedere una riduzione di motilità cervicale che conferma il buon lavoro del bite e questo può essere un buon dato per l'odontoiatra.

CONCLUSIONI
- i sistemi visivo, stomatognatico e tonico posturale sono strettamente correlati e il malfunzionamento di uno di questi può interferire sugli altri.
- il test rivela quanto il sistema visivo e anche quello stomatognatico stiano interferendo o no sul sistema tonico-posturale.
- possiamo valutare l'efficacia delle ortesi a disposizione come occhiali, bite, plantari, ecc.
- il test estremamente preciso ci rivela quanto la correzione sia precisa, con una sensibilità che varia al variare il bilanciamento fra i due occhi, quindi una valutazione dell'efficacia anche fra diversi tipi di ortesi.
- la correzione ottica deve essere ben bilanciata e comunque l'occhio dominante deve vedere meglio.

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)


ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

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