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venerdì 1 aprile 2022

AMBLIOPIA (OCCHIO PIGRO): STORIA E NUOVE STRATEGIE DI TRATTAMENTO


UN PO DI STORIA E NUOVE PROSPETTIVE
Da tempo il trattamento dell'ambliopia (occhio pigro) ha registrato un cambio radicale abbandonando gradualmente l'uso dell'occlusione dell'occhio buono che, seppur stimolando l'occhio pigro, può provocare problemi futuri, come la perdita del possibile recupero della collaborazione fra i due occhi, senza garantire la permanenza dei risultati acquisiti durante il trattamento stesso.


Già nel 1722 Saint Yves descrisse, nella sua pubblicazione ristampata ad Amsterdam nel 1736 l'occlusione dell'occhio dominante per promuovere l'uso dell'occhio strabico. Buffon nel 1743 raccomandava l'occlusione dell'occhio buono per raddrizzare quello strabico. Erasmus Darwin (1),·nonno di Charles Darwin, ha fornito un resoconto molto più completo del trattamento dello strabismo "Se lo strabismo non è stato confermato da molto tempo, e un occhio non è molto peggiore dell'altro, un pezzo di garza tesa su un cerchio di osso di balena, per coprire l'occhio migliore in modo tale da ridurre la nitidezza della vista di questo occhio a un grado di imperfezione simile all'altro, dovrebbe essere indossato alcune ore ogni giorno. 

Oppure l'occhio migliore dovrebbe essere completamente oscurato da una tazza di latta ricoperta di seta nera per alcune ore al giorno, per cui l'occhio migliore sarà gradualmente indebolito dalla mancanza di uso e l'occhio peggiore sarà gradualmente rafforzato usandolo. Coprire un occhio affetto da questo problema nei bambini per settimane è molto suscettibile di produrre strabismo...".

E' interessante notare come già nel XVIII secolo si parlava di "penalizzazione", la tecnica che non oscura totalmente l'occhio buono ma ne riduce drasticamente la qualità visiva portandolo a livello di quello pigro, e che era già chiaro che l'occlusione poteva far scatenare uno strabismo, se non fosse già presente. La "penalizzazione" che per Darwin consisteva in una garza, è divenuta poi anche farmacologica, con l'uso di un farmaco che blocca l'accomodazione e dilata la pupilla (atropina).

David H. Hubel e Torsten N. Wiesel mentre festeggiano il Nobel per la Medicina nel 1981.

Fu il lavoro di Hubel e Wiesel (2) nei primi anni '60 a gettare le basi per nuovi concetti riguardanti lo sviluppo della vista nei primi anni di vita. I loro studi permisero dei cambiamenti radicali nella conoscenza del processo visivo-corticale e conseguentemente approccio diagnostico e terapeutico delle alterazioni funzionali come l'Ambliopia.

Dalla prestigiosa rivista "Eye Movements, Strabismus, Amblyopia and Neuro-ophthalmology" arrivano interessanti risultati sulla ricerca (3) relativa all'approccio del trattamento dell'Occhio Pigro (ambliope) che tendono a superare l'ormai datata occlusione (tappo sull'occhio che vede bene).

Nello specifico si sono valutate le risposte di fissazione e dei movimenti saccadici, anche dell'occhio non ambliope, che risultano peggiorare nel caso di trattamento che esclude una visione binoculare. Questo si aggiunge, nel caso di strabismi, ad un possibile aumento della deviazione provocato proprio dal trattamento dell'occhio pigro con l'occlusione. 

I risultati dimostrano che la visione e la stimolazione dell'occhio ambliope da solo riducono la fissazione dello stesso occhio, e la precisione dei suoi movimenti saccadici (i movimenti che usiamo saltando da un oggetto all'altro o da una parola all'altra nella lettura), e questo pregiudica anche il risultato finale dello stesso trattamento di riabilitazione. 


