giovedì 29 dicembre 2016

TAPPO DELLO SPUMANTE? UN'ARMA LETALE!












UN FELICE ANNO NUOVO........MA ATTENZIONE AI TAPPI DI SPUMANTE!!!
Ci avviciniamo alla fatidica notte ed oltre ai miei auguri, e quelli di tutta la nostra equipe della Aulo Srl, vi voglio fare una raccomandazione: ATTENZIONE AI TAPPI!









Si parla tanto in questo periodo dei pericoli dei "botti" ma si accenna poco all'arma che sarà presente in tutte le case ed in tutte le feste: la bottiglia di spumante. Ovviamente non sarà così pericolosa come i fuochi d'artificio, specialmente quelli illegali, ma ogni anno provoca traumi gravi agli occhi, che possono portare fino alla cecità.
















In questa vignetta di satira politica ovviamente il messaggio era un altro ma ci aiuterà a capire il perché della pericolosità dei tappi di spumante.
Come sappiamo la bottiglia di spumante ha una pressione interna molto forte (ben 6 atmosfere) provocata dalla formazione di anidride carbonica durante la fermentazione. L'altro componente della nostra "arma" è ovviamente il tappo con una forma e dimensione perfette per evitare le barriere degli zigomi e dell'arcata sopraciliare ed arrivare diretto diretto sull'occhio.













E' molto importante fare attenzione a dove dirigere la bottiglia per evitare di colpire qualcuno ed in particolare verso gli occhi, tanto meno verso i propri occhi, errore che fece Djokovic durante un festeggiamento. 













Insomma un perfetto proiettile per colpire i nostri occhi. Allora vediamo quali possono essere i danni:
- TRAUMA NEUROLOGICO: il tappo può creare una lesione al sistema nervoso che controlla la pupilla. La persona più famosa che ha ricevuto questo tipo di trauma (anche se per un trauma diverso) è David Bowie che non aveva, come molti pensano, gli occhi di colore diverso ma solo una paralisi dell'iride dell'occhio sinistro. Questo danno può provocare problemi di abbagliamento nell'occhio che non riesce più ad adattare la pupilla alla luce dell'ambiente.









- TRAUMA AL CRISTALLINO: il trauma può spostare il cristallino, la lente dentro il nostro occhio, con gravi problemi sulla visione specialmente nella messa a fuoco da vicino. Il trauma può essere talmente forte da provocare perfino una cataratta.

















- DISTACCO DI RETINA: il trauma nella parte anteriore può ripercuotersi nella parte posteriore provocando anche un distacco di retina, con compromissione grave delle funzioni visive.













- SFONDAMENTO PAVIMENTO DELL'ORBITA: l'occhio appoggia su di un osso molto fragile e sottile e un trauma violento, come quello di un tappo, può portare allo sfondamento di questo con conseguente "incarceramento" che significa il blocco dell'occhio fra le ossa fratturate. Questo non permetterà più  il movimento normale.

ALLORA FELICE ANNO NUOVO...e festeggiate pure con spumante ma con cautela!


Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

domenica 4 dicembre 2016

LEGGERE MEGLIO PER STUDIARE MEGLIO

LEGGERE MEGLIO PER STUDIARE MEGLIO

Screening gratuito per bambini in età prescolare e scolare













Ma vedere a fuoco vuol dire vedere bene?

La questione nasce dal fatto che riuscire a leggere anche più dei fatidici 10 decimi non ci garantisce una visione ottimale nei nostri impegni visivi come per esempio la guida, lo sport, il lavoro e lo studio.
Proprio quest'ultimo rappresenta forse la situazione più critica che può condizionare il resto della nostra vita!
Vi ricordano qualcosa frasi tipo "non è proprio nato per studiare", "peccato, se solo si impegnasse di più", "ce la mette tutta ma non riesce a concentrarsi", ecc.


I primi anni scolastici rappresentano un momento cruciale per il futuro culturale e sociale dei nostri figli. In questi anni dovranno apprendere il linguaggio corretto, a scrivere e leggere e conseguentemente, grazie a queste abilità, affrontare tutto il resto delle materie scolastiche.

Ma che succede se i miei occhi, pur vedendo bene le letterine nere su fondo bianco messe a 3 o 5 metri, non riescono a muoversi bene duante la lettura o la scrittura coordinandosi in modo adeguato con le mani?
Ecco che stiamo inserendo un nuovo dato che raramente viene preso in considerazione durante le visite fatte ai bambini:
i movimenti saccadici!

 I Movimenti Saccadici sono quei movimenti a scatti che ci permettono di passare da una parola all'altra nella lettura ma anche nella scrittura coordinandosi con i movimenti della mano. Non hanno una relazione diretta con i vizi refrattivi (miopia, ipermetropia o astigmatismo) e non si valutano con gli esami visivi tradizionali dove si usano lettere separate ad alto contrasto poste a distanza, dove il sistema visivo fa meno fatica.

La frustrazione di non riuscire a svolgere certi compiti durante il periodo scolastico, nonostante l'impegno, unita ai rimproveri di genitori e dei professori ignari del vero problema dello studente, può portare a scelte e orientamenti che condizioneranno tutta la vita.

Esiste poi un'altro problema riconosciuto dalle più importanti associazioni che si occupano di Dislessia. Negli ultimi anni sembra scoppiata un'epidemia di Dislessia ma questo viene imputato in realtà a facili mal diagnosi generalmente dovute a controlli visivi non appropriati per questo tipo di diagnosi.
La Sfida della Diagnosi Errata
Dislessia: un'epidemia o troppe diagnosi sbagliate?

