martedì 16 luglio 2019

UNA CORREZIONE SBAGLIATA PUO' RIDURRE LA MOTILITA' CERVICALE?


I movimenti della testa, nelle varie direzioni, sono garantiti dalle prime vertebre cervicali e strutture muscolari come i muscoli cervicali, gli sternocleido mastoidei (SCOM) ed il muscolo trapezio.



La domanda è se è possibile che una visione inadeguata o una correzione ottica non appropriata possano alterare la motilità cervicale? Le interrelazioni neurologiche fra sistema visivo, sistema tonico posturale, sistema stomatognatico e sistema vestibolare hanno dimostrato come una interferenza o un mismatch possano influenzare fra loro i vari sistemi (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7).

STRUMENTO
In questo articolo voglio analizzare con voi i risultati dell'esame ROM cervicale (Range Of Motion), di alcuni soggetti, grazie ad uno strumento chiamato Sysmotion che permette appunto di misurare l'ampiezza dei movimenti cervicale con diverse variabili. SysMotion®, è un innovativo sistema costituito da unità sensorizzate applicabili sul corpo. L’unità base contiene un accelerometro a 10 assi, (3 assi accelerometri, 3 assi magnetici, 3 assi giroscopio, 1 sensore di pressione).



 METODO D'ESAME
Gli esami vengono eseguiti da seduti su di uno sgabello senza appoggio dorsale, per eliminare problematiche posturali e podaliche. L'illuminazione ambiente è di 300lux. Il soggetto viene invitato ad afferrare la base dello sgabello su cui è seduto, senza esercitare forza, in modo da assicurare l'immobilizzazione di spalle e torace e garantire un movimento puro della testa.

Il movimento più interessante che analizzeremo è, nel grafico, il primo in alto che corrisponde alla rotazione destra/sinistra. Sicuramente il movimento più usuale, mentre le flessioni laterali e quella anteriore con estensione sono abbastanza inconsuete o sempre integrate alla prima, nel nostro vivere quotidiano.

CASE 1
Il primo caso riguarda una persona con ipercorrezione miopica ("correzione in uso", correzione risultata troppo forte durante l'analisi visiva) alla quale è stata prescritta nuova correzione più bassa. La prima colonna mostra i movimenti senza occhiali. L'ampiezza risulta molto limitata a dimostrazione che la mancanza di visione adeguata crea rigidità del sistema tonico posturale e quindi anche dell'articolazione del collo. La seconda colonna indica l'esame con la correzione miopica troppo forte e la mancanza della correzione astigmatica.

In questo caso si può vedere un rilevante miglioramento della motilità (da 99° a 141°) ma che aumenta ulteriormente nell'ultima colonna che registra la motilità con la nuova correzione, con miopia più bassa e inserimento della correzione astigmatica. E da notare come migliori dal primo all'ultimo grafico non solo l'ampiezza ma anche la simmetria e regolarità dei movimenti (linee azzurre).
Possiamo concludere che una correzione inadeguata, in questo caso, comunque aiuta ma non libera il sistema cervicale come invece fa una prescrizione corretta.

CASE 2

Anche in questo caso confrontiamo i dati fra ipercorrezione miopica e correzione adeguata al reale difetto visivo, inserendo pero la variabile del test ad occhi chiusi. Il test ad occhi chiusi normalmente porta ad una riduzione della motilità cervicale. La mancanza della stabilizzazione visiva esocettiva provoca nel sistema una contrazione di allerta. In questo caso invece l'interferenza visiva sul sistema posturale è tale che eliminando la visione si registra un aumento della motilità cervicale (da 137° a 163°). Con la riduzione della correezione miopica si ha nuovamente un aumento della libertà cervicale (166,5°). Il dato interessante è che in questo caso, in un soggetto pre-presbite, la differenza di correzione è minima (0,50 dt) ma sempre con effetto di rilievo sull'ampiezza di movimento.

