giovedì 30 novembre 2017

OCCHIO SECCO E INCIDENTI STRADALI

A seguire un interessante articolo sull'influenza della secchezza oculare sulla guida. E quando si parla di secchezza oculare dobbiamo considerare che uno dei sintomi tipici di questo disturbo è una lacrimazione riflessa.

La secchezza oculare, molto spesso non riconosciuta, provoca sintomi dai più semplici come lacrimazione improvvisa, bruciori e prurito ai più complessi come mal di testa, visione disturbata, abbagliamento.

Scoprire se avete l'occhio secco è molto semplice con un test veloce e non fastidioso, che viene eseguito di routine nei nostri studi optometrici, e la soluzione altrettanto semplice con l'istillazione di lacrima artificiale.

Per chiarimenti ed informazioni non dubitate in contattarmi











Articolo Originale

Caratteristiche dei sintomi vissuti da persone, con secchezza dell'occhio, durante la guida in Cina

Y Wang, H Lv, Y Liu, X Jiang, M Zhang, X Li & W Wang
Scopo
Valutare la qualità della vita correlata alla vista e le prestazioni di guida auto-riportate dei pazienti con malattia dell'occhio secco (DED).

Pazienti e metodi
Lo studio è stato eseguito nel centro oculistico del terzo ospedale della Peking University, in Cina. In totale sono stati esaminati 87 pazienti con occhio secco e 42 di controllo, inclusi 49 pazienti senza alcun trattamento (gruppo A), 38 pazienti trattati con lacrime artificiali (gruppo B) e 42 di controllo senza DED (gruppo C). I partecipanti non hanno avuto malattie agli occhi tranne DED. Sono stati raccolti punteggi di un questionario sulla qualità della vita correlata alla visione (indice di patologia della superficie oculare OSDI), un questionario sulla funzione visiva correlato alla vita quotidiana e un questionario sulle prestazioni durante la guida. I dati sono stati confrontati tra i gruppi e analizzati.

Risultati
Differenze significative in tutte le caratteristiche cliniche e punteggi OSDI sono state trovate tra pazienti DED e controlli normali (P <0,05). Mentre i soggetti del gruppo A si sentivano più a disagio di quelli del gruppo B, i limiti funzionali relativi all'occhio secco erano significativi in tutti i pazienti DED, specialmente per il lavoro quotidiano e l'uso di un computer. Il DED era correlato con abitudini e prestazioni di guida non sicure, che aumentavano il rischio di guida pericolosa (P <0,01). Per i pazienti con DED, il tasso di incidenti e quasi incidenti è stato del 10,33% e il tasso degli obiettivi mancati è stato del 32,17%.

Conclusioni
DED (Sindrome dell'occhio secco) può portare a molti inconvenienti nella vita quotidiana, compresa la guida. La frequenza delle abitudini e delle prestazioni di guida non sicure aumentano nei pazienti con secchezza oculare.

Referenze
1. The epidemiology of dry eye disease: report of the Epidemiology Subcommittee of the International Dry Eye WorkShop (2007). Ocul Surf 2007; 5(2): 93–107.
2. Baudouin C, Creuzot-Garcher C, Hoang-Xuan T, Rigeade MC, Brouquet Y, Bassols A et al. Severe impairment of health-related quality of life in patients suffering from ocular surface diseases. J Fr Ophtalmol 2008; 31(4): 369–378.
3. The definition and classification of dry eye disease: report of the Definition and Classification Subcommittee of the International Dry Eye WorkShop (2007). Ocul Surf 2007; 5(2): 75–92.
4. Schein OD, Tielsch JM, Munoz B, Bandeen-Roche K, West S. Relation between signs and symptoms of dry eye in the elderly. A population-based perspective. Ophthalmology 1997; 104(9): 1395–1401.
5. Begley CG, Chalmers RL, Abetz L, Venkataraman K, Mertzanis P, Caffery BA et al. The relationship between habitual patient-reported symptoms and clinical signs among patients with dry eye of varying severity. Invest Ophthalmol Vis Sci 2003; 44(11): 4753–4761.
6. Nichols KK, Nichols JJ, Mitchell GL. The lack of association between signs and symptoms in patients with dry eye disease. Cornea 2004; 23(8): 762–770.
7. Behrens A, Doyle JJ, Stern L, Chuck RS, McDonnell PJ, Azar DT et al. Dysfunctional tear syndrome: a Delphi approach to treatment recommendations. Cornea 2006; 25(8): 900–907.
8. Dougherty BE, Nichols JJ, Nichols KK. Rasch analysis of the Ocular Surface Disease Index (OSDI). Invest Ophthalmol Vis Sci 2011; 52(12): 8630–8635.
9. Tong L, Waduthantri S, Wong TY, Saw SM, Wang JJ, Rosman M et al. Impact of symptomatic dry eye on vision-related daily activities: the Singapore Malay Eye Study. Eye 2010; 24(9): 1486–1491.
10. Miljanovic B, Dana R, Sullivan DA, Schaumberg DA. Impact of dry eye syndrome on vision-related quality of life. Am J Ophthalmol 2007; 143(3): 409–415.
11. Rieger G. The importance of the precorneal tear film for the quality of optical imaging. Br J Ophthalmol 1992; 76(3): 157–158.
12. Koh S, Maeda N, Kuroda T, Hori Y, Watanabe H, Fujikado T et al. Effect of tear film break-up on higher-order aberrations measured with wavefront sensor. Am J Ophthalmol 2002; 134(1): 115–117.
13. Deschamps N, Ricaud X, Rabut G, Labbe A, Baudouin C, Denoyer A. The impact of dry eye disease on visual performance while driving. Am J Ophthalmol 2013; 156(1): 184–189 e3.
14. Huang FC, Tseng SH, Shih MH, Chen FK. Effect of artificial tears on corneal surface regularity, contrast sensitivity, and glare disability in dry eyes. Ophthalmology 2002; 109(10): 1934–1940.
15. Mangione CM, Lee PP, Gutierrez PR, Spritzer K, Berry S, Hays RD et al. Development of the 25-item National Eye Institute Visual Function Questionnaire. Arch Ophthalmol 2001; 119(7): 1050–1058.
16. Freeman EE, Gange SJ, Munoz B, West SK. Driving status and risk of entry into long-term care in older adults. Am J Public Health 2006; 96(7): 1254–1259.
17. Goto E, Yagi Y, Matsumoto Y, Tsubota K. Impaired functional visual acuity of dry eye patients. Am J Ophthalmol 2002; 133(2): 181–186.
18. Ferrer-Blasco T, Garcia-Lazaro S, Montes-Mico R, Cervino A, Gonzalez-Meijome JM. Dynamic changes in the air-tear film interface modulation transfer function. Graefes Arch Clin Exp Ophthalmol 2010; 248(1): 127–132.
19. Montes-Mico R, Alio JL, Charman WN. Dynamic changes in the tear film in dry eyes. Invest Ophthalmol Vis Sci 2005; 46(5): 1615–1619.
20. Montes-Mico R, Caliz A, Alio JL. Wavefront analysis of higher order aberrations in dry eye patients. J Refract Surg 2004; 20(3): 243–247.



ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

sabato 2 settembre 2017

TORNANDO A SCUOLA QUALI CONTROLLI ALLA VISTA?















Pubblichiamo a seguire un interessante articolo della The Discovery Eye Foundation sulla necessità di controlli visivi al rientro delle vacanze dei giovani studenti.


 L'estate è quasi finita ed inizia il nuovo anno scolastico. Molti di noi, come genitori, siamo impegnati a garantire ai nostri figli che siano pronti e preparati per il nuovo anno: preoccupati a fornire il giusto materiale scolastico, nuovi vestiti e nuovi tagli di capelli. C'è sempre una lunga lista di cose da fare prima dell'inizio della scuola. Ma qualcosa che spesso viene dimenticato è far esaminare gli occhi del tuo bambino ogni anno.














Un esame della vista anticipato è cruciale per assicurare ai bambini una visione normale e sana in modo da poter svolgere al meglio le attività scolastiche ed il gioco. L'individuazione precoce di problemi visivi può essere fondamentale poiché i bambini, in generale, sono più sensibili al trattamento quando i problemi vengono diagnosticati precocemente.
Un esame agli occhi, prima dell'inizio della scuola, è importante perché i bambini hanno bisogno delle fondamentali seguenti capacità legate a una buona visione per l'apprendimento:
- Visione da vicino
- Visione da lontano
- Visione binoculare (coordinamento dei due occhi)
- Abilità dei movimenti oculari
- Abilità di focalizzazione
- Consapevolezza della visione periferica
- Coordinamento mano-occhio

I genitori devono anche fare attenzione alla presenza di problemi visivi come occhi "incrociati" o "pigri". Queste condizioni possono svilupparsi in giovane età. Gli occhi "incrociati" o strabismo comportano la deviaizone di uno o entrambi gli occhi verso l'interno (verso il naso) o verso l'esterno. L'ambliopia, nota come occhio pigro, è una mancanza di visione chiara in un occhio, che non può essere completamente corretta con gli occhiali. L'occhio "pigro" si sviluppa spesso come risultato di occhi "incrociati", ma può verificarsi anche senza segni evidenti. L'occhio pigro può essere trattato se individuato precocemente.

Inoltre, i genitori dovrebbero osservare il proprio figlio per indicare eventuali ritardi nello sviluppo, che possono segnalare la presenza di un problema di visione. La difficoltà di riconoscimento di colori, forme, lettere e numeri può verificarsi anche in presenza di un problema di visione.

I bambini in genere non si lamentano a parole di problemi ai loro occhi, per cui i genitori dovrebbero osservare segnali che possono indicare un problema visivo, tra cui:
- Rimanere seduto vicino alla TV o tenere un libro troppo vicino
- Occhi non allineati (strabismo)
- Inclinare la testa
- Sfregarsi spesso gli occhi
- Dimostrare estrema sensibilità alla luce
- Evidenziare scarsa concentrazione
- Ridotta capacità di inseguimento visivo (seguire i movimenti degli oggetti)
- Allineamento o movimenti degli occhi anormali (dopo 6 mesi di età)
- Rossore frequente degli occhi
- Lacrimazione frequente degli occhi
- Una pupilla bianca invece di nera


Programmare gli esami degli occhi per il tuo bambino

Se si sospettano problemi agli occhi durante gli esami medici di routine, sarebbe opportuno l'invio allo specialisti della visione per ulteriori valutazioni. I professionisti della visione hanno attrezzature e formazione specifici per aiutarvi a individuare potenziali problemi di visione nei bambini.
Quando pianificate un esame oculare per il vostro bambino, scegliete momenti in cui solitamente sono svegli e tranquilli.

Occhiali e lenti a contatto

Tenete a mente questi suggerimenti per i bambini che indossano occhiali:
- Le montature di plastica sono migliori per i bambini di età inferiore a 2 anni.
- Lasciate che i bambini scelgano i loro occhiali.
- Se i bambini più grandi usano occhiali di metallo, assicurarsi che abbiano cerniere a molla, che sono più resistenti.
- Una cinghia (cordoncino) elastica attaccata all'occhiale aiuterà a mantenerlo ben aderente e posizionato nei bambini molto attivi.
- I bambini con gradazioni alte potrebbero aver bisogno di lenti speciali chiamate lenti ad alto indice, più sottili e più leggere delle lenti in plastica.
- Le lenti in ​​policarbonato sono le migliori per tutti i bambini, soprattutto quelli che praticano sport. Il policarbonato è un materiale termoplastico duro, antisfondamento e trasparente utilizzato per realizzare lenti sottili e leggere. Tuttavia, anche se sono molto resistenti agli urti, queste lenti si graffiano più facilmente delle lenti in plastiche.
Lo specialista della visione può aiutarvi a decidere quale tipo di correzione della vista è migliore per il vostri bambini.

Gli specialisti affermano che l'80% di quello che il tuo bambino impara a scuola è insegnato visivamente. I problemi di visione non trattati possono mettere i bambini in uno svantaggio sostanziale. Assicuratevi di provvedere affinché il vostro bambino abbia un esame completo oculare prima dell'inizio della scuola.

ARTICOLO ORIGINALE
http://discoveryeye.org/back-school-eye-exams-important/

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martedì 6 giugno 2017

OCCHIO SECCO E CHIRURGIA DEL SEGMENTO ANTERIORE










Riporto, a seguire, brani di una pubblicazione, stranamente non più disponibile, tratta dalla pagina "Centro Studi Lacrimazione" del sito del Centro Oftalmo-Chirurgico Carone. Chissà che come centro di chirurgia refrattiva, dopo la pubblicazione, ci sia stato un ripensamento nel pubblicare problemi post-chirurgici.
E' molto interessante l'analisi sulla relazione fra interventi chirurgici, e in particolare la chirurgia refrattiva, e problemi di occhio secco.