Anche la rivista di medicina "Dica33" affronta l'argomento pubblicando i risultati di una ricerca (4), da poco uscita sulla rivista "Journal of the American Association for Pediatric Ophthalmology and Strabismus", della dottoressa Eileen E. Birch del Southwestern medical center all'Università del Texas (Usa) dove si prospetta la possibilità di sostituire l'occlusione, deleterea per lo sviluppo della visione binoculare (uso dei due occhi insieme), con una stimolazione attraverso sistemi elettronici come l'iPad. Lo scopo è sempre quello di creare stimoli che non interrompano mai  la visione binoculare. Lo studio è stato eseguito su bambini dai 3 ai 7 anni.

Come dimostrano gli studi (5, 6), sebbene il trattamento con occlusione si traduca in una migliore acuità visiva per il 73%–90% nei bambini ambliopi, il 15%–50% non riesce a raggiungere la normale acuità visiva dopo mesi o anni di trattamento. Si registra spesso anche una regressione una volta interrotta la stimolazione quando eseguita solo sull'occhio ambliope (monocularmente).

Negli ultimi anni, la realtà virtuale è emersa come un nuovo strumento sicuro ed efficace per la neuro-riabilitazione di diverse condizioni dell'infanzia e dell'età adulta. Le terapie basate sulla realtà virtuale possono indurre la riorganizzazione corticale e promuovere l'attivazione di diverse connessioni neuronali in un'ampia gamma di età, portando a miglioramenti contrastati nelle capacità motorie e funzionali (7, 8, 9, 10)


L'uso della realtà virtuale per la riabilitazione visiva nell'ambliopia è stato studiato negli ultimi anni, con la possibilità di utilizzare giochi che combinano apprendimento percettivo e stimolazione dicoptica (16). Questa combinazione di tecnologie consente allo specialista di misurare, trattare e controllare i cambiamenti nella soppressione (annullamento della visione dell'occhio che vede peggio), che è uno dei fattori che portano alle alterazioni corticali nell'ambliopia.

Nel corso del tempo, è stata anche determinata chiaramente una relazione tra la pratica dell'uso di videogiochi e il miglioramento di alcuni tipi di capacità di cognizione visiva (11). Ad esempio, è stato dimostrato che la riproduzione di vidogiochi d'azione è collegata a una migliore visione periferica (12), abilità spaziali superiori (13), una migliore sensibilità al contrasto (14) e un ridotto effetto di affollamento (15), tra gli altri vantaggi.

Quello che possiamo auspicare è che anche nella nostra realtà vengano implementate queste strategie nel trattamento "dell'occhio pigro".

