martedì 14 giugno 2022

LA VISIONE STEREO DELLO STRABICO

Marty Feldman - attore 

Uno strabico può avere una visione stereo?

Intanto spieghiamo cosa è uno strabismo anche se sono sicuro che molti di voi abbiano già almeno un'idea generale.

Il Dictionary of Visual Science, di Cline, Hofstetter e Griffin (1), lo definisce come "quella condizione in cui la fissazione binoculare non è presente, in condizione di visione normale". In sostanza si ha uno strabismo quando gli occhi non riescono ad allinearsi sullo stesso oggetto e quindi non possono inviare al cervello una unica immagine come sommatoria delle due singole immagini dei due singoli occhi.

Per la maggior parte delle persone, pur avendo due occhi, risulta normale che ciò che vediamo sia "singolo". In realtà non è così ovvio e questa condizione di visione singola  richiede un grande lavoro da parte del sistema visivo e condizioni che lo permettano. Possiamo semplificare dicendo che se i due occhi vedono l'oggetto osservato nello stesso modo (forma, dimensione, colore, nitidezza, posizione nello spazio) il cervello potrà riunire le due immagini e permetterci una "visione singola". 

fig.1

Ma questa condizione permette anche, grazie alla posizione separata dei due occhi, e quindi due punti di vista diversi, la visione stereo o tridimensionale (fig.1). Naturalmente chi vede da un solo occhio non ha una percezione del mondo piatta, come se guardasse un quadro o una foto. L'esperienza permette, come spiegano i principi della psicologia della Gestalt (2, 3), di percepire la profondità grazie al confronto dei profili degli oggetti, delle dimensioni ecc. Per esempio se osserviamo in una spianata senza altri riferimenti un'auto al lato di una casa, con dimensioni non proporzionate, avremo la netta sensazione che l'auto sia molto più vicina a noi permettendoci una percezione di profondità nello spazio (fig.2).

fig.2

Ma anche se le dimensioni fossero coerenti, fra casa e auto, questa seconda, interrompendo il profilo della casa, ci trasmetterebbe il fatto che l'auto si trovi più vicina a noi rispetto la casa (fig.3).


fig.3

Naturalmente la visione stereo ci permette un altro livello di precisione nelle valutazioni, e conseguentemente, nel gestire questa percezione nella nostra vita quotidiana. Per sperimentare quanto siamo precisi nell'afferrare un piccolo oggetto, grazie ai due occhi, provate a chiuderne uno mentre fate la seguente operazione: fate sostenere un oggetto sottile come uno spillo o uno stuzzicadenti. Con la vostra mano dominante, con un movimento laterale, provate ad afferrare l'oggetto al primo tentativo. Sono sicuro che lo mancherete o lo toccherete ma in modo impreciso! Quanti tentativi vi saranno necessari? Provate a riaprire l'occhio chiuso e sperimentato come diviene facile lo stesso compito.

FATEMI SAPERE COM'E' ANDATA!

Tornando alla persona strabica, avendo gli occhi deviati, non risponderà ai presupposti richiesti dalla stereo visione. Gli occhi infatti osserveranno oggetti diversi e quindi non sovrapponibili. Il sistema nervoso avrà in questo caso confusione e visione doppia. La visione sdoppiata rende il nostro rapporto con lo spazio circostante, quasi impossibile e quindi il cervello tende a spengere un occhio. Questo fenomeno si chiama "soppressione" ed è quello che succede negli strabici. In realtà non è sempre così dipendendo da vari fattori, uno dei quali affronteremo più avanti.

A livello didattico, gli specialisti della visione, studiano che uno strabico, non potendo usare entrambi gli occhi insieme, NON può avere visione stereo e questo è dimostrato con gli strumenti usati tradizionalmente durante le visite.


MA NON E' COSI'!
Nei giorni 5 e 6 di giugno scorso, presso l'Istituto di Ricerca e di studi in Ottica e Optometria (I.R.S.O.O.) si è svolto il corso "Visione Binoculare e Stereopsi" a cura di Angie Minichiello (O.D., Ph.D.), che ho avuto il piacere di poter assistere nella docenza.

Durante le due giornate abbiamo potuto dimostrare, prima teoricamente e poi clinicamente, grazie alla presenza di pazienti, che anche in presenza di strabismo è possibile avere visione stereo! Il concetto e gli strumenti innovativi sono stati sviluppati da Angie Minichiello e J.-Bernard Weiss oculista strabologo di fama mondiale, autore di numerosissime pubblicazione e precursore della chirurgia di strabismo con anestesia topica.