Presso i nostri studi di Incisa e Rignano abbiamo attivato uno screening per bambini in età prescolare e scolare in modo da poter raccogliere più dati possibile sulla presenza di questi problemi nel nostro territorio.

Prendi un appuntamento ai seguenti numeri, per partecipare gratuitamente a questo screening:

Incisa Valdarno tel.055-8336377
Rignano sull'Arno tel.055-8348191

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

sabato 26 novembre 2016

MA L'OCCLUSIONE E' ANCORA LA MIGLIOR SOLUZIONE PER L'OCCHIO PIGRO?









Il tappare un'occhio nei bambini è una pratica per obbligare al funzionamento l'occhio che rimane aperto quando presenta una capacità visiva ridotta (occhio pigro), in genere a causa di uno strabismo o una grande differenza di visione (differenza refrattiva fra i due occhi).
Di tale tecnica si hanno segnali già a fine del 1800 (1) ma prende una forma organizzata come procedura negli anni '30 con Dobson e Swan (2-3). Nel 1935 Smith (4) sottolinea l'importanza dell'aspetto sensoriale nel trattamento dello strabismo e dell'ambliopia (riduzione visiva o occhio pigro). Nel 1961 lo stesso Smith (5) però sottolinea come ormai l'occlusione occupi una posto secondario nel recupero dell'occhio pigro rispetto alle stimolazioni visive, che oggi potremmo chiamare Pleottica, termine coniato da Bangerter negli anni '50 (6), o Rieducazione Visiva (Visual Training) nei giorni d'oggi.










  

A fine degli anni 70, quando nasce il concetto di neuroscienze, nel settore oftalmologico si fanno strada altri concetti che riducono di molto i tempi di occlusione di un occhio. Schor e Ciuffreda (7) per esempio nel 1983 indicano che "non solo l'occlusione di occhi molto giovani può portare all'ambliopia (perdita di capacità visiva) dell'occhio "buono" che viene tappato, ma può pregiudicare il futuro sviluppo della visione binoculare (dei due occhi insieme) che poi si traduce anche in una buona capacità di visione stereo.

Di fatto già a fine degli anni '50 Bangerter, con i filtri che poi prenderanno il suo nome, inizierà a ridurre la visione dell'occhio buono (8-9), invece di occluderlo, creando così quella che viene definita penalizzazione (10). In questo caso i due occhi rimangono aperti ma quello che vede meglio riceve una riduzione della visione per poter coninvolgere nuovamente "l'occhio pigro" nel processo visivo senza perdere la collaborazione fra i due. Le tecniche di penalizzazione, sviluppate dai diversi professionisti, sono varie ma il concetto rimane lo stesso: cercare quanto possibile di evitare la separazione nella visione dei due occhi e intengrare a questa correzione un'attività di vera Ginnastica Visiva.

L'occlusione ha senza dubbio un grande vantaggio rispetto alle tecniche di penalizzazione. Se riusciamo a convincere il bambino a non togliersi il tappino non ci sarà modo che cerchi di vedere fuori da questo. Cosa che invece può avvenire con gli occhiali se non studiati bene.
Gli occhiali invece, ormai non più un problema per i piccoli, specialmente quando si adotta la penalizzazione con correzione ottica, rappresentano un buon vantaggio estetico rispetto ad occlusore. 

Concludendo possiamo affermare che tutte le ricerche degli ultimi decenni stabiliscono che l'occlusione, sempre se ridotta, può aiutare il recupero ma non rappresenta il fattore principale per la rieducazione dell'occhio

References
1_Javal L.E. (1896) "Manuel der Strabisme", Paris: Masson.
2_ Dobson M. (1935) "Binocular Vision and the Modern Treatment of Squint". London: Rembrandt Photogravure.
3_Swann L. (1931) "The Ocular Muscles and the Treatment of Heterophoria and Heterotropia. London: Hatton Press.
4_Smith W.S. (1935) "A basic technique in Orthoptics, part I-IV". Am.J.Optom. 12:224, 321, 394, 473.
5_Smith W.S. (1961) "Pleoptics: An Orthoptic Procedure". J.Am.Optom.Assoc. 33: 335,-8.
6_Bangerter A. (1953)"Uber Pleoptik". Wien. Klin. Wochrenschr. 65:966-892.
7_Schor C.M. - Ciuffreda K.J. (1983) "Vergence Eye Movements". ed. Butterworths.
8_Bangerter A. (1960) "Die Okklusion in der Pleoptik und Orthoptic". Klin Mbl. Angeuhk. 136, 305-331.
9_Lang J. (1988) "Strabismus" Verducci Editore.
   

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

giovedì 17 novembre 2016

"LA VISIONE SCRIVE L'EQUAZIONE SPAZIALE CHE INDICA AL CORPO COME MUOVERSI" (cit.)




"Visione e Postura" 13 Gennaio 2016

 c/o C.C0.AL. Srl Via Roma, 34 San Giovanni Valdarno (AR)


Il concetto di postura non si riferisce ad una condizione statica, rigida e prevalentemente strutturale; si identifica, invece, con il concetto più generale di equilibrio, inteso come ottimizzazione del rapporto tra soggetto ed ambiente circostante, cioè quella condizione in cui il soggetto stesso assume una postura od una serie di posture ideali rispetto alla situazione ambientale, in quel determinato momento e per i programmi motori previsti.
Una funzione così importante non può essere affidata ad un solo organo o apparato, ma richiede un intero sistema.