Bibliografia
1) Darwin E: Zoonomia. vol III: 1801; 236--7.
2) Hubel, David H., Torsten N. Wiesel. "Effects of monocular deprivation in kittens." Naunyn-Schmiedebergs Archiv for Experimentelle Pathologie und Pharmakologie 248 (1964): 492–7.
3) Jordan Murray; Palak Gupta; Cody Dulaney; Kiran Garg; Aasef G. Shaikh; Fatema F. Ghasia: Effect of Viewing Conditions on Fixation Eye Movements and Eye Alignment in Amblyopia. Investigative Ophthalmology & Visual Science February 2022, Vol.63, 33.
4) Eileen E. Birch, et al.: Binocular iPad treatment for amblyopia in preschool children. Journal of the american association for pediatric ophthalmology and strabismus J AAPOS. 2015 Feb; 19(1): 6–11.
5) Birch EE, Stager DR., Sr Long-term motor and sensory outcomes after early surgery for infantile esotropia. J AAPOS. 2006;10:409–13.
6) Woodruff G, Hiscox F, Thompson JR, Smith LK. Factors affecting the outcome of children treated for amblyopia. Eye (Lond) 1994;8:627–31.
7) S. Kühn, T. Gleich, R. C. Lorenz, U. Lindenberger, and J. Gallinat, “Playing super mario induces structural brain plasticity: gray matter changes resulting from training with a commercial video game,” Molecular Psychiatry, vol. 19, no. 2, pp. 265–271, 2014.
8) D. Gong, H. He, D. Liu et al., “Enhanced functional connectivity and increased gray matter volume of insula related to action video game playing,” Scientific Reports, vol. 5, no. 1, p. 9763, 2015.
9) D. Bavelier and C. S. Green, “The brain-boosting power of video games,” Scientific American, vol. 315, no. 1, pp. 26–31, 2016.
10) C. P. Barlett, C. A. Anderson, and E. L. Swing, “Video game effects-confirmed, suspected, and speculative,” Simulation & Gaming, vol. 40, no. 3, pp. 377–403, 2009.
11) A. C. Oei and M. D. Patterson, “Enhancing cognition with video games: a multiple game training study,” PLoS One, vol. 8, Article ID e58546, 2013.
12) C. S. Green and D. Bavelier, “Effect of action video games on the spatial distribution of visuospatial attention,” Journal of Experimental Psychology: Human Perception and Performance, vol. 32, no. 6, pp. 1465–1478, 2006.
13) J. Feng, I. Spence, and J. Pratt, “Playing an action video game reduces gender differences in spatial cognition,” Psychological Science, vol. 18, no. 10, pp. 850–855, 2007.
14) R. Li, U. Polat, W. Makous, and D. Bavelier, “Enhancing the contrast sensitivity function through action video game training,” Nature Neuroscience, vol. 12, no. 5, pp. 549–551, 2009.
15) C. S. Green and D. Bavelier, “Action-video-game experience alters the spatial resolution of vision,” Psychological Science, vol. 18, no. 1, pp. 88–94, 2007.
16) María B. Coco-Martin, et al.: The Potential of Virtual Reality for Inducing Neuroplasticity in Children with Amblyopia. Journal of Ophthalmology Volume 2020 |Article ID 7067846

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia

Esperto in tecniche visuo-posturali
Docente e Tutor della Scuola di Clinica Neuro-Visuo-Posturale - Milano
Docente a progetto presso l’Istituto di Ricerca e di Studi in Ottica e Optometria di Vinci – Firenze

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo. 

giovedì 29 luglio 2021

ASTIGMATISMO CORRETTO TOTALMENTE O PARZIALMENTE?

 


In questo articolo affronterò una questione che rappresenta sempre un dubbio per alcuni professionisti della visione all'ora di prescrivere un occhiale: correggere l'astigmatismo parzialmente o totalmente? Questa scelta, in caso di mancata correzione o correzione parziale, potrà condizionare la vita dei pazienti, specialmente nel periodo di apprendimento. Per analizzare i vari aspetti collegati alla correzione o mancata correzione dell'astigmatismo, prenderò spunto dall'articolo di Read, Vincent e Collins (1).

Ma iniziamo con il chiarire di cosa stiamo parlando e in cosa consiste per chi ne è affetto

L'astigmatismo non è una malattia, se escludiamo quei casi dove questo è solo l'effetto della patologia stessa come nel cheratocono, ma solo una caratteristica legata alla forma dei mezzi ottici dell'occhio. Nella stragrande maggioranza dei casi questa caratteristica dipende dalla forma della cornea, la calotta anteriore trasparente corrispondente all'iride (2). Questa parte che dovrebbe essere idealmente sferica, come un pallone, nei casi di astigmatismo presenta la forma di una palla da rugby (fig.1)

fig.1

Le due curve, diverse, produrranno un doppio fuoco che appunto rappresenta l'astigmatismo ("a" privativo e "stigma" punto). Questa parte dell'occhio finisce il proprio sviluppo nei primi anni di vita e quindi potremmo affermare che l'astigmatismo non cambia nel proseguire della vita (3, 4, 5, 6). Quello che può invece cambiare è la capacità e la possibilità di correggerlo adeguatamente.

