martedì 6 giugno 2017

OCCHIO SECCO E CHIRURGIA DEL SEGMENTO ANTERIORE










Riporto, a seguire, brani di una pubblicazione, stranamente non più disponibile, tratta dalla pagina "Centro Studi Lacrimazione" del sito del Centro Oftalmo-Chirurgico Carone. Chissà che come centro di chirurgia refrattiva, dopo la pubblicazione, ci sia stato un ripensamento nel pubblicare problemi post-chirurgici.
E' molto interessante l'analisi sulla relazione fra interventi chirurgici, e in particolare la chirurgia refrattiva, e problemi di occhio secco.


 

 


 Occhio secco e chirurgia del segmento anteriore

....Il film lacrimale ha un ruolo fondamentale per garantire l’integrità della superficie oculare e ogni suo cambiamento in termini quantitativi e/o qualitativi può determinare una situazione di occhio secco (dry eye) che può creare una sintomatologia soggettiva per il paziente di grave disagio e non permettere il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Se infatti i sintomi quali bruciore, sensazione di corpo estraneo, fotofobia associati a iperemia congiuntivale e secrezione possono essere presenti dopo ogni tipo di chirurgia corneale in caso di occhio secco, ancora più invalidante dal punto di vista visivo può essere il risultato in caso si tratti di chirurgia refrattiva sia corneale (LASIK o PRK) che sul cristallino (cataratta o lensectomia refrattiva con IOL multifocali o toriche).(1)

La chirurgia refrattiva che ha lo scopo di eliminare i difetti di vista e permettere una visione ottimale quantitativamente e, se possibile, qualitativamente senza occhiali o lenti a contatto può essere infatti fortemente condizionata da un cattivo film lacrimale; ma la stessa chirurgia d’altra parte può compromettere in maniera importante la lacrimazione e di conseguenza tutta la superficie oculare.(2)(3)(4)


Anche condizioni che possono ridurre la sensibilità corneale e quindi il riflesso di ammiccamento come l’uso prolungato delle lenti a contatto (22) possono determinare a seguito dell’intervento un maggior rischio di avere una condizione di occhio secco per fenomeni meccanici legati ad una eccessiva evaporazione del film lacrimale. Tutte le patologie immunologiche che alterano la produzione da parte della ghiandola lacrimale (ad es. Sindrome di Sjogren) (23) sono altrettanto pericolose e devono essere accertate prima di procedere ad un’eventuale intervento chirurgico.

Dato che l’occhio secco determina infiammazione della superficie oculare e l’infiammazione della superficie ha un ruolo nella persistenza e nei sintomi correlati all’occhio secco, vanno diagnosticate anche tutte quelle condizioni infiammatorie che possono coinvolgere le palpebre e la congiuntiva. Blefarocongiuntiviti croniche, congiuntiviti croniche di tipo atopico e altre condizioni infiammatorie possono esacerbare i sintomi infiammatori della superficie oculare ed i sintomi di occhio secco presenti dopo l’intervento causando alterazioni nella guarigione tissutale e il persistere dei disturbi per molto tempo dopo la chirurgia. (25)


Conclusioni

L’occhio secco è una complicazione molto comune dopo la chirurgia refrattiva corneale e della cataratta. Di solito i disturbi si risolvono spontaneamente nell’arco di alcuni mesi e solo in alcuni casi tendono a cronicizzare.

Per minimizzare tali disturbi e raggiungere risultati chirurgici ottimali è molto importante diagnosticare e se possibile evitare di trattare pazienti con uno stato di grave occhio secco, specialmente se associato a patologie sistemiche di tipo immunitario quali collagenopatie e severi stati allergici.

I problemi legati alla lacrimazione e all’occhio secco non solo possono avere un affetto negativo sui risultati ma anche sui tempi di guarigione tissutale. Per questi motivi è utile non solo trattare efficacemente i pazienti dopo l’intervento ma talora anche preventivamente con lacrime artificiali, ciclosporina A, E-PRP, plug, trattamenti termici palpebrali e tutto ciò che può servire per arrivare al giorno della procedura chirurgica nelle condizioni migliori possibili.


Bibliografia
1) Hunkeler JD, Coffman TM, Paugh J, et al. Characterization of visual phenomena with the Array multifocal intraocular lens. J Cataract Refract Surg. 2002;28(7):1195-1204.
2) Li XM, Hu J, Wang W. Investigation of dry eye disease and analysis of the patogenic factors in patients after cataract surgery. Cornea. 2007;26(9) (suppl):16-20.
3) Hovanesian JA, Shah SS, Maloney RK. Symptoms of dry eye and recurrent erosion syndrome after refractive surgery. J. Cataract Refract. Surg. 2001; 27(4):577-584.
4) Ambrosio R, Jr, Tervo T, Wilson SE. LASIK-associated dry eye and neurotrophic epitheliopathy: pathophysiology and strategies for prevention and treatment. J. Refract. Surg. 2008;24(4):396-407.

22) Lee SY, Petznick A, Tong L. Associations of sistemi diseases, smoking and contact lens wear with severity of dry eye. Ophthal. Physiol. Opt. 2012;32(6):516-526.
23) Liang L, Zhang M, Zou W, Liu Z. Aggravated dry eye after laser in situ keratomileusis in patients with Sjogren syndrome. Cornea. 2008;27(1):120-123.
25) De Paiva CS, Chen Z, Koch DD, et al. The incidence and risk factorsfor developing dry eye after miopic LASIK. Am. J. Ophthalmol. 2006;141(3):438-445.


ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

LA LACRIMAZIONE PUO' ESSERE SEGNO DI SECCHEZZA OCULARE?

