La visione fa la sua parte, 
come ogni elemento che partecipa ad una funzione complessa interagisce con gli altri apparati o organi. 
Per capire quanto la visione possa aiutarci a trovare l'equilibrio, è sufficiente provare a rimanere in piedi chiudendo gli occhi e alzando una gamba....

Il ruolo dell'optometrista è quello di far sì che il sistema visivo partecipi al "lavoro di equipe" in modo coordinato e al massimo delle proprie capacità funzionali; avvalendosi dell'uso di lenti, prismi e programmi di visual training....

...e come i nostri organi sono chiamati a lavorare in "equipe", sarebbe da auspicarsi che le varie figure professionali si coordinassero per un lavoro sempre di più multidisciplinare. 



Laura Cotoneschi
optometrista


Tutte le informazioni sulla pagina FB di C CO Al srl e sul sito www.osteonux.it





giovedì 20 ottobre 2016

SEI STANCO DELLE TUE LENTI A CONTATTO?

PORTI LENTI A CONTATTO DA ANNI?
VUOI LASCIARLE PER IL LASER?
TI SERVE UN TEST SPECIALE!

Sono molti anni che porti lenti a contatto? Ti hanno consigliato di operarti con il laser?
Devi far valutare l'elasticità della tua cornea per evitare un disastro per i tuoi occhi!

Negli ultimi anni si è sviluppata un'attenzione particolare ad un nuovo parametro che è l'elasticità della cornea e questo dovrebbe modificare radicalmente l'attegiamento dei chirurghi. Mentre infatti fino ad oggi l'intervento di chirurgia refrattiva (correzione chirurgica dei difetti visivi come miopia, ipermetropia e astigmatismo) si basava su un concetto di corpo "rigido" stabile da modificare nella sua struttura, con i nuovi risultati sull'isteresi elastica della cornea ci si trova di fronte ad un nuovo panorama.

L'elasticità della cornea, la possibilità di ritornare ad una forma precedente o perdere determinate tensioni modificando la propria resistenza, inserisce nell'intervento di chirurgia refrattiva varibili complesse da valutare con attenzione. Se infatti con gli ultimi strumenti creati con questo fine si può rilevare questo valore di elasticità non è altrettanto possibile conoscere quali saranno le conseguenze di un intervento su occhi che possono variare la risposta in modo estremamente soggettivo.

Questo è particolarmente vero in casi di soggetti che portano lenti a contatto da molti anni. La cornea di questi soggetti mostra spesso un endotelio con un certo grado di usura per lo stress metabolico cronico dovuto all'ipossia (riduzione dell'ossigenazione) provocata appunto dal porto di lenti a contatto. Si possono registrare in questi casi valori pachimetrici (spessore della cornea) che non sono il risultato dello spessore primario della cornea ma anche dalla somma di alterazioni come polimegetismo e pleomorfismo cellulare, sostanzialmente variazioni di forma e dimensioni delle cellule che la compongono. Questi risultati potrebbero convincere, erroneamente, della presenza di uno spessore della cornea sufficiente per la chirurgia refrattiva. Risulta quindi quanto sia importante che agli esami che vengono fatto correntemente prima di ogni intervento, si aggiunga la valutazione dell'elasticità della cornea e della sua eventuale isteresi.


Questo per quanto riguarda il futuro. Ma grazie a questo nuovo test si sono compresi molti dei problemi che hanno caratterizzato gli effetti registrati negli anni dopo la chirurgia corneale.


Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

venerdì 23 settembre 2016

LA TUA CORNEA QUANTO E' ELASTICA?

 

ISTERESI CORNEALE:
LA TUA CORNEA QUANTO E' ELASTICA?

Ocular Response Analizer nella pratica, indicazioni e vantaggi.






Hrubik Romina
Jefe de residentes, Hopsital de alta complejidad en Red El Cruce, Buenos Aires, ARGENTINA.


Introduzione

Da tempo si sospetta che le proprità biomeccaniche della cornea influenzano i risultati di numerosi procedimenti di misura e chirurgia oculare e che potrebbero avere certe relazioni con la diagnosi e la gestione di diverse patologie oculari (1).
Misurare le proprietà biomeccaniche del tessuto corneale prima non era stato possibile. Si potevano misurare soltanto aspetti geometrici come la topografia corneale (mappa) e pachimetria (spessore della cornea).
Una più ampia conoscenza delle proprietà biomeccaniche della cornea potrebbe aiutare alla diagnosi e trattamento di numerose patologie.
L'analizzatore di risposta oculare, Ocular Response Analyzer, conosciuto con la sigla ORA sviluppato dalla Reichert, utilizza un procedimento di applanazione direzionale dinamica per misurare le proprietà biomeccaniche della cornea e la pressione intraoculare (2).

ORA permette la misurazione di un nuovo parametro del tessuto corneale chiamato "isteresi corneale" che è il risultato dell'ammortizzamento viscoso dello stesso tessuto. Diversi studi clinici hanno suggerito che la misura dell'isteresi corneale può essere utilizzata nell'identificazione di diverse condizioni corneali  come il cheratoncono e distrofia di Fuchs. Potrebbe valutare anche l'integrità biomeccanica della cornea ed il rischiopotenziale che un candidato a chirurgia refrattiva possa sviluppare un'ectasia post LASIK (3, 9).

Fra gli altri dati ORA facilita una misura di IOPcorrelata con le misure Goldman (IOPg) e altri due parametri: la IOP compensata rispetto alla cornea (IOPcc) e il fattore di resistenza corneale (CRF). Finalmente ORA produce un segnale la quale morfologia permetterà di identificare modelli caratteristici che mostrerebbero situazioni di normalità e di patologia (4).