Alcuni professionisti sottovalutano questo problema visivo e tendono a non correggerlo, specialmente se di piccola entità, o a sotto-correggerlo. C'è da dire che un piccolo valore di astigmatismo è considerato fisiologico e quindi potenzialmente presente in tutti gli occhi. La motivazione principale, nel non correggerlo o correggerlo parzialmente, è legata al fatto che la lente, nelle zone periferiche, ha distorsioni molto fastidiose perché anche irregolari sui vari punti della lente stessa. In realtà gli studi (7) dimostrano che la difficoltà di adattamento alle correzioni astigmatiche è veramente ridotta, intorno all'1%, ma i benefici che ne derivano a livello sensoriale sono enormi.

fig.2

Ma cosa comporta la mancata correzione o sotto-correzione?

L'astigmatismo ha un'inclinazione espressa in gradi ed ha come effetto una visione sbavata (fig.2) o, nei casi di difetto più elevato, può provocare perfino uno sdoppiamento dell'immagine osservata. I segnali più frequenti sono l'inclinazione della testa nei bambini e disturbo alle luci per gli adulti, specialmente nella guida notturna (16, 17). Il sistema di messa a fuoco dell'occhio (accomodazione), in presenza di un astigmatismo, cercherà di centrare in modo equidistante, rispetto la retina, i due fuochi per avere il minor disturbo possibile. Questa continua ricerca di un'autocorrezione, che non sarà mai possibile, comporta nella maggior parte dei casi una continua tensione e lavoro muscolare. Da un punto di vista visivo invece i soggetti con solo astigmatismo (non associato per esempio a miopia o ipermetropia) possono arrivare ad adattarsi (8, 9, 10) a questa sfocatura, presente praticamente solo in un meridiano. Questo adattamento ad un lieve disturbo, evitando la percezione della sfocatura, porterà l'ametrope (persona con problema visivo) ad imputare i propri disturbi ad altre cause rispetto a quella visiva. 


Queste attività infatti possono provocare degli spasmi muscolari e quindi l'impossibilità di rilassare l'occhio anche una volta interrotto l'impegno visivo. Questo fenomeno spesso è causa di miopia tardiva, o da studio (insorgenza dopo i 14-16 anni di età), ma anche di sintomi come pesantezza oculare, irritazione, cefalee prevalentemente frontali e tempiali. Durante la lettura un astigmatismo, non corretto o compensato solo parzialmente, può provocare disturbi come scambio di lettere, parole o difficoltà nel salto di riga complicando molto l'apprendimento (11, 12, 13)

In relazione a questo ultimo punto è interessante scoprire come alcuni problemi visivi, ed in particolare l'astigmatismo, possono dare sintomi come difficoltà nella lettura, nel calcolo ecc., assimilabili a problemi come i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) come per esempio la dislessia, discalculia, ecc. Purtroppo il protocollo nazionale per la valutazione e certificazione di questi problemi non prevede un'analisi visiva approfondita ma rimane a discrezione del neuropsichiatra l'invio ad una visita specialistica che generalmente si riduce ad il controllo visivo da lontano di lettere singole ad alto contrasto (nero su bianco), assolutamente insufficiente a stabilire se i bambino abbia difficoltà nelle performance di lettura e quindi apprendimento.  


Vi propongo a riguardo, per chi fosse interessato all'argomento, alcuni articoli che ho già pubblicato:

E' interessante un articolo della optometrista statunitense Dr. Kellye Knueppel, specializzata in visione e problemi di apprendimento e riabilitazione optometrica, pubblicato sul Blog The Vision Theapy center (https://www.thevisiontherapycenter.com/discovering-vision-therapy/3-treatable-vision-problems-that-mimic-dyslexia-symptoms) dove si analizzano 3 problemi visivi trattabili, che possono simulare un problema di Dislessia:
- problema di Lateralità/Direzionalità - Una persona può invertire le lettere perché non è in grado di distinguere la destra dalla sinistra su se stessa (lateralità). La scarsa lateralità di solito è alla base dell'incapacità di riconoscere da destra a sinistra su altri oggetti, come lettere e numeri.
- affaticamento visivo - Un bambino i cui occhi si affaticano probabilmente leggerà a un ritmo notevolmente più lento, che è un sintomo comune della dislessia. 
- scarso controllo dei movimenti oculari - Alcune persone considerano la lettura estremamente discontinua come un sintomo di dislessia. Tuttavia, i problemi funzionali della vista sono spesso alla base di alcuni di questi stessi sintomi.