Come nel caso anteriore l'ipercorrezione miopica provoca i seguenti effetti:
- per conpensare l'ipercorrezione e continuare a veder nitido il sistema deve mettere a fuoco, come quando guarda da vicino.
- la messa a fuoco e la convergenza (gli occhi che girano verso l'interno, verso il vicino) sono strettamente legate e quindi accomodando il sistema riceve anche uno stimolo a convergere. Se questo movimento venisse finalizzato il soggetto vedrebbe doppio (sguardo da lontano ed occhi girati verso l'interno)
- il sistema controbilancia la tendenza a convergere con un'azione contraria antagonista che provoca una co-contrazione fra i muscoli oculomotori retti interni e retti esterni. La co-contrazione rapprsenta in questi casi l'interferenza che, attarverso le vie nervose comuni (fondamentalmente la Formazione Reticolare Mesencefalica), scarica sugli altri sistemi muscolari tonico-posturale e stomatognatico.

CASE 3
In questo ultimo caso troviamo un giovane ipermetrope con corrrezione da lontano inadeguata (ipermetropia leggera), con problemi di affaticamento nella visione da vicino. Aumentando la correzione nel lontano, ma senza raggiungere una visione confortevole, siamo però riusciti a sbloccare la cervicale passando da un'ampiezza di 108° a 140°. In questo caso l'esame ad occhi chiusi ha dato i valori previsti di riduzione importante della motilità cervicale (93°).

A differenza dei due casi precedenti, in questo giovane abbiamo evidenziato, dopo visita osteopatica, problemi di tipo posturale che, interferendo sulla visione, impedivano la piena correzione del difetto visivo. La soluzione è stata quella di un trattamento sul complesso muscolo-fasciale (osteopatico) ed un breve programma di ginnastica visiva per scollegare i due sistemi ed evitare la richiesta di compensi di uno sull'altro.

ALTRI CASI
Probabilmente amplieremo in un prossimo articolo quelle che sono le variabili che possiamo analizzare con questo sistema (e non solo con questo ma anche con altri test visuo-posturali) che però voglio anticipare. Abbiamo avuto interessanti risposte con l'uso di bite, attivatori e solette. Qualsiasi ortesi può modificare positivamente, se integrata con il sitema, o negativamente gli altri sistemi. Lo strumento ci permette quindi, in un approccio multidisciplinare (osteopati, fisioterapisti, odontoiatri, ecc.), di poter verificare l'effeciacia, l'integrazione o l'interferenza dei vari sistemi fisiologici e dei diversi approcci correttivi messi in atto.

CONCLUSIONI
L'evidenza clinica conferma i dati scientifici che indicano come  tutti i sistemi del nostro corpo siano totalmente correlati e siano in grado di integrarsi, interferire o chiedere compensi (aiuti) fra di loro. Lavorando su uno di questi sistemi, come nel mio caso come optometrista sulla visione, non possiamo non tener conto di tutto questo e diventa imperativo il lavoro interdisciplinare per poter comprendere e trattare i problemi delle persone che si rivolgono a noi.


Bibliografia
1. "Dal piede alla corteccia. Il controllo extra-labirintico del Sistema vestibolare" Revisione Critica, X Giornata Italiana di Nistagmografia Clinica, Fermenti 1990, 127-133.
2. "Posturologia -recolazione e perturbazioni della stazione eretta" Gagey P., Weber B., Ed. Marrapese 1997. I:55; III: 195-220 e IV: 229-258.
3. "Principi di Neuroscienze" Kandel E., Schwartz J., Jessel T., CEA, 1988 - 2a ed. 1994.
4. "Role of Ocular convergence in the Romberg quotient" Le TT., Kapoula Z., Gait Posture. 2008 Apr; 27(3):493-500. Epub 2007 Jul 31.
5. "Low Visual Acuity is associated with the decrease in postural sway" Tohoku J., Exp Med., 2008. 216, 277-285.
6. "Postural stability in the elderly during sensory perturbations and dual tasking: the influence of refractive blur." Vijay A. et Al.. IOVS july 2003. vol 44/7: 2885-2891.
7. "Clinica Visuo Posturale: approccio multidisciplinare condiviso."  Giannelli L. ed. Medical Books, 2019. 

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)

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