 Il concetto è che gli strumenti e le metodiche attualmente adottati analizzano la visione stereo fine e quindi centrale. Altra cosa è poter valutare la presenza di una stereovisione periferica che rappresenta un dato importantissimo per la prognosi della chirurgia di strabismo, sempre condizionata da molte variabili non sempre valutabili. In sostanza se un soggetto strabico ha una visione stereo, e quindi una fusione di immagini proveniente dai due occhi se pur periferica, dopo la chirurgia avrà una maggior stabilità della motilità oculare avendo, a livello cerebrale, conservato una forma di visione binoculare.


E' sorprendente scoprire quanti strabici possano riferire di poter vedere i film tridimensionali, che ovviamente rappresentano una stimolazione visiva periferica, per le dimensioni dello schermo cinematografico.

Un interessante articolo (4) dedicato allo studio di strabismo e ambliopia (occhio pigro), del 2014, evidenzia, con sorpresa degli autori, come in molti casi dove gli strumenti tradizionali non registrano stereo visione i pazienti dichiarano di poter vedere appunto film tridimensionali al cinema.

Ma già nel 1981 (5) era stata registrata una "residua interazione binoculare" in strabici attraverso il test del campo visivo. Anche in questo caso è presente una interazione binoculare periferica ma non centrale.

Potremmo concludere quindi che grazie ai nuovi strumenti di Minichiello e Weiss abbiamo la possibilità di valutare se uno strabico ha visione stereo e questo dato risulta prezioso prima di un intervento chirurgico. Naturalmente sarebbe auspicabile che anche a livello accademico vengano corrette le teorie adeguandole ai nuovi risultati della ricerca e agli strumenti di Minichiello e Weiss.

Bibliografia
1) Cline D., Hofstetter H.W., Griffin J.R.: Dictionary of Visula Science. Fourth edition. ed. Butterworth-Heinemann 1997.
2) Metzger W.: I fondamenti della psicologia della gestalt. ed. Giunti Barbera 1984.
3) Kanizsa G.: Grammatica del vedere. Saggi su percezione e Gestalt. ed.il Mulino 1980.
4) Levi D.M., Knill D.C., Bavelier D.: Stereopsis and amblyopia: A mini-review. Vision Research, Volume 114, September 2015, Pages 17-30.
5)  R., Fronius M., Singer W.: Binocular interaction in the peripheral visual field of humans with strabismic and anisometropic amblyopia. Vision Res. 1981;21(7):1065-74.

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia

Esperto in tecniche visuo-posturali
Docente e Tutor della Scuola di Clinica Neuro-Visuo-Posturale - Milano
Docente a progetto presso l’Istituto di Ricerca e di Studi in Ottica e Optometria di Vinci – Firenze

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo. 



venerdì 1 aprile 2022

AMBLIOPIA (OCCHIO PIGRO): STORIA E NUOVE STRATEGIE DI TRATTAMENTO


UN PO DI STORIA E NUOVE PROSPETTIVE
Da tempo il trattamento dell'ambliopia (occhio pigro) ha registrato un cambio radicale abbandonando gradualmente l'uso dell'occlusione dell'occhio buono che, seppur stimolando l'occhio pigro, può provocare problemi futuri, come la perdita del possibile recupero della collaborazione fra i due occhi, senza garantire la permanenza dei risultati acquisiti durante il trattamento stesso.


Già nel 1722 Saint Yves descrisse, nella sua pubblicazione ristampata ad Amsterdam nel 1736 l'occlusione dell'occhio dominante per promuovere l'uso dell'occhio strabico. Buffon nel 1743 raccomandava l'occlusione dell'occhio buono per raddrizzare quello strabico. Erasmus Darwin (1),·nonno di Charles Darwin, ha fornito un resoconto molto più completo del trattamento dello strabismo "Se lo strabismo non è stato confermato da molto tempo, e un occhio non è molto peggiore dell'altro, un pezzo di garza tesa su un cerchio di osso di balena, per coprire l'occhio migliore in modo tale da ridurre la nitidezza della vista di questo occhio a un grado di imperfezione simile all'altro, dovrebbe essere indossato alcune ore ogni giorno. 