Tornando a problemi meno specifici, nella pratica clinica di frequente riceviamo di indicazioni di disturbi di affaticamento, bruciori, oculari e cefalee (18, 19) da operatori di computer che li ritengono normali, imputandoli anche alle caratteristiche dello schermo. In realtà la maggior parte dei problemi nascono proprio da difetti visivi non corretti che non provocano difficoltà visive evidenti, come ipermetropia e astigmatismo (14, 15).

Gli astigmatismi non corretti possono, da un punto di vista sensoriale, peggiorare la collaborazione degli occhi e provocare, in casi particolari, perfino occhio pigro e strabismo (20, 21, 22, 23, 24, 25).

Ne deriva quindi che risulta importante, sia per la sintomatologia che possono provocare che per le alterazioni della motilità oculare, individuare e correggere gli astigmatismi che, come abbiamo già sottolineato non vengono quasi mai avvertiti come problemi visivi.

Per concludere possiamo aggiungere ai sopracitati disturbi anche quelli di tipo tonico-posturale  (muscolo-scheletrici) e stomatognatico (sistema masticatorio). Infatti tutte le innervazioni dei muscoli di tutto il corpo fanno capo a delle centrali nervose comuni ed uno stress ad uno di questi sistemi può ripercuotersi sugli altri provocando sintomi apparentemente lontani dalle problematiche visive. La collaborazione con osteopati, fisioterapisti, odontoiatri e otorini permette in un lavoro multidisciplinare di individuare e risolvere problemi di interferenza fra i vari sistemi.

Rimango come sempre a disposizione per chiarimenti o dubbi.