Concetto di Isteresi

Il fenomeno di isteresi fu descritto per la prima volta nel 1890 da James A. Edwing che lo defini come la propietà, di alcuni sistemi fisici, che si osserva quando si applica una forza su questi ed ha la capacità di reagire lentamente, al posto di farlo in forma istantanea, senza poter tornare completamente nel suo stato originale. L'Isteresi Corneale (CH) riflette le proprietà viscoelastiche della cornea e indica la sua integrità biomeccanica.
(segue articolo originale...)


Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

mercoledì 13 luglio 2016

LO SPASMO ACCOMODATIVO TI HA FATTO DIVENTARE MIOPE?



Sei diventato Miope durante le scuole superiori, all'università o quando hai iniziato a lavorare al computer?
In un periodo di particolare impegno visivo di studio o lavorativo?
Quando vai in vacanza migliora la tua visione?

E' molto probabile che i tuoi occhi siano in uno stato di spasmo accomodativo

Ma cos'è lo spasmo accomodativo?

Tutti i muscoli del nostro corpo sono sistemi elastici che hanno la capacità di contrarsi e rilassarsi. Proprio il contrarsi e rilassarsi con una certa ripetizione favorisce lo sviluppo muscolare e quindi la loro forza. Quello che invece proprio non fa bene ai muscoli sono le contrazioni prolungate con rari momenti di rilassamento.












Una contrazione continua infatti provoca un'accumulo di acido lattico che non viene metabolizzato portando ad una infiammazione generale per, appunto, acidosi che è anche la causa dei crampi. Inoltre il muscolo svilupperà uno spasmo cioè una contrazione ripetuta anche quando l'attività non viene richiesta più.















Esiste a questo proposito un semplice esperimento che potete fare con i vostri amici. Chiedete a qualcuno di trattenere il vostro braccio mentre voi cercherete di sollevarlo durante qualche minuto. Nel momento in cui terminerete di alzare il braccio ed il vostro aiutante lo lascierà vi accorgerete che il braccio seguirà a sollevarsi, in questo momento involontariamente.


Nell'Occhio

Vediamo quindi cosa può succedere nell'occhio quando uno studente o un lavoratore sono costretti ad attività visiva prolungata da vicino. Consideriamo in questo caso le miopie insorte dopo l'età di sviluppo e quindi di allungamento del bulbo oculare che avviene fino ai 12-16 anni di età ("Adler's Physiology of Eye" ninth edition, ed.William M.Hart).


A differenze delle altre attività muscolari prolungate, nel sistema visivo si può verificare una condizione abbastanza particolare. L'occhio può trovarsi in uno stato di contrazione muscolare continua e statica. Questo succede per esempio ai lavoratori al computer, a monitor industriali o agli studenti durante lo studio. In questi casi infatti la distanza d'osservazione non cambia, talvolta durante ore, provocando cosi iperacidosi e spasmo accomodativo.

Gli effetti immediati possono essere sensazione di pesantezza oculare (che sarebbe l'equivalente di un crampo), arrossamento della congiuntiva (congiuntivite da iperacidosi), mal di testa, difficoltà temporanea o permanente della visione da lontano.


Torniamo allora al titolo:
come può uno spasmo accomodativo farti diventare miope?


In tutto questo processo dobbiamo prendere in considerazione un corpo elastico che però non è un muscolo: il cristallino, altra struttura particolare presente solo nell'occhio.
L'attività muscolare continua, come abbiamo detto, può provocare un crampo muscolare, cioé un'attività spasmodica dei muscoli. Un'attività continua che può simulare, per esempio, una miopia.

Qualcuno potrebbe obiettare che con farmaci adeguati (anticontratturanti, miorilasssanti, ecc.) si puo far rilassare i muscoli e quindi eliminare il problema. E' qui che entra in gioco il cristallino che risente della legge di fisica sulle lamine elastiche. Questa legge, che definisce l'Isteresi Elastica ("Teoria dell'Elasticità" Landau - Lifsits, Editori Riuniti della collana Fisica Teorica) , indica che corpi cosi fatti, sottoposti a sforzi continui, non ritornano piu nello stato di riposo originale. Questo vuol dire che un cristallino sottoposto a continua accomodazione perderà nel tempo la capacità di tornare in una posizione di rilassamento equivalente all'emmetropia (visione senza problemi refrattivi). Questo si traduce in una miopizzazione di tipo funzionale, quella che viene definita pseudo miopia o falsa miopia ("Lens hysteresis e pseudomiopia" L. Ieri - L. Cotoneschi, ed. Atti della Fondazione Giorgio Ronchi).

Si può correggere una Falsa Miopia?

Facciamo il punto: abbiamo un sistema muscolare sotto tensione e che presenta uno spasmo accomodativo ed una lente, il cristallino, che essendo un corpo elastico tende a perdere le sue capacità di tornare nella posizione di visione da lontano. C'è da chiarire che il sistema muscolare ciliare in realtà è suddiviso in due parti antagoniste fra loro e quello in spasmo e solo una di queste due parti, quella per la visione da vicino. Possiamo quindi stimolare il muscolo che usiamo poco, cioè quello per la visione da lontano, che in forma attiva modificherà la posizione del cristallino permettendo nuovamente una miglior visione da lontano.