Oppure l'occhio migliore dovrebbe essere completamente oscurato da una tazza di latta ricoperta di seta nera per alcune ore al giorno, per cui l'occhio migliore sarà gradualmente indebolito dalla mancanza di uso e l'occhio peggiore sarà gradualmente rafforzato usandolo. Coprire un occhio affetto da questo problema nei bambini per settimane è molto suscettibile di produrre strabismo...".

E' interessante notare come già nel XVIII secolo si parlava di "penalizzazione", la tecnica che non oscura totalmente l'occhio buono ma ne riduce drasticamente la qualità visiva portandolo a livello di quello pigro, e che era già chiaro che l'occlusione poteva far scatenare uno strabismo, se non fosse già presente. La "penalizzazione" che per Darwin consisteva in una garza, è divenuta poi anche farmacologica, con l'uso di un farmaco che blocca l'accomodazione e dilata la pupilla (atropina).

David H. Hubel e Torsten N. Wiesel mentre festeggiano il Nobel per la Medicina nel 1981.

Fu il lavoro di Hubel e Wiesel (2) nei primi anni '60 a gettare le basi per nuovi concetti riguardanti lo sviluppo della vista nei primi anni di vita. I loro studi permisero dei cambiamenti radicali nella conoscenza del processo visivo-corticale e conseguentemente approccio diagnostico e terapeutico delle alterazioni funzionali come l'Ambliopia.

Dalla prestigiosa rivista "Eye Movements, Strabismus, Amblyopia and Neuro-ophthalmology" arrivano interessanti risultati sulla ricerca (3) relativa all'approccio del trattamento dell'Occhio Pigro (ambliope) che tendono a superare l'ormai datata occlusione (tappo sull'occhio che vede bene).

Nello specifico si sono valutate le risposte di fissazione e dei movimenti saccadici, anche dell'occhio non ambliope, che risultano peggiorare nel caso di trattamento che esclude una visione binoculare. Questo si aggiunge, nel caso di strabismi, ad un possibile aumento della deviazione provocato proprio dal trattamento dell'occhio pigro con l'occlusione. 

I risultati dimostrano che la visione e la stimolazione dell'occhio ambliope da solo riducono la fissazione dello stesso occhio, e la precisione dei suoi movimenti saccadici (i movimenti che usiamo saltando da un oggetto all'altro o da una parola all'altra nella lettura), e questo pregiudica anche il risultato finale dello stesso trattamento di riabilitazione. 


Anche la rivista di medicina "Dica33" affronta l'argomento pubblicando i risultati di una ricerca (4), da poco uscita sulla rivista "Journal of the American Association for Pediatric Ophthalmology and Strabismus", della dottoressa Eileen E. Birch del Southwestern medical center all'Università del Texas (Usa) dove si prospetta la possibilità di sostituire l'occlusione, deleterea per lo sviluppo della visione binoculare (uso dei due occhi insieme), con una stimolazione attraverso sistemi elettronici come l'iPad. Lo scopo è sempre quello di creare stimoli che non interrompano mai  la visione binoculare. Lo studio è stato eseguito su bambini dai 3 ai 7 anni.

Come dimostrano gli studi (5, 6), sebbene il trattamento con occlusione si traduca in una migliore acuità visiva per il 73%–90% nei bambini ambliopi, il 15%–50% non riesce a raggiungere la normale acuità visiva dopo mesi o anni di trattamento. Si registra spesso anche una regressione una volta interrotta la stimolazione quando eseguita solo sull'occhio ambliope (monocularmente).

Negli ultimi anni, la realtà virtuale è emersa come un nuovo strumento sicuro ed efficace per la neuro-riabilitazione di diverse condizioni dell'infanzia e dell'età adulta. Le terapie basate sulla realtà virtuale possono indurre la riorganizzazione corticale e promuovere l'attivazione di diverse connessioni neuronali in un'ampia gamma di età, portando a miglioramenti contrastati nelle capacità motorie e funzionali (7, 8, 9, 10)


L'uso della realtà virtuale per la riabilitazione visiva nell'ambliopia è stato studiato negli ultimi anni, con la possibilità di utilizzare giochi che combinano apprendimento percettivo e stimolazione dicoptica (16). Questa combinazione di tecnologie consente allo specialista di misurare, trattare e controllare i cambiamenti nella soppressione (annullamento della visione dell'occhio che vede peggio), che è uno dei fattori che portano alle alterazioni corticali nell'ambliopia.