 

 


 Occhio secco e chirurgia del segmento anteriore

....Il film lacrimale ha un ruolo fondamentale per garantire l’integrità della superficie oculare e ogni suo cambiamento in termini quantitativi e/o qualitativi può determinare una situazione di occhio secco (dry eye) che può creare una sintomatologia soggettiva per il paziente di grave disagio e non permettere il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Se infatti i sintomi quali bruciore, sensazione di corpo estraneo, fotofobia associati a iperemia congiuntivale e secrezione possono essere presenti dopo ogni tipo di chirurgia corneale in caso di occhio secco, ancora più invalidante dal punto di vista visivo può essere il risultato in caso si tratti di chirurgia refrattiva sia corneale (LASIK o PRK) che sul cristallino (cataratta o lensectomia refrattiva con IOL multifocali o toriche).(1)

La chirurgia refrattiva che ha lo scopo di eliminare i difetti di vista e permettere una visione ottimale quantitativamente e, se possibile, qualitativamente senza occhiali o lenti a contatto può essere infatti fortemente condizionata da un cattivo film lacrimale; ma la stessa chirurgia d’altra parte può compromettere in maniera importante la lacrimazione e di conseguenza tutta la superficie oculare.(2)(3)(4)


Anche condizioni che possono ridurre la sensibilità corneale e quindi il riflesso di ammiccamento come l’uso prolungato delle lenti a contatto (22) possono determinare a seguito dell’intervento un maggior rischio di avere una condizione di occhio secco per fenomeni meccanici legati ad una eccessiva evaporazione del film lacrimale. Tutte le patologie immunologiche che alterano la produzione da parte della ghiandola lacrimale (ad es. Sindrome di Sjogren) (23) sono altrettanto pericolose e devono essere accertate prima di procedere ad un’eventuale intervento chirurgico.

Dato che l’occhio secco determina infiammazione della superficie oculare e l’infiammazione della superficie ha un ruolo nella persistenza e nei sintomi correlati all’occhio secco, vanno diagnosticate anche tutte quelle condizioni infiammatorie che possono coinvolgere le palpebre e la congiuntiva. Blefarocongiuntiviti croniche, congiuntiviti croniche di tipo atopico e altre condizioni infiammatorie possono esacerbare i sintomi infiammatori della superficie oculare ed i sintomi di occhio secco presenti dopo l’intervento causando alterazioni nella guarigione tissutale e il persistere dei disturbi per molto tempo dopo la chirurgia. (25)


Conclusioni

L’occhio secco è una complicazione molto comune dopo la chirurgia refrattiva corneale e della cataratta. Di solito i disturbi si risolvono spontaneamente nell’arco di alcuni mesi e solo in alcuni casi tendono a cronicizzare.

Per minimizzare tali disturbi e raggiungere risultati chirurgici ottimali è molto importante diagnosticare e se possibile evitare di trattare pazienti con uno stato di grave occhio secco, specialmente se associato a patologie sistemiche di tipo immunitario quali collagenopatie e severi stati allergici.

I problemi legati alla lacrimazione e all’occhio secco non solo possono avere un affetto negativo sui risultati ma anche sui tempi di guarigione tissutale. Per questi motivi è utile non solo trattare efficacemente i pazienti dopo l’intervento ma talora anche preventivamente con lacrime artificiali, ciclosporina A, E-PRP, plug, trattamenti termici palpebrali e tutto ciò che può servire per arrivare al giorno della procedura chirurgica nelle condizioni migliori possibili.


Bibliografia
1) Hunkeler JD, Coffman TM, Paugh J, et al. Characterization of visual phenomena with the Array multifocal intraocular lens. J Cataract Refract Surg. 2002;28(7):1195-1204.
2) Li XM, Hu J, Wang W. Investigation of dry eye disease and analysis of the patogenic factors in patients after cataract surgery. Cornea. 2007;26(9) (suppl):16-20.
3) Hovanesian JA, Shah SS, Maloney RK. Symptoms of dry eye and recurrent erosion syndrome after refractive surgery. J. Cataract Refract. Surg. 2001; 27(4):577-584.
4) Ambrosio R, Jr, Tervo T, Wilson SE. LASIK-associated dry eye and neurotrophic epitheliopathy: pathophysiology and strategies for prevention and treatment. J. Refract. Surg. 2008;24(4):396-407.

22) Lee SY, Petznick A, Tong L. Associations of sistemi diseases, smoking and contact lens wear with severity of dry eye. Ophthal. Physiol. Opt. 2012;32(6):516-526.
23) Liang L, Zhang M, Zou W, Liu Z. Aggravated dry eye after laser in situ keratomileusis in patients with Sjogren syndrome. Cornea. 2008;27(1):120-123.
25) De Paiva CS, Chen Z, Koch DD, et al. The incidence and risk factorsfor developing dry eye after miopic LASIK. Am. J. Ophthalmol. 2006;141(3):438-445.


ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

LA LACRIMAZIONE PUO' ESSERE SEGNO DI SECCHEZZA OCULARE?

















Di frequente capita di indicare ad un paziente che ha secchezza oculare e la risposta è "no, occhio secco no! Anzi lacrimo spesso!". E questa ne è la conferma!

Infatti la lacrimazione improvvisa o quella sensazione di occhio sempre bagnato rappresentano quasi sempre una difesa del sistema visivo in presenza di una secchezza oculare.
Oltre alla lacrimazione, altri sintomi possono essere ovviamente la sensazione di occhio asciutto ma anche sensazione di stanchezza, punture oculari, peggioramenti intermittenti della visione, fino a dolori interni agli occhi e conseguenti mal di testa. 

MA DA COSA DIPENDE UNA BUONA LUBRIFICAZIONE DEGLI OCCHI?
















COMPOSIZIONE

La componente più importante ovviamente è la composizione della lacrima che deve avere una parte grassa (lipidica) e una acquosa. L'equilibrio fra queste due componenti permetterà alla lacrima di non evaporare eccessivamente e di svolgere tutte le sue importanti funzioni di protezione, nutrimento, lubrificazione e qualità ottica. La qualità di questa composizione, e quindi della resistenza all'evaporazione, si valuta istillando un colorante apposito nella lacrima e valutando il tempo di evaporazione in secondi.










AMMICCAMENTI
La lacrima viene stesa sull'occhio ad ogni battito delle palpebre (ammiccamento) eliminando allo stesso tempo la lacrima vecchia. Anche la frequenza con la quale una persona chiude ad apre gli occhi ha la sua importanza. Infatti se la lacrima evapora in 8 secondi, che è un valore dei migliori, ma la persona ammicca ogni 6 secondi, avremo un rinnovo totale della lacrima prima che questa evapori.

CONDIZIONI DELLE PALPEBRE
Altro aspetto molto importante è la condizione anatomica e funzionale delle palpebre. Infatti se sono loro che si occupano di stendere la lacrima sull'occhio, è importante che sia ben tese e regolari nella loro forma. Con gli anni le palpebre perdono di tonicità e questo fa si che peggiori l'adesione sull'occhio e quindi il loro lavoro. Anche una forma particolare può rendere più difficle la chiusura completa e una funzione ottimale.