Bibliografia
1) Read SA, Vincent SJ & Collins MJ. The visual and functional impacts of astigmatism and its clinical management. Ophthalmic. Physiol Opt 2014, 34, 267–294. 
2) Irvin M. Borish, O.D., D.O.S., LL.D., D. Clinical Refraction 3rd edition (1975)  Professional Press, Inc.
3) Francis Heed Adler; William M Hart, Adler's physiology of the eye : clinical application. St. Louis : Mosby Year Book, ©1992.
4) Liu YC, Chou P, Wojciechowski R et al. Power vector analysis of refractive, corneal, and internal astigmatism in an elderly Chinese population: the Shihpai Eye Study. Invest Ophthalmol Vis Sci 2011; 52: 9651– 9657.
5) Leung TW, Lam AK, Deng L & Kee CS. Characteristics of astigmatism as a function of age in a Hong Kong clinical population. Optom Vis Sci 2012; 89: 984– 992.
6) Anstice J. Astigmatism – its components and their changes with age. Am J Optom Arch Am Acad Optom 1971; 48: 1001– 1006.
7) Howell-Duffy C, Umar G, Ruparelia N & Elliott DB. What adjustments, if any, do UK optometrists make to the subjective refraction result prior to prescribing? Ophthalmic Physiol Opt 2010; 30: 225– 239.
8) Sawides L, Marcos S, Ravikumar S, Thibos L, Bradley A & Webster M. Adaptation to astigmatic blur. J Vis 2010; 10: 22.
9) Vinas M, de Gracia P, Dorronsoro C et al. Astigmatism impact on visual performance: merdional and adaptational effects. Optom Vis Sci 2013; 90: 1430– 1442.
10) Vinas M, Sawides L, de Gracia P & Marcos S. Perceptual adaptation to the correction of natural astigmatism. PLoS One 2012; 7: 1– 10.
11) Wills J, Gillett R, Eastwell E et al. Effect of simulated astigmatic refractive error on reading performance in the young. Optom Vis Sci 2012; 89: 271– 276.
12) Wolffsohn JS, Bhogal G & Shah S. Effect of uncorrected astigmatism on vision. J Cataract Refract Surg 2011; 37: 454– 460.
13) Casagrande M, Baumeister M, Bühren J, Klaproth OK, Titke C & Kohnen T. Influence of additional astigmatism on distance-corrected near visual acuity and reading performance. Br J Ophthalmol 2014; 98: 24– 29.
14) Wiggins NP & Daum KM. Visual discomfort and astigmatic errors in VDT use. J Am Optom Assoc 1991; 62: 680– 684.
15) Rosenfield M, Hue JE, Huang RR & Bababekova Y. The effects of induced oblique astigmatism on symptoms and reading performance while viewing a computer screen. Ophthalmic Physiol Opt 2012; 32: 142– 148.
16) Wood JM, Tyrrell RA, Chaparro A, Marszalek RP, Carberry TP & Chu BS. Even moderate visual impairments degrade drivers' ability to see pedestrians at night. Invest Ophthalmol Vis Sci 2012; 53: 2586– 2592.
17) Wolffsohn JS, Bhogal G & Shah S. Effect of uncorrected astigmatism on vision. J Cataract Refract Surg 2011; 37: 454– 460.
18) Akinci A, Güven A, Degerliyurt A, Kibar E, Mutlu M & Citirik M. The correlation between headache and refractive errors. J AAPOS 2008; 12: 290– 293.
19) Hendricks TJW, De Brabander J, Van Der Horst FG, Hendrikse F & Knottnerus JA. Relationship between habitual refractive errors and headache complaints in schoolchildren. Optom Vis Sci 2007; 84: 137– 143.
20) Abrahamsson M & Sjostrand J. Astigmatic axis and amblyopia in childhood. Acta Ophthalmol Scand 2003; 81: 33– 37.
Wiley Online Library CAS PubMed Web of Science®Google Scholar
21) Zhao PF, Zhou YH, Wang NL & Zhang J. Study of the wavefront aberrations in children with amblyopia. Chin Med J (Engl) 2010; 123: 1431– 1435.
22) Aldebasi HI. Ocular aberrations in amblyopic children. Saudi J Ophthalmol 2013; 27: 253– 258.
23) Abrahamsson M, Fabian G & Sjostrand J. Refraction changes in children developing convergent or divergent strabismus. Br J Ophthalmol 1992; 76: 723– 727.
24) McNeer KW. Astigmatism in visually immature child with strabismus. Arch Ophthalmol 1980; 98: 1430– 1432.
25) Nilsson A, Nilsson M, Stevenson SB & Brautaset RL. The influence of unilateral uncorrected astigmatism on binocular vision and fixation disparity. Strabismus 2011; 19: 138– 141.

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia

Esperto in tecniche visuo-posturali
Docente e Tutor della Scuola di Clinica Neuro-Visuo-Posturale - Milano
Docente a progetto presso l’Istituto di Ricerca e di Studi in Ottica e Optometria di Vinci – Firenze

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.




mercoledì 31 maggio 2017

OPTOMETRISTA COMPORTAMENTALE O VISITA TRADIZIONALE

AL TUO BAMBINO SERVE UN OPTOMETRISTA COMPORTAMENTALE O UNA VISITA TRADIZIONALE PUO' ESSERE SUFFICIENTE?
20/09/2016

tratto da http://www.visuallearningcenter.com/
leggi l'articolo originale:  http://www.visuallearningcenter.com/does-your-child-need-to-see-a-developmental-optometrist-or-is-a-routine-eye-exam-good-enough












Il tuo bambino è stato controllato per problemi visivi che possono inteferire con la lettura? Le tradizionali visite agli occhi valutano solo la chiarezza e la forma della visione da lontano. Comunque la maggior parte dei genitori e insegnanti non è a conoscenza che molti bambini con problemi visivi e disfunzione del processo visivo hanno bisogno di essere assistiti da un optometrista comportamentale che è specializzato nel trattamento del processo visivo.