 

 

 





Ginnastica Visiva per le False Miopie

La risposta quindi è si! Le False miopie si possono rieducare intervenendo sullo spasmo accomodativo con indicazioni di Igiene Visiva e sull'elasticità del cristallino con esercizi e stimolazioni visuo-neuronali.
Per chi fosse interessato ad ampliare l'argomento o proporre il proprio caso personale mi scriva direttamente all'indirizzo ieri.luca@gmail.com.
Sono a vostra disposizione.

Luca Ieri
Dottore in optometria - Università statale della Lettonia
Esperto in tecnica visuo-posturale
Socio AID (Associazione Italiana Disless)

ATTENZIONE si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionista e a scopo puramente divulgativo.

sabato 9 luglio 2016

LASER PER MIOPIA E PROBLEMI DI ACCOMODAZIONE


A seguire vi proponiamo uno studio dove si evidenzia, dopo intervento laser per miopia, un aumento dello spessore della coroide e una riduzione dell'ampiezza accomodativa.  Alla fine dell'articolo la spiegazione dei termini "Coroide" e "Ampiezza Accomodativa".


 


Variazione di spessore della coroide e la relazione con l'accomodazione in seguito a chirurgia laser ad eccimeri su occhi miopi

M Li, H Cheng, Y Yuan, J Wang, Q Chen, R Meand B Ke

Abstract


Scopo
Valutare i primi cambiamenti nello spessore della coroide e la relazione con l'accomodazione dopo chirurgia laser ad eccimeri su occhi miopi.

Metodo 
Abbiamo selezionato l'occhio destro di 70 pazienti con miopia, e senza altre malattie oftalmiche o sistemiche, che erano idonei per la chirurgia laser ad eccimeri. Lo spessore della coroide è stato misurato a livello della fovea e alle distanzes di 0,5 e 2,5 mm nei settori nasale, temporale, superiore ed inferiore, prima dell'intervento e a 1 mese dopo l'intervento. Altri dati raccolti includevano informazioni demografiche (età, sesso, rifrazione), ampiezza accomodativa, pressione intraoculare, lunghezza assiale dell'occhio, spessore corneale, e parametri chirurgici. I dati sono stati analizzati con Student t-test's accoppiato, regressione lineare graduale, e analisi di correlazione.

Risultati 
Lo spessore della coroide è stato trovato significativamente maggiore dopo l'intervento rispetto allo spessore preoperatorio. L'ampiezza accomodativa è diminuita in modo significativo dopo l'intervento. La variazione di ampiezza accomodativa è il fattore più rilevante associato con il cambiamento dello spessore della coroide a livello della fovea. Tranne per la posizione inferiore a 2.5 mm dalla fovea, l'aumento dello spessore della coroide in altre posizioni era correlato positivamente con la diminuzione dell'ampiezza accomodativa.

Conclusioni
Lo spessore della coroide aumentato, dopo chirurgia laser ad eccimeri per miopia, fu più evidente quando accompagnato da una riduzione dell'ampiezza accomodativa nel periodo immediatamente successivo dopo l'intervento chirurgico.

Eye (2016) 30, 972-978; doi: 10.1038 / eye.2016.75; pubblicato online il 15 aprile 2016

Sperando che l'argomento sia stato interessante, voglio chiarire alcumi termini che renderanno più comprensibile lo studio effettuato:
- Coroide: la coroide è uno degli strati che formano l'occhio, dove di fatto si appoggia la retina sicuramente più conosciuta. La Coroide nella parte anteriore si unisce poi all'iride e al sistema muscolare (muscoli ciliari) che modifica la forma del cristallino e quindi la nostra messa a fuoco.
- Ampiezza Accomodativa: potremmo definirla come la capacità di variazione di messa a fuoco (accomodazione) del nostro cristallino, la lente più importante del nostro sistema ottico. Quindi l'Ampiezza Accomodativa è quanto il mio cristallino riesce a cambiare fornendomi un ampiezza di messa fuoco. Al ridursi di questa, in condizioni fisiologiche, si ha la presbiopia, il problema di messa a fuoco da vicino.

venerdì 1 luglio 2016

HAI LENTI A CONTATTO MORBIDE? SEI SICURO DI TRATTARLE COME MERITANO?


Manutenzione delle lenti a contatto morbide: come garantire la salute ai tuoi occhi


Le lenti a contatto morbide hanno una struttura simile a quella di una spugna e quindi capace di sporcarsi in superfice ma anche in profondità richiedendo quindi lavaggi di tipo diverso.
Segui le seguenti indicazioni per garantire la salute ai tuoi occhi.

LAVAGGIO GIORNALIERO
E’ da escludere assolutamente l’uso di prodotti unici e acqua del rubinetto.
Prodotto unico: questi prodotti hanno caratteristiche simili a quelle di un conservante ma nessuna capacità di pulire le lenti e quindi non servono a garantire la salute dell’occhio.
Acqua del rubinetto: l’acqua pubblica se pur pura per bere può comunque presentare microorganismi come le amebe e in particolare la Acanthamoeba molto pericolosa per le cheratiti che possono provocare in particolare nei portatori di lenti a contatto.

L’Acqua Ossigenata (perossido di idrogeno) rappresenta, nella sua formulazione per lenti a contatto, la miglior soluzione per una sterilizzazione profonda della lente. Nessun altro lavaggio può arrivare dentro la lente come fa questo prodotto adatto per la sterilizzazione quotidiana. Nelle formule piu frequenti si tratta di riporre le lenti nel contenitore pieno del liquido (H2O2) con l’aggiunta di una compressa che trasformerà, dopo la pulizia, il perossido in conservante. A fine lavaggio potrete indossare le lenti direttamente da questo liquido.