INTEGRITA' DELLA CORNEA
Piccoli traumi, interventi chirurgici o malattie della cornea alterano sempre la struttura della superfice esterna (epitelio) che presenta normalmente ciglia vibratili, microvilli o stereociglia (Atlante di Istologia). Queste sono strutture che permettono alla lacrima di rimanere stabile anche in posizione verticale e ne facilitano il movimento sulla superficie oculare.

COSA FAVORISCE L'EVAPORAZIONE DELLA LACRIMA

FATTORI ESTERNI
Sono fondamentalmente 5 i fattori che favoriscono l'evaporazione dei liquidi, e nello specifico della lacrima:
- calore (estate, riscaldamento, forni, asciugacapelli, ecc.)
- freddo (inverno, celle frigorifero, ecc.)
- vento e ventilatori
- aria condizionata e deumidificatori
- fumo
Ovviamente la somma di più di uno di questi fattori aumenta in modo importante la possibilità che un occhio, anche con lacrima, anatomia delle palpebre e frequenza di ammiccamento normali possa soffrire di secchezza.











FATTORI COMPORTAMENTALI
Come abbiamo detto la frequenza di ammiccamento rappresenta un fattore importante per poter mantenere una lacrima stabile. Ma questa frequenza può essere cambiata anche dall'attività che svolgiamo. Tutte le volte che ci concentriamo su qualcosa riduciamo i battiti di palpebre. Fra queste attività troviamo ovviamente il lavoro (computer o applicazione in lavori di precisione), lo studio, ecc. Oggi questi momenti sono aumentati notevolmente a causa dell'uso di telefonini, tablet e videogiochi portatili. Quindi anche una persona con lacrima normale può soffrire di secchezza oculare funzionale.

Il porto delle Lenti a Contatto rappresenta un'altro fattore di rischio per i cambiamenti anatomici e funzionali che la lente provoca negli anni (specialmente con un porto sconsiderato e non seguito da uno specialista) e per la continua richiesta all'occhio di liquido da parte delle lenti morbide.

FATTORI PATOLOGICI
Esistono malattie sistemiche, conseguenze di interventi chirurgici o alterazioni del proprio organismo che provocano alterazioni della lubrificazione dell'occhio generando secchezza oculare come (Centro Studi Lacrimazione):
- variazioni ormonali (peri-menopausa, menopausa)
- utilizzo di farmaci (per il controllo della pressione, per la cura della depressione, diuretici)
- malattie associate come il diabete, artrite reumatoide, problemi alla tiroide, Sindrome di Sjögren (malattia infiammatoria cronica autoimmune che distrugge le ghiandole lacrimali)
- interventi chirurgici all’occhio (cataratta e chirurgia laser/refrattiva).









COME SAPERE SE HAI L'OCCHIO SECCO
Durante una normale visita si possono valutare la quantità e la qualità della lacrima in modo che, se necessario, può essere consigliato l'uso di lacrima artificiale. In questi casi è importante sapere che i colliri da usare devono essere specifici per la secchezza oculare.

CHE COLLIRI USARE
Non tutti i colliri servono alla nostra necessità di occhio secco anzi la maggior parte di prodotti alla camomilla, acqua di mare, alle erbe, rinfrescanti, ecc. essendo a base acquosa peggioreranno la situazione. Il componente che deve essere presente nelle nostre lacrime artificiali è l'acido ialuronico, sostituto della componente grassa della lacrima.

Per ulteriori chiarimenti scrivete a
ieri.luca@gmail.com

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

mercoledì 31 maggio 2017

OPTOMETRISTA COMPORTAMENTALE O VISITA TRADIZIONALE

AL TUO BAMBINO SERVE UN OPTOMETRISTA COMPORTAMENTALE O UNA VISITA TRADIZIONALE PUO' ESSERE SUFFICIENTE?
20/09/2016

tratto da http://www.visuallearningcenter.com/
leggi l'articolo originale:  http://www.visuallearningcenter.com/does-your-child-need-to-see-a-developmental-optometrist-or-is-a-routine-eye-exam-good-enough












Il tuo bambino è stato controllato per problemi visivi che possono inteferire con la lettura? Le tradizionali visite agli occhi valutano solo la chiarezza e la forma della visione da lontano. Comunque la maggior parte dei genitori e insegnanti non è a conoscenza che molti bambini con problemi visivi e disfunzione del processo visivo hanno bisogno di essere assistiti da un optometrista comportamentale che è specializzato nel trattamento del processo visivo.

La maggior parte degli stati in USA hanno norme che richiedono l'accesso a screening visivi per i bambini, in genere attraverso le scuole. Lo stato del Maryland richiede che ogni consiglio scolastico della contea provveda a far eseguire esami della vista a tutti gli studenti che entrano in prima elementare e di nuovo quando arrivano in 2° o 3° media. Queste richieste hanno lo scopo di prevenire che gli studenti con problemi visivi passino inosservati.

Eseguendo esami annuali con il vostro specialista di famiglia, è probabile che tu ritenga che il tuo bambino esegua prove per problemi comuni e che stai garantendo il migliore trattamento specialistico per un bambino. Gli esami annuali sono importanti, se un bambino non ha 10/10 di capacità visiva. Le lenti correttive possono fare un mondo di differenza. Ma 10/10 di capacità visiva, non sono sufficienti per avere una buona visione.

Perchè i bambini siano in grado di apprendere e svolgere efficacemente al loro meglio le attività scolastiche, devono avere un sistema visivo completamente funzionale e sano. Devono essere in grado di coordinare i loro movimenti oculari in modo efficiente ed efficace, e deve essere in grado di elaborare le informazioni in modo rapido attraverso il loro sistema visivo.

Purtroppo, gli esami visivi comuni non controllano i problemi visivi legati all'apprendimento. Il professionista di famiglia è più probabile che non sia preparato in optometria dello trattamento funzionale della visione e terapia visiva.

Anche se il vostro bambino ha 10/10 di vista, potreste notare alcuni dei seguenti problemi che potrebbero essere attribuiti a un disturbo visivo o una carenza funzionale:
- salta parole, lettere o righe durante la lettura o la scrittura
- sostituisce o inverte lettere o numeri
- esegue compiti standard al di sotto del suo livello scolastico o sotto la media
- ha difficoltà nella scrittura
- ha difficoltà nel copiare dalla lavagna
- ha problemi di attenzione simili a ADHD
- si lamenta di mal di testa, dolori agli occhi o stanchezza durante la lettura
- risulta goffo, imbarazzato, e con scarso coordinamento motorio

Molti bambini con diagnosi di ritardo nello sviluppo, difficoltà di apprendimento, dislessia, o problemi di disturbo da deficit di attenzione e di comportamento, problemi di visione in realtà presentano problemi visivi trattabili che possono essere migliorati o risolti con ginnastica visiva.