La maggior parte degli stati in USA hanno norme che richiedono l'accesso a screening visivi per i bambini, in genere attraverso le scuole. Lo stato del Maryland richiede che ogni consiglio scolastico della contea provveda a far eseguire esami della vista a tutti gli studenti che entrano in prima elementare e di nuovo quando arrivano in 2° o 3° media. Queste richieste hanno lo scopo di prevenire che gli studenti con problemi visivi passino inosservati.

Eseguendo esami annuali con il vostro specialista di famiglia, è probabile che tu ritenga che il tuo bambino esegua prove per problemi comuni e che stai garantendo il migliore trattamento specialistico per un bambino. Gli esami annuali sono importanti, se un bambino non ha 10/10 di capacità visiva. Le lenti correttive possono fare un mondo di differenza. Ma 10/10 di capacità visiva, non sono sufficienti per avere una buona visione.

Perchè i bambini siano in grado di apprendere e svolgere efficacemente al loro meglio le attività scolastiche, devono avere un sistema visivo completamente funzionale e sano. Devono essere in grado di coordinare i loro movimenti oculari in modo efficiente ed efficace, e deve essere in grado di elaborare le informazioni in modo rapido attraverso il loro sistema visivo.

Purtroppo, gli esami visivi comuni non controllano i problemi visivi legati all'apprendimento. Il professionista di famiglia è più probabile che non sia preparato in optometria dello trattamento funzionale della visione e terapia visiva.

Anche se il vostro bambino ha 10/10 di vista, potreste notare alcuni dei seguenti problemi che potrebbero essere attribuiti a un disturbo visivo o una carenza funzionale:
- salta parole, lettere o righe durante la lettura o la scrittura
- sostituisce o inverte lettere o numeri
- esegue compiti standard al di sotto del suo livello scolastico o sotto la media
- ha difficoltà nella scrittura
- ha difficoltà nel copiare dalla lavagna
- ha problemi di attenzione simili a ADHD
- si lamenta di mal di testa, dolori agli occhi o stanchezza durante la lettura
- risulta goffo, imbarazzato, e con scarso coordinamento motorio

Molti bambini con diagnosi di ritardo nello sviluppo, difficoltà di apprendimento, dislessia, o problemi di disturbo da deficit di attenzione e di comportamento, problemi di visione in realtà presentano problemi visivi trattabili che possono essere migliorati o risolti con ginnastica visiva.


L'unico modo per diagnosticare un problema visivo relazionato all'apprendimento è con un esame completo degli occhi da parte di un optometrista comportamentale specializzato in trattamenti della disfunzione visiva.

Qui sotto una serie di domande utili da fare al vostro specialista:

- Come misura e corregge la facilità accomodativa (messa a fuoco) e la facilità nelle vergenze laterali (allineamento laterale degli occhi e velocità),  ampiezza delle vergenze verticali (allineamento verticale degli occhi)?
- Esegue test per il movimento corretto degli occhi mentre il bambino sta leggendo o rispondendo a domande che richiedono comprensione?
- Usa strumenti come prismi e dispositivi di monitoraggio a infrarossi come Visigraph?
- Come verifica la percezione visiva o le abilità del processo visivo come discriminazione visiva, visualizzazione e memoria visiva?

Qui sotto potete scaricare un utle PDF per valutare il vostro dottore degli occhi

http://www.visuallearningcenter.com/wp-content/uploads/2016/09/VLC-beyond-20-20.pdf

Un bambino con un sistema visivo normale sano non ha bisogno di controlli periodici da parte di un optometrista comportamentale e una visita annuale dal proprio professionista sarà sufficiente.
Ma se un bambino ha difficoltà scolastiche-accademiche, comportamentali, sociali o fisiche  potete scoprire che un problema visivo non rilevato può esserne la causa.


Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

LE LENTI BLU PROTEGGONO REALMENTE, DA PROBLEMI DI VARIO TIPO, GLI OCCHI?

La questione sull'affaticamento, o perfino danni legati all'uso di computer e sistemi elettronici in generale, è molto dibattuto. Ne...