LAVAGGIO SETTIMANALE CON SAPONE
La lente, quando indossata, è la superficie esterna dell’occhio e raccoglie tutte le microparticelle in sospensione nell’aria come polvere, smog, particelle ferrose (per chi frequenta le stazioni ferroviarie), vapori grassi, ecc. Per questo motivo il lavaggio giornaliero indirizzato alla sterilizzazione non è sufficiente per eleiminare questi depositi. Sarà necesario, almeno una volta la settimana, un lavaggio con un sapone ed una azione meccanica. La lente puo essere posizionata nel palmo di una mano e con l’indice dell’altra esercitare  una leggera pressione ed un movimento rotatorio di pulizia con alcune gocce di sapone.

https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcS9IWI5xUbAlM63onpjywhMw8EQFGC3sOZcQ3IZaTDwgTbbMnTY 

















LAVAGGIO SETTIMANALE CON ENZIMI
Oltre alla contaminazione di microorganismi trattata con perossido, i depositi inorganici trattati con sapone e azione meccanica è importante e necessario un altro tipo di lavaggio attraverso enzimi. Il nostro corpo, e nello specifico  la nostra lacrima, è ricco di proteine. Quelle della lacrima si depositano sulla lente a contatto e questo tipo di deposito non si puo eliminare ne con il peroddido ne con sapone e azione meccanica. L’unico modo di eliminare questo deposito “vivo” è digerirlo con un enzima. Da qui la necessita del lavaggio enzimatico settimanale che generalmente, attraverso una compressa, può essere unito al lavaggio giornaliero.
L'eliminazione delle proteine, di natura grassa, è molto importante perchè queste rendono la lente a contatto idro repellente terminando per risultare asciutta. Questo ovviamente impedisce quella idratazione che è necessaria perchè lente ed occhio non vengano mai a contatto.

RIEPILOGO
Ricapitolando quindi chi porta lenti a contatto morbide (ovviamente escluse quelle a cambio giornaliero) deve fare:

- lavaggio giornaliero preferibilmente di tipo chimico con perossido di idrogeno (acqua ossigenata).
- lavaggio meccanico con sapone.
- trattamento enzimatico contro i depositi proteici.

USO DI LACRIMA ARTIFICIALE
E’ molto importante, durante il porto delle lenti, l’uso di lacrima artificiale che pero deve essere specifica e quindi indicata dallo specialista in base alle caratteristiche delle lenti e degli occhi. In particolare l’istillazione prima di togliere le lenti in modo da evitare adesioni fra occhio e lente durante l’estrazione. Queste mini abrasioni ripetute nel tempo possono arrivare a provocare danni realmente molto gravi.

mercoledì 29 giugno 2016

HAI GLI OCCHI MALEDUCATI? RIEDUCHIAMOLI!

HAI GLI OCCHI MALEDUCATI? RIEDUCHIAMOLI!

 

Ovviamente non stiamo parlando di questa maleducazione.
Pubblichiamo con piacere un breve ma efficace articolo di un nostro collega optometrista (Augusto Maggiani) che spiega cosa si intende per Rieducazione Visiva.


"Rieducare un sistema visivo, come ho già avuto modo di scrivere, significa mettere il SNC (Sistema Nervoso Centrale) in condizione di controllare meglio le funzioni organiche e muscolo scheletriche.

In questo articolo non vorrei dilungarmi in spiegazioni scientifiche, aggrovigliarmi in sinapsi tra i vari sistemi visivo funzionali, che ho scritto, riscritto e descritto, tanto che dovrebbe ormai essere patrimonio di chiunque li abbia letti.

Adesso vorrei davvero parlarvi di cosa avverte chi si sottopone alla rieducazione visiva.

Innanzitutto si definisce RIEDUCAZIONE VISIVA perché andiamo a rieducare qualcosa che funziona male, e di cose che funzionano male in un organismo vivente ce ne sono un’infinità. Iniziamo con qualche esempio:

Se il nostro bambino, che va a scuola, scrive male, storto, stretto, accavallato, incomprensibile, calcato e si innervosisce per poco, diventa irascibile tant’è che le insegnanti lo devono lasciar perdere, aspettare che si calmi in modo da fargli riprendere la lezione, oppure si estranea mentalmente tanto da entrare nel mondo della fantasia pur di non essere lì presente poiché i suoni alti creano fastidio, è pensabile che tutto questo sia colpa del Sistema Visivo?



Si, è pensabile, anzi lo è sicuramente. L’aiuto che può dare la rieducazione visiva alla risoluzione di questi problemi è importante, e di questo ci sono tante testimonianze di mamme che, ancora incredule, hanno visto cambiare di 360° la vita dei loro figli, ma anche la loro poiché non sentire più le maestre ripetere che il bambino/ragazzo disturba in classe, che rende poco, che ha bisogno del sostegno, non ha davvero prezzo.



Quando ci sono, quei problemi su elencati non possono non nascondere anche sintomi di stanchezza, affaticamento visivo, atteggiamenti posturali scorretti quali: atteggiamento scoliotico, cifotico o lordotico, che, nel loro scompensare, oltre che aggravare la condizione visiva, possono cercare compensazioni anche a livello mandibolare, visto che la lingua è il byte naturale che ognuno di noi ha.

Come si vede, lavorare sul sistema visivo significa recuperare molti problemi della vita di una persona. Ovviamente, quando degli scompensi si sono avverati, la collaborazione di un altro specialista, quale l’osteopata, la neuropsicomotricista, la logopedista, la psicologa, la neuropsichiatra e, per ultima, ma non per questo ultima, la nutrizionista, può essere propedeutica ad una soluzione duratura dei problemi."