L'unico modo per diagnosticare un problema visivo relazionato all'apprendimento è con un esame completo degli occhi da parte di un optometrista comportamentale specializzato in trattamenti della disfunzione visiva.

Qui sotto una serie di domande utili da fare al vostro specialista:

- Come misura e corregge la facilità accomodativa (messa a fuoco) e la facilità nelle vergenze laterali (allineamento laterale degli occhi e velocità),  ampiezza delle vergenze verticali (allineamento verticale degli occhi)?
- Esegue test per il movimento corretto degli occhi mentre il bambino sta leggendo o rispondendo a domande che richiedono comprensione?
- Usa strumenti come prismi e dispositivi di monitoraggio a infrarossi come Visigraph?
- Come verifica la percezione visiva o le abilità del processo visivo come discriminazione visiva, visualizzazione e memoria visiva?

Qui sotto potete scaricare un utle PDF per valutare il vostro dottore degli occhi

http://www.visuallearningcenter.com/wp-content/uploads/2016/09/VLC-beyond-20-20.pdf

Un bambino con un sistema visivo normale sano non ha bisogno di controlli periodici da parte di un optometrista comportamentale e una visita annuale dal proprio professionista sarà sufficiente.
Ma se un bambino ha difficoltà scolastiche-accademiche, comportamentali, sociali o fisiche  potete scoprire che un problema visivo non rilevato può esserne la causa.


Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)

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giovedì 23 marzo 2017

OCCHIALI PER TUTTI A BASSO COSTO E AUTOREGOLABILI? VEDIAMO COSA C'E' DI VERO

Aggiornato 27/08/2023 




Periodicamente nel mercato delle televendite appaiono occhiali "miracolosi" che fanno fare ginnastica visiva o possono, con un semplice gesto, correggere qualsiasi problema visivo. Vediamo di analizzare i due principali tipi e scoprire come funzionano.

OCCHIALI CON FORI STENOPEICI
In questo caso la questione è molto semplice. I fori prodotti sulle lenti di questi occhiali non fanno altro che sfruttare una legge di fisica ottica che stabilisce che immagini passanti per un foro di determinate dimensioni (foro stenopeico o anche fessura stenopeica) vengono focalizzate tutte. Di fatto è lo strattagemma che viene usato istintivamente da chi vede male quando strizza gli occhi (in particolare i miopi) per vedere meglio.


Quello che invece non fanno assolutamente è esercitare l'occhio. Infatti considerando che le immagini arrivano a fuoco sul fondo della retina, senza che l'occhio debba fare niente, non vi è nessuno esercizio da parte del sistema visivo. In alcune presentazioni commerciali si parla perfino di stimolazione dei movimenti saccadici per passare da un forellino all'altro, ma questo è falso. Il movimento saccadico (cfr. articolo "Come stanno le tue Saccadi") è il salto che fanno i nostri occhi da un oggetto all'altro o da una parola all'altra nella lettura, per esempio.

L'occhiale inoltre ha un grande limite che è la visione in condizioni di luce ridotta. I forellini infatti, pur permettendo di focalizzare qualsiasi distanza e con qualsisi problema refrattivo (difetto della vista), porta ad una forte riduzione della luce che raggiunge l'occhio. Da qui la necessità di trovarsi in ambienti fortemente illuminati.

Ultimo problema, ma forse rimo come importanza, è la possibilità di provocare visione doppia una volta interrotto l'uso. Come spiego e mostro nel VIDEO su YouTube i forellini non coincidono quasi mai con l'allinemento proprio degli occhi e questi, alla ricerca di una visione binoculare, possono ricercare un nuovo "allineamneto" che risulterà in realtà disallineato (visione doppia).


OCCHIALI AUTOREGOLABILI













Passiamo adesso ad uno strumento realmente innovativo. Un progetto che nasce per risolvere i problemi visivi in paesi poveri ed in via di sviluppo, iniziato all'università di Oxford dal Prof. Joshua Silver fisico nucleare e professore nella stessa università.

E' importante sottolineare che Silver cerca con questo progetto, di risolvere un problema molto importante connesso alla visione. Nei paesi poveri i problemi visivi limitano lo sviluppo intellettuale, lo sviluppo lavorativo e quindi la condizione socio-economica delle persone stesse (Silver stima che si possa trattare fino a 1 miliardo di persone). Un problema visivo non corretto ti impedisce di studiare, di lavorare, di muoverti con facilità.














In questi paesi il problema principale è il numero di professionisti che potrebbero controllare la vista ad un numero procapite spropositato di pazienti (Silver calcola nella zona sub-sahariana 1 professionista per 8 milioni di persone). In secondo luogo il costo di occhiali fatti su misura in paesi dove talvolta si vive con un dollaro al giorno.

PARTECIPAZIONE IN TED DI SILVER

Nasce così il progetto di un occhiale che possa essere aggiustato dalla stessa persona che lo userà, con un sistema a basso costo. Tecniche diverse vengono sviluppate. Vediamone alcune.

Il progetto originale di Silver prevede due membrane con all'interno un liquido. Aumentando o diminuendo la quantità di liquido si verranno a formare lenti negative, per la miopia, o lenti positive, per ipermetropia e presbiopia.














Uno studio del 2023 di Zhao et al., pubblicato su JAMA Ophthalmology (che ha coinvolto USA, UK e China) ha valutato proprio l'uso e l'efficacia di questi occhiali "auto-aggiustabili" per la correzione dei bambini in età scolare, in contesti disagiati e poveri o dove risultava difficile poter accedere a controlli specialistici. I risultati sono stati ottimi.

Sono seguiti poi sviluppi del progetto come un sistema a cristalli liquidi con elettroattivazione, come il seguente.





















Ma quello che mi interessa analizzare è il sistema che sta diventando famoso grazie alla pubblicità commerciale che da un po' di tempo ci sta tempestando nei canali di vendite televisive.









Si tratta di un sistema di doppia lente a scorrere che a seconda della posizione daranno il risultato di una lente positiva (per ipermetropia e presbiopia) o di una lente negativa (per miopia).












Questi sistemi però, molto utili ed economici, proposti ad un mercato di un paese moderno come il nostro risulteranno una soluzione di pessima qualità e di ristretta applicazione. Vediamo quindi le contraddizioni di questo prodotto:

1) nasce per risolvere il problema dell'assenza di specialisti che possano prescrivere una correzione idonea mentre nelle televendite, questi occhiali, vengono presentati come soluzione per evitare una visita professionale. Solo il professionista della visione può garantire una soluzione adeguata alle necessità visive di una società moderna e tecnologica.