Di frequente capita di indicare ad un paziente che ha secchezza oculare e la risposta è "no, occhio secco no! Anzi lacrimo spesso!". E questa ne è la conferma!

Infatti la lacrimazione improvvisa o quella sensazione di occhio sempre bagnato rappresentano quasi sempre una difesa del sistema visivo in presenza di una secchezza oculare.
Oltre alla lacrimazione, altri sintomi possono essere ovviamente la sensazione di occhio asciutto ma anche sensazione di stanchezza, punture oculari, peggioramenti intermittenti della visione, fino a dolori interni agli occhi e conseguenti mal di testa. 

MA DA COSA DIPENDE UNA BUONA LUBRIFICAZIONE DEGLI OCCHI?
















COMPOSIZIONE

La componente più importante ovviamente è la composizione della lacrima che deve avere una parte grassa (lipidica) e una acquosa. L'equilibrio fra queste due componenti permetterà alla lacrima di non evaporare eccessivamente e di svolgere tutte le sue importanti funzioni di protezione, nutrimento, lubrificazione e qualità ottica. La qualità di questa composizione, e quindi della resistenza all'evaporazione, si valuta istillando un colorante apposito nella lacrima e valutando il tempo di evaporazione in secondi.










AMMICCAMENTI
La lacrima viene stesa sull'occhio ad ogni battito delle palpebre (ammiccamento) eliminando allo stesso tempo la lacrima vecchia. Anche la frequenza con la quale una persona chiude ad apre gli occhi ha la sua importanza. Infatti se la lacrima evapora in 8 secondi, che è un valore dei migliori, ma la persona ammicca ogni 6 secondi, avremo un rinnovo totale della lacrima prima che questa evapori.

CONDIZIONI DELLE PALPEBRE
Altro aspetto molto importante è la condizione anatomica e funzionale delle palpebre. Infatti se sono loro che si occupano di stendere la lacrima sull'occhio, è importante che sia ben tese e regolari nella loro forma. Con gli anni le palpebre perdono di tonicità e questo fa si che peggiori l'adesione sull'occhio e quindi il loro lavoro. Anche una forma particolare può rendere più difficle la chiusura completa e una funzione ottimale.









INTEGRITA' DELLA CORNEA
Piccoli traumi, interventi chirurgici o malattie della cornea alterano sempre la struttura della superfice esterna (epitelio) che presenta normalmente ciglia vibratili, microvilli o stereociglia (Atlante di Istologia). Queste sono strutture che permettono alla lacrima di rimanere stabile anche in posizione verticale e ne facilitano il movimento sulla superficie oculare.

COSA FAVORISCE L'EVAPORAZIONE DELLA LACRIMA

FATTORI ESTERNI
Sono fondamentalmente 5 i fattori che favoriscono l'evaporazione dei liquidi, e nello specifico della lacrima:
- calore (estate, riscaldamento, forni, asciugacapelli, ecc.)
- freddo (inverno, celle frigorifero, ecc.)
- vento e ventilatori
- aria condizionata e deumidificatori
- fumo
Ovviamente la somma di più di uno di questi fattori aumenta in modo importante la possibilità che un occhio, anche con lacrima, anatomia delle palpebre e frequenza di ammiccamento normali possa soffrire di secchezza.











FATTORI COMPORTAMENTALI
Come abbiamo detto la frequenza di ammiccamento rappresenta un fattore importante per poter mantenere una lacrima stabile. Ma questa frequenza può essere cambiata anche dall'attività che svolgiamo. Tutte le volte che ci concentriamo su qualcosa riduciamo i battiti di palpebre. Fra queste attività troviamo ovviamente il lavoro (computer o applicazione in lavori di precisione), lo studio, ecc. Oggi questi momenti sono aumentati notevolmente a causa dell'uso di telefonini, tablet e videogiochi portatili. Quindi anche una persona con lacrima normale può soffrire di secchezza oculare funzionale.

Il porto delle Lenti a Contatto rappresenta un'altro fattore di rischio per i cambiamenti anatomici e funzionali che la lente provoca negli anni (specialmente con un porto sconsiderato e non seguito da uno specialista) e per la continua richiesta all'occhio di liquido da parte delle lenti morbide.

FATTORI PATOLOGICI
Esistono malattie sistemiche, conseguenze di interventi chirurgici o alterazioni del proprio organismo che provocano alterazioni della lubrificazione dell'occhio generando secchezza oculare come (Centro Studi Lacrimazione):
- variazioni ormonali (peri-menopausa, menopausa)
- utilizzo di farmaci (per il controllo della pressione, per la cura della depressione, diuretici)
- malattie associate come il diabete, artrite reumatoide, problemi alla tiroide, Sindrome di Sjögren (malattia infiammatoria cronica autoimmune che distrugge le ghiandole lacrimali)
- interventi chirurgici all’occhio (cataratta e chirurgia laser/refrattiva).









COME SAPERE SE HAI L'OCCHIO SECCO
Durante una normale visita si possono valutare la quantità e la qualità della lacrima in modo che, se necessario, può essere consigliato l'uso di lacrima artificiale. In questi casi è importante sapere che i colliri da usare devono essere specifici per la secchezza oculare.

CHE COLLIRI USARE
Non tutti i colliri servono alla nostra necessità di occhio secco anzi la maggior parte di prodotti alla camomilla, acqua di mare, alle erbe, rinfrescanti, ecc. essendo a base acquosa peggioreranno la situazione. Il componente che deve essere presente nelle nostre lacrime artificiali è l'acido ialuronico, sostituto della componente grassa della lacrima.

Per ulteriori chiarimenti scrivete a
ieri.luca@gmail.com

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

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