Augusto Maggiani
Optometrista 

Nei nostri studi di Rignano e Incisa possiamo rieducare i tuoi con programmi specifici per studenti, sportivi, lavoratori videoterminalisti e tutti coloro che vogliano potenzire e migliorare le proprie capacità visive.

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venerdì 10 giugno 2016

VEDI BENISSIMO MA TI HANNO DETTO CHE SEI...IPERMETROPE?

VEDI BENISSIMO MA TI HANNO DETTO CHE SEI... IPERMETROPE?





"FATICO UN PO NELLA VISIONE DA VICINO MA MI HANNO DETTO CHE SONO IPERMETROPE!?"

Questa potrebbe essere una affermazione di uno studente universitario o anche di un quarantenne. Persone con una visione perfetta, spesso superiore al normale...ma allora cos'è l'IPERMETROPIA?

Come definizione generale possiamo dire che l'occhio ipermetrope è un occhio un po più corto del dovuto.

E QUESTO COSA COMPORTA? 

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Per semplificare diciamo che i raggi visivi provenienti dalla distanza finirebbero dietro la retina (la parte sensibile dell'occhio) e quindi risulterebbero sfuocati ma grazie alla messa a fuoco, o ad una lente correttiva, vengono riportati nel punto giusto.



OCCUPAMOCI DELL'IPERMETROPE NON CORRETTOL'occhio ipermetrope non corretto per vedere bene (sempre che l'età glielo permetta) deve mettere a fuoco attraverso la muscolatura che si trova intorno al cristallino, la nostra lente dentro l'occhio. La muscolatura permettera alla lente di "gonfiare", aumentando di potenza, e quindi di spostare il fuoco sulla retina come abbiamo detto.

 


Tutto cio però, anche se risolve temporaneamente il problema di messa a fuoco, richiede uno sforzo da parte degli occhi e questo puo essere accompagnato da vari effetti come:
- sensazione generale di affaticamento visivo (astenopia)
- mal di testa durante e dopo l'impegno visivo
- difficolta di concentrazione (specialmente negli studenti)
- spasmo accomodativo con fluttuazione del fuoco (contrazione del muscolo che persiste dopo l'impegno visivo)
- irritazioni della congiuntiva spesso confuse con congiuntiviti allergiche o croniche
- sfocatura temporanea della visione da lontano dopo impegno visivo
- bruciori, prurito e/o sensazione di corpo estraneo senza una causa evidente
- sonnolenza durante l'impegno visivo, che scompare una volta interrotto lo stesso


Inoltre l'ipermetrope inizia ad avere problemi nella visione da vicino prima del tipico periodo della presbiopia.
Ma questo perchè?

Tutti noi abbiamo una riserva di messa a fuoco (Ampiezza Accomodativa), direttamente correlata all'eta, che dovremmo usare quando osserviamo oggetti da vicino. Ma come abbiamo già detto l'ipermetrope per veder bene da lontano sta già consumando le sue riserve per vicino e quindi nella lettura mancherà una parte di quelle riserve e sembrerà presbite prima del dovuto...ad un'analisi superficiale. Infatti ad un'Analisi Visiva completa sarà chiaro che il problema da correggere è ipermetropia e non presbiopia.

MA ALLORA L'IPERMETROPE DEVE PORTARE L'OCCHIALE FISSO?



Da un punto di vista teorico si. L'occhiale infatti normalizza tutte le funzioni visive, anche quelle dei movimenti degli occhi (Motilità Oculare) strettamente correlate alla messa a fuoco. Questo specialmente nel caso di studenti o comunque persone impegnate nella lettura. In particolare durante la lettura gli occhi devono effettuare movimenti molto particolari chiamati SACCADI.  Il normalizzare l'attività di messa a fuoco, con i movimenti oculari correlati, permetterà un uso ottimale degli occhi e l'assenza di sintomi sgradevoli come quelli elencati sopra.

Ma ovviamente poi ci si scontra con le esigenze e le preferenze dell'ipermetrope e quindi il più delle volte si cerca la miglior soluzione possibile concentrando magari il porto dell'occhiale nelle situazioni più faticose.

Concludendo possiamo quindi dire che l'ipermetrope molto spesso ha una visione superiore alla norma con problemi però di affaticamento. Da qui l'uso della definizione di "occhiali da riposo" che in realtà sono occhiali da vista come tutti gli altri ma hanno la principale funzione di ridurre lo sforzo di messa a fuoco degli occhi.

L'occhiale quindi rappresenta un vero e proprio sistema di riequilibratura. Talvolta vedere nitido non è la stessa cosa di VEDERE BENE!

venerdì 27 maggio 2016

L'IGIENE VISIVA E' IMPORTANTE! QUINDI CHE FAI TI LAVI GLI OCCHI?

L'IGIENE VISIVA E' IMPORTANTE!
QUINDI CHE FAI TI LAVI GLI OCCHI?

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L'Igiene Visiva rappresenta una questione fondamentale per la salute dei tuoi occhi e per un ottimale funzionamento! Ma non si tratta di lavarli!

Sotto il termine "Igiene Visiva" si raccolgono tutti quei comportamenti che aiutano gli occhi a funzionare in modo ottimale riducendo affaticamento e sintomi di cui spesso soffriamo come mal di testa, bruciori, lacrimazione, peggioramenti continui della miopia, annebbiamenti improvvisi della visione, difficolta di concentrazione, ecc.

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Ma cosa possiamo fare?