2) viene presentato come soluzione di qualità per tutti i problemi visivi ma ovviamente questo è totalmente falso visto che innanzi tutto non può correggere l'astigmatismo. Inoltre le lenti non saranno centrate rispetto agli assi visivi, diversi in tutte le persone e diversi fra occhio ed occhio.

3) nelle televendite si spiega come bilanciare un occhio rispetto all'altro. Purtroppo il metodo di tappare prima un occhio e poi l'altro, cercando un fuoco identico nei due occhi, è errato e non funziona. Infatti per fare un buon bilanciamento fra i due occhi è necessario usare tecniche particolari che permettono di mantenere entrambi gli occhi aperti e di separare solo la visione centrale.

4) Un ulteriore problema, per chi comprerà questi occhiali, sarà che se l'occhio non si trova perfettamente centrato rispetto al punto di sovrapposizione delle lenti che scorrono, la visione sarà praticamente impossibile. Ma anche se questa centratura si verificasse fortuitamente avremmo comunque un problema non minore. Il campo visivo utile sarebbe ridotto ad una fessura centrale, come si può vedere nei disegni qui sopra.

Per concludere è come se cercassimo di vendere nel nostro paese integratori alimentari per la denutrizione o sistemi di potabilizzazione essenziali in paesi con forti carenze di cibo e acqua...o magari una pietra focaia per accendere i fornelli di casa!






















UNA GRANDE SOLUZIONE PER PAESI POVERI, NON LA MIGLIORE SOLUZIONE IN UNA SOCIETA' CHE PERMETTA VISITE ED OCCHIALI SPECIFICI

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Docente e Tutor presso la scuola di Clinica Neuro-Visuo-Posturale – Milano
Docente a progetto presso l'Istituto di Ricerca e di Studi in Ottica e Optometria di Vinci – Firenze

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

sabato 11 marzo 2017

FESTA DELLA SALUTE A FIGLINE

SALUTE A COLORI - 2 APRILE 2017

Informazione e prevenzione in piazza Marsilio Ficino a Figline

 

















Durante la manifestazione saremo presenti con uno stand dove i nostri optometristi saranno a vostra completa disposizione per farvi scoprire come funziona la VISIONE e come la si può EDUCARE e RIEDUCARE.

Attraverso la VISIONE ricaviamo circa l'80% delle informazioni dal mondo esterno e su 3 milioni di fibre nervose dei nostri 5 sensi ben 2 milioni sono quelle deputate alla VISIONE.
La VISIONE , come spesso abbiamo dimostrato, rappresenta il principale mezzo di apprendimento, crescita personale e relazione con il mondo esterno.

Potrete testare le vostre capacità visive e sperimentare alcune delle tecniche di Ginnastica Visiva (Visual Training). Ci troverete nella zona Stand Aziende.

Invitate amici e parenti per una giornata utile e divertente.

 

 

Cos'è "SALUTE A COLORI"

Il #SAC Salute a Colori è una manifestazione che ha lo scopo di raccogliere fondi per il Calcit.

L’idea guida è quella di centrare la giornata sulla prevenzione, l’educazione alla salute e i corretti stili di vita.

Tutto ciò avverrà in Piazza Marsilio Ficino a Figline Valdarno tramite la presenza gratuita di medici, infermieri, farmacisti, tecnici e operatori sanitari di varie professionalità e competenze, sia del settore privato che pubblico, a disposizione degli utenti per controlli specialistici, consigli e informazioni.
I cittadini avranno così modo di poter fruire, in maniera assolutamente gratuita, di consulenze, prestazioni e informazioni riguardanti la loro salute e l’importanza di attuare comportamenti per un benessere psico-fisico globale.

Ci auguriamo che questo festival della salute possa costituire un momento di forte interazione fra utenti e servizi da replicare con cadenza annuale.


Vai al sito della manifestazione

mercoledì 8 marzo 2017

COME STANNO LE TUE SACCADI?





















Ma cosa saranno mai queste saccadi?!

Nell'articolo precedente, fra le tante funzioni (e quindi possibili disfunzioni) visive abbiamo parlato dei movimenti saccadici o saccadi. Vediamo di cosa si tratta.

Una delle tante definizioni che possiamo trovare è: le saccadi sono rapidi movimenti eseguiti per portare la zona di interesse a coincidere con la fovea (il punto della visione fine nella retina). Durante la veglia, in un giorno, ne vengono eseguite circa 250.000 (Griffin 1997).

Ma la questione più importante che voglio affrontare con questo articolo è collegata alla funzione specifica della lettura.











Come possiamo vedere nella figura, il movimento saccadico è quel salto da un punto di fissazione all'altro che ci serve per scorrere il testo. Per evidenziare l'importanza di questa funzione facciamo il punto sull'importanza della lettura e quello che ne può conseguire ad un deficit dei movimenti saccadici.

La conoscenza, che poi determinerà la qualità della nostra vita, inizia con l'apprendimento nelle scuole elementari. Impariamo il significato delle lettere, quindi delle parole ed infine dei concetti che queste esprimono. Da questi primi passi si può passare allo studio di una professione, all'apprendimento di concetti sociologici, filosofici, storici, ecc. che ci formeranno come individui.

Immaginate adesso che questi movimenti siano, per qualche motivo, non corretti e quindi provochino durante la lettura una gran confusione. 
















Cosa pensate possa accadere a quel bambino che non riesce a svolgere i propri compiti nonostante l'impegno? Frustrazione, senso di inadeguatezza, rabbia, rassegnazione e chissà, alla fine, una bella diagnosi di Dislessia!














 


Allora vediamo come si muovono gli occhi. Intorno ad ognuno dei due abbiamo sei muscoli che coordinandosi permettono movimenti in tutte le direzioni. E tutti e dodici insieme (sei per occhio) permettono di coordinare i movimenti fra i due occhi.
 


















Ma come si evidenzia un problema di motilità oculare? E' importante che l'analisi di queste funzioni venga effettuato da specialisti della visione che hanno a disposizione  gli strumenti adeguati. Non è sufficiente valutare quanto il bambino riesce a leggere a distanza o da vicino presentando le consuete lettere e neanche gli altri test di tipo statico come la stereovisione o la presenza o no dello stato ortoforico.

Una volta individuate le alterazioni, come tutti i muscoli anche questi possono essere allenati migliorando così la loro funzionalità.


Ma allora se un problema di visione, o ancora più specificatamente di lettura, è causato da movimenti oculari imprecisi e inadeguati, si potrà intervenire con ginnastica visiva? La risposta ovviamente è si! 


Ma la cosa interessante è che studi come quello di G. Nelles et al. (2009) dimostrano che allenando i movimenti saccadici si ha un effetto potenziante di tutte le funzioni neurologiche centrali. 

Altri, come quello di Bae Y. (2016) dimostrano un netto miglioramento della postura e dell'equilibrio con l'allenamento dei movimenti saccadici.

Conclusioni
I movimenti saccadici rappresentano una componente fondamentale per l'attività visiva ed in particolare per l'apprendimento attraverso la lettura. Ma risulta sorprendente l'effetto sull'intero sistema propriocettivo e di relazione con il mondo esterno, una volta stimolati attraverso Ginnastica Visiva.

Reference
- Bae Y. Saccadic Eye Movement Improves Plantar Sensation and Postural Balance in Elderly Women. (2016) Tohoku J Exp Med. 2016;239(2):159-64
- Griffin J.R., Christenson G.N., Wesson M.D., Erickson G.B., Optometric Management of Reading Dysfunction. (1997) ed.Butterworth-Heinemann
- Nelles G. et al. Eye-movement training-induced plasticity in patients with post-stroke hemianopia. (2009) J Neurol. 2009 May;256(5):726-33


Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Docente e Tutor presso la scuola di Clinica Neuro-Visuo-Posturale – Milano
Docente a progetto presso l'Istituto di Ricerca e di Studi in Ottica e Optometria di Vinci – Firenze

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

giovedì 23 febbraio 2017

LA TUA E' DISLESSIA O DIFFICOLTA' DI LETTURA?

FACCIAMO UN PO' DI CHIAREZZA...














Negli ultimi anni si fa un gran parlare di Dislessia, Disturbo Specifico di Apprendimento, ecc. ma anche degli evidenti errori di diagnosi in questo settore delle neuroscienze, che hanno trasformato questi disturbi in un'apparente epidemia.

La British Dyslexia Association descrive la dislessia come "una difficoltà di apprendimento che colpisce principalmente le competenze coinvolte nella lettura accurata e fluente e nell'ortografia" ed è caratterizzata da "difficoltà di consapevolezza fonologica, memoria verbale e velocità di elaborazione verbale ".

In realtà, da sempre, la definizione di Dislessia porta con se molta confusione ed approssimazione. Mentre Adams (1969) incontra ben 32 diversi significati riferibili alla Dislessia, Cornwall ed al. (1984) fanno una sarcastica considerazione:
"Se un bambino diagnosticato come dislessico in Philadelphia dovesse trasferirsi presso la contea di Bucks, solo dieci miglia a nord, verrebbe definiito come bambino con ritardo del linguaggio. Nella contea di Montgomery in Maryland, poche miglia a sud, la diagnosi cambierebbe ed il bambino sarebbe visto come caratterizzato da problemi speciali o specifici di linguaggio. In Michigan verrebbe chiamato bambino con disturbi percettivi. In California sarebbe considerato poratore di handicap educativi o neurologici, mentre in Florida e nello stato di New York sarebbe consideratoun cerebroleso"


Hydn e Cohen (1983) dicono che si possa accettare la diagnosi di dislessia soltanto se accompagnata da accertamenti che dimostrino effettivi disturbi del sistema nervoso centrale globale, nel cervelletto, nelle funzioni sensoriali, ecc.

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/73/Inferior_parietal_lobule_-_superior_view_animation.gif/300px-Inferior_parietal_lobule_-_superior_view_animation.gif
Lobulo parietale inferiore (vista superiore). Alcuni dislessici mostano una riduzione dell'attivazione elettrica in questo settore.
 
Il Prof. Paolo Meazzini (2002), noto esperto nel campo della terapia cognitivo-comportamentale e psicoterapia evolutiva, fa delle considerazioni importanti riguardo ai costi di cattive diagnosi che "affibbiano" l'etichetta di dislessico. Al di là dei costi sociali e di salute pubblica, l'etichetta di dislessico purtroppo condizionerà l'intera vita del bambino. Infatti in questa occasione l'atteggiamento, durante il cammino didattico, sarà quello di considerarlo un caso patologico che va contenuto e non può guarire. Ma con una cattiva diagnosi si impedirà soltanto il recupero di normali capacità visive e quindi di un adeguato apprendimento.

Una delle definizioni della Dislessia considerate più legittima è quella dell'I.R.A. (the International Reading Association) che dice: "Il termine Dislessia si applica a persone che hanno vista, udito, intelligenza e funzioni del linguaggio del tutto normali".

Meazzini (2002) aggiunge riguardo alla dislessia evolutiva "evidentemente la stragrande maggioranza degli allievi italiani considerati dislessici hanno avuto semplicemente la sventura d'imbattersi in operatori, come dire un pò dislessici, inabili cioè a leggere ed a ben interpretare la lettura scientifica più recente. (omissis)...su 100 cattivi lettori solo una percentuale trascurabile (dal 7% al 10%) rientrerebbe all'interno di tale patologia."

Ma allora vediamo quali possono essere le cause di queste difficoltà!


Possiamo innanzitutto renderci conto di un fatto molto semplice ed evidente, come descrive  Tinker (1965): il nostro apprendimento avviene principalmente attraverso la lettura, prima delle singole lettere e la loro fonetica, poi della composizione di parole e quindi della composizione di frasi con la formazione di concetti.

Se alla base delle prime esperienze di apprendimento non viene garantita una funzione visiva adeguata tutto il processo di apprendimento verrà profondamente condizionato.














Una funzione visiva adeguata non corrisponde alla capacità di leggere nitidamente lettere da lontano o da vicino (quello a cui si riduce generalmente il controllo visivo dei nostri piccoli) ma richiede un'analisi attenta dei movimenti saccadici, dell'ampiezza accomodativa, della facilità accomodativa, del coordinamento visuo-motorio ed altri aspetti della "Funzione Visiva" in quella che comunemente viene chiamata Analisi Visiva.

Guardando la questione da un altro punto di vista, come afferma Griffin (1997), i disordini visivi come ipermetropia, insufficienza di convergenza, riserve fusionali ridotte, disparità di fissazione, iperforia, anisometropia, disfunzioni accommodative, movimenti saccadici ridotti e in sostanza procesi percettivi visivi inefficenti sono stati indicati, nella maggioranza delle ricerche scientifiche, come fattori che condizionano negativamente la lettura.














Lo stesso Griffin (1997) fa una considerazione che si ricollega sia alla necessità di non "etichettare" frettolosamente un problema di lettura come qualcosa di non trattabile e conseguentemente di valutare il problema in modo adeguato con la possibilità di un trattamento fondamentalmente visivo: "Nei problemi di lettura è forse più appropriato usare il termine "disfunzione" piuttosto che disabilità o disordine, visto che questi ultimi termini possono implicare l'impossibilità di un trattamento. Molte forme di Difficoltà di Lettura possono essere eliminate completamente con l'intervento diretto di un optometrista. Alcune di queste possono essere solo parzialmente migliorate ed altre possono essere identificate dall'optometrista ma dovranno poi esssere trattate da altri professionisti".
