La nostra vita si è trasformata, nell'ultimo decennio, di un impegno visivo costante nella visione da vicino. Lavoro al computer, smartphone, tablet e videogiochi ci costringono a sforzi di messa a fuoco continui. Il risultato è un costante stress sul sistema visivo con disturbi che abbiamo sopra elencati.
Alcune indicazioni che possono aiutarvi ad alleggerire la fatica visiva:
1) alzare lo sguardo occasionalmente: tutti i muscoli temono piu di tutto le condizioni statiche e quindi se ogni tanto cambiate distanza di messa a fuoco guardando lontano, permetterete alla messa a fuoco di rilassarsi.
2) illuminazione: l'illuminazione è una questione molto importante. L'illuminazione dell'oggetto della nostra attivita visiva dovrebbe essere circa 3 volte quella dell'intorno. Questo vuol dire che non fa bene avere un punto luce molto forte in una stanza buia ma neanche una stanza fortemente illuminata senz auna illuminazione piu forte sul punto della nostra attivita visiva.

 

3) miglior distanza: ovviamente anche la distanza ricopre un fattore fondamentale. Passare da 50cm (distanza ottimale per il lavoro al computer per esempio) a 25cm raddoppia lo sforzo di messa a fuoco



4) sedersi correttamente: la posizione di lettura o lavoro non deve creare tensioni muscolari eccessive in particolare ai muscoli del collo.

Ma le visite tradizionali agli occhi scoprono problemi di affaticamento?

Ovviamente tutto quello che abbiamo detto prevede una condizione visiva senza problemi, ma vedere bene è vedere 10/10? Puo essere sufficiente controllare se un occhio vede bene da lontano o da vicino per alcuni secondi? OVVIAMENTE NO!

L'Analisi Visiva che effettuano gli Optometristi è un insieme di test che valutano non solo la nitidezza della visione ma anche la facilita di messa a fuoco, le riserve e la buona collaborazione fra gli occhi. Infatti per esempio gli occhi ipermetropi hanno una visione da lontano in generale superiore al normale e da vicino con problemi solo dopo i 40 anni.

Se sei interessato all'argomento scrivi una email a luca@ierimail.com e chiedi l'invio del documento "Igiene Visiva". Inoltre se hai dubbi sfrutta la stessa email per fare le domande che vuoi.

sabato 21 maggio 2016

SEI DIVENTATA MAMMA?

Cosa ti hanno spiegato sullo sviluppo della visione del tuo bambino?



Alla nascita i medici controllano che il neonato presenti condizioni di salute generale nella norma. "Tutto a posto" e il bambino viene consegnato ai genitori. Sicuramente ti hanno dato indicazioni sulla nutrizione, sui controlli generali da fare, ecc.

Ma cosa ti hanno detto sui primi mesi di vita in relazione alla visione?

Facciamo un'introduzione generale sulla struttura dell'occhio e vediamo cosa accade alla nascita e durante i primi mesi di vita.




La retina, la parte sensibile nel nostro occhio, è formata da due tipi di cellule: coni e bastoncelli. I primi più sensibili ai colori e i secondi alla luce. Nella retina ormai sviluppata i coni si concentrano in un punto che si chiama fovea (la parte che ci permette la visione più fine) ed i coni nella parte più periferica riuscendo a percepire le più deboli fonti di luce.
 
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Ma alla nascita la "geografia" della retina è più confusa ed ancora non ben sviluppata (The retina of the newborn human infant). La posizione dei coni e dei bastoncelli non è ancora quella necessaria per una visione ottimale. Questo porta ad una importante riduzione della sensibilità alla luce e una riduzione delle funzioni di visone chiara e dei movimenti oculari (Perceptual Development in Infancy).

Cosa fare per facilitare uno sviluppo ottimale della Retina?
















Molto spesso i bambini vengo protetti dalla luce e quello che vedono durante i primi mesi di vita si riduce a tendine bianche sulle culle, soffitti bianchi, ecc. Questo purtroppo non aiuterà, il sistema nervoso dell'occhia, a svilupparsi a pieno. Quello che serve alla Retina, per permettere il giusto posizionamento (migrazione cellulare) dei neuroni visivi coni e bastoncelli, sono stimoli visivi adeguati.

Stimoli Luminosi, di Colore e di Movimento





















Queste sono le necessita degli occhi di tuo figlio in particolare nei primi sei mesi di vita: stimoli luminosi, di colore e di movimento. Sicuramente le strutture più indicate per questa stimolazione sono quei giochi da appendere sopra le culle, che pemettano di essere messi in movimento. Quando ben illuminati saranno quindi ottimi stimoli di Luce, Colore e Movimento.

Da ricordare

- a sei mesi è possibile già il primo controllo delle funzioni visive principali.
- a 3 anni la prima visita importante per una seria valutazione della visione binoculare (collaborazione fra i due occhi).
- a 6 anni una visita che permetta di individuare anche piccole disfunzioni visive che potrebbero pregiudicare l'apprendimento degli anni successivi.

Inoltre se sei interessata all'argomento invia una mail all'indirizzo luca.ieri@proton.me inserendo nome e cognome e richiedendo l'invio del documento "Guida ai Genitori e Checklist". Una interessante guida che ti permetterà di seguire lo sviluppo visivo di tuo figlio fino ai 5 anni di vita.

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

LE LENTI BLU PROTEGGONO REALMENTE, DA PROBLEMI DI VARIO TIPO, GLI OCCHI?

La questione sull'affaticamento, o perfino danni legati all'uso di computer e sistemi elettronici in generale, è molto dibattuto. Ne...