Pavlidis (1981), Miles & Miles (1983), Everatt (1999), Livingstone et al. (1993) e Meazzini e Fagetti (1988) riscontrano nelle loro ricerche una componente visiva nei problemi di lettura, inclusa la dislessia, ma non riescono in realtà ad indicare cosa cambi fra dislessici e non e quali siano i test ai quali dovrebbero essere sottoposti questi soggetti per una diagnosi differenziale.

E' qui che entra in campo l'optometrista, come indica Griffin et al (1997) con test appropriati che possano discernere Difficoltà di Lettura dovute a problemi funzionali o altre situazioni che abbiamo visto possano comunque ricevere stimoli importanti per un miglioramento.

Reference
- Adams R.B. (1969) Dyslexia: a discussion of its definition. Journal of Learning Disabilities, 2, 616-626.
- Cornwall K.F., Hedderly R. e Pumfrey D. (1984) Specific Learning Difficulties: the specific learning difficulties versus dyslexia controversy resolved? Occasionally Papers of the Division of Educational and Child Psychology of the British Psichological Society 
- Everatt J. (1999) Reading and Dyslexia. ed. Routledge, London
- Griffin J.R., Christenson G.N., Wesson M.D., Erickson G.B., Optometric Management of Reading Dysfunction. (1997) ed.Butterworth-Heinemann 
- Hydn e Cohen (1983) Dyslexia ed. Grune e Stratton, New York 
- Livingstone et al. (1993) Parallel processing in the visual system and the brain: is one subsystem selectively affected in dyslexia? in Galabaruda, AM (ed.), Harvard Univ. Press Candbridge. 
- Meazzini P. e Fagetti M.A.  (1988) La lettura ed i suoi errori: procedura d'intervento sugli errori di omissione e d'inversione H.D. Giornale Italiano di Psicologia e Pedagogia dell'handicap e delle disabilità d'apprendimento, 21, 12-17.
- Meazzini P., La lettura negata ovvero la dislessia e i suoi miti. (2002) ed.FrancoAngeli.
- Miles T.R. & Miles E. Help for Dyslexic children. ed. Methuen, London.
- Pavlidis G. (1981) Do eyes movements hold the key to dyslexia? Neuropsycholgia, 19, 57-94.
- Tinker M.A. (1965) Bases for Effective Reading MInneapolis: University of Minnesota Press, 1965; 3-4.


Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo. 

martedì 24 gennaio 2017

POLEMICHE SULLA DISLESSIA




Portale di neuropsichiatria infantile,psichiatria e psicoterapia

 

Polemica sulla dislessia


Polemica sulla dislessia.
In questa lettera un'insegnante protesta contro quella che sembra da molte parti diventata un'epidemia di Dislessia, o di DSA (Disturbi specifici dell'Apprendimento), provocata forse anche dal dilagare di screening diagnostici nelle scuole.

Quell'insegnante non è l'unica persona, anche specialista, preoccupata del dilagare di diagnosi di DSA in bambini con difficoltà scolastiche. Fra l'altro le classificazioni diagnostiche che gli specialisti devono usare (ICD10 e DSM4) prevedono solo la voce 'Disturbo specifico', che automaticamente si trova ad essere usato spesso anche per difficoltà che 'specifiche' non sono, in quanto associate con fattori ambientali sfavorevoli all'apprendimento. 
Come è noto non esiste una diagnosi "specifica", un aspetto 'patognomonico', un esame definitivo: la diagnosidi disturbo "specifico" è per esclusione di altre cause "aspecifiche", cioè conosciute, quali lesioni cerebrali, sindromi disgenetiche, ritardo mentale, scarsa o cattiva scolarizzazione, ambiente disagiato da un punto di vista psicosociale, difficoltà di attenzione e di comportamento, ecc. Quando non c'è una di queste 'cause', invece che usare la parola 'idiopatica', aggettivo con cui in medicina si indica che non si conosce la causa, viene usato l'aggettivo 'specifico', e viene detto che ci deve essere una causa specifica, genetica, a livello cerebrale, anche se ancora anni di ricerche e migliaia di pubblicazioni non l'hanno scovata. Le 'prove' dell'esistenza sono sostituite dall'"accordo fra le persone che se ne intendono", cioè il " consensus" degli esperti. Come prova scientifica è un po' scarsa, e si presta a grandi conflitti di interessi.
Anche nell'ASL dove lavoro la voce DSA è di gran lunga la più gettonata fra le diagnosi del Servizio per la salute mentale dell'Infanzia e Adolescenza, e l'effettuazione da alcuni anni nelle prime e seconde elementari di screening per i disturbi di apprendimento (fra l'altro su iniziativa a suo tempo di un direttore sanitario di ospedale pediatrico) ha prodotto un aumento degli invii al servizio da parte delle scuole.
Occorre dire che è estremamente raro che non si riscontrino, se si vanno a cercare, fattori ambientali e/o psicosociali, in queste situazioni: il più delle volte però questi passano in secondo piano, anche perchè l'intervento più disponibile e facile da attivare dalle USL è quello logopedico, che si ritrova così ad essere l'intervento di scelta in una quantità di disturbi dello sviluppo infantile, dall'autismo, all'iperattività, ai disturbi del comportamento e oppositività alle difficoltà di linguaggio alle difficoltà di apprendimento.

E' molto più difficile come è noto avere interventi di altro tipo nei servizi, (psicoterapico, sociale, educativo ecc) per cui è tipico che si risponde alle domande con gli strumenti disponibili anche se questi non sono quelli indicati: se il salumiere non ha il prosciutto voluto, è probabile che si ripieghi su quello che ha, e magari ci si convinca che "va bene anche quello". E magari anche che "è il migliore". Potenza del bisogno!
La scelta poi di quali strumenti dotare i servizi, come è noto, spesso soggiace a influenze di vario tipo su cui glissiamo.
Un altro malcostume ormai diffuso è che le famiglie incappate nello screening arrivano avendo già avuto dall'insegnante sia la diagnosi che la terapia, cioè dislessia e logopedia, e qualsiasi altra indicazione finisce per essere vissuta come una lesione dei loro diritti.
La preoccupazione di quell'insegnante è a mio parere legittima e fondata.
Dr Gianmaria Benedetti
Ordine dei medici (FI) n.4739
(Articolo originale)

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

LE LENTI BLU PROTEGGONO REALMENTE, DA PROBLEMI DI VARIO TIPO, GLI OCCHI?

La questione sull'affaticamento, o perfino danni legati all'uso di computer e sistemi elettronici in generale, è molto dibattuto. Ne...