Nel corso del tempo, è stata anche determinata chiaramente una relazione tra la pratica dell'uso di videogiochi e il miglioramento di alcuni tipi di capacità di cognizione visiva (11). Ad esempio, è stato dimostrato che la riproduzione di vidogiochi d'azione è collegata a una migliore visione periferica (12), abilità spaziali superiori (13), una migliore sensibilità al contrasto (14) e un ridotto effetto di affollamento (15), tra gli altri vantaggi.

Quello che possiamo auspicare è che anche nella nostra realtà vengano implementate queste strategie nel trattamento "dell'occhio pigro".

Bibliografia
1) Darwin E: Zoonomia. vol III: 1801; 236--7.
2) Hubel, David H., Torsten N. Wiesel. "Effects of monocular deprivation in kittens." Naunyn-Schmiedebergs Archiv for Experimentelle Pathologie und Pharmakologie 248 (1964): 492–7.
3) Jordan Murray; Palak Gupta; Cody Dulaney; Kiran Garg; Aasef G. Shaikh; Fatema F. Ghasia: Effect of Viewing Conditions on Fixation Eye Movements and Eye Alignment in Amblyopia. Investigative Ophthalmology & Visual Science February 2022, Vol.63, 33.
4) Eileen E. Birch, et al.: Binocular iPad treatment for amblyopia in preschool children. Journal of the american association for pediatric ophthalmology and strabismus J AAPOS. 2015 Feb; 19(1): 6–11.
5) Birch EE, Stager DR., Sr Long-term motor and sensory outcomes after early surgery for infantile esotropia. J AAPOS. 2006;10:409–13.
6) Woodruff G, Hiscox F, Thompson JR, Smith LK. Factors affecting the outcome of children treated for amblyopia. Eye (Lond) 1994;8:627–31.
7) S. Kühn, T. Gleich, R. C. Lorenz, U. Lindenberger, and J. Gallinat, “Playing super mario induces structural brain plasticity: gray matter changes resulting from training with a commercial video game,” Molecular Psychiatry, vol. 19, no. 2, pp. 265–271, 2014.
8) D. Gong, H. He, D. Liu et al., “Enhanced functional connectivity and increased gray matter volume of insula related to action video game playing,” Scientific Reports, vol. 5, no. 1, p. 9763, 2015.
9) D. Bavelier and C. S. Green, “The brain-boosting power of video games,” Scientific American, vol. 315, no. 1, pp. 26–31, 2016.
10) C. P. Barlett, C. A. Anderson, and E. L. Swing, “Video game effects-confirmed, suspected, and speculative,” Simulation & Gaming, vol. 40, no. 3, pp. 377–403, 2009.
11) A. C. Oei and M. D. Patterson, “Enhancing cognition with video games: a multiple game training study,” PLoS One, vol. 8, Article ID e58546, 2013.
12) C. S. Green and D. Bavelier, “Effect of action video games on the spatial distribution of visuospatial attention,” Journal of Experimental Psychology: Human Perception and Performance, vol. 32, no. 6, pp. 1465–1478, 2006.
13) J. Feng, I. Spence, and J. Pratt, “Playing an action video game reduces gender differences in spatial cognition,” Psychological Science, vol. 18, no. 10, pp. 850–855, 2007.
14) R. Li, U. Polat, W. Makous, and D. Bavelier, “Enhancing the contrast sensitivity function through action video game training,” Nature Neuroscience, vol. 12, no. 5, pp. 549–551, 2009.
15) C. S. Green and D. Bavelier, “Action-video-game experience alters the spatial resolution of vision,” Psychological Science, vol. 18, no. 1, pp. 88–94, 2007.
16) María B. Coco-Martin, et al.: The Potential of Virtual Reality for Inducing Neuroplasticity in Children with Amblyopia. Journal of Ophthalmology Volume 2020 |Article ID 7067846

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia

Esperto in tecniche visuo-posturali
Docente e Tutor della Scuola di Clinica Neuro-Visuo-Posturale - Milano
Docente a progetto presso l’Istituto di Ricerca e di Studi in Ottica e Optometria di Vinci – Firenze

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo. 

mercoledì 30 marzo 2022

VACCINI E SISTEMA VISIVO

 


Negli ultimi mesi si sono riscontrati molti casi di problemi visivi e patologie oculari che potrebbero essere correlate alla vaccinazione per COVID-19. In questi casi il riconoscimento precoce dei sintomi è vitale per un intervento immediato ed adeguato. A seguire alcuni articoli che segnalano i problemi ed i loro sintomi.

Dalla rivista EYE (Eye 2021. https://doi.org/10.1038/s41433-021-01781-x)

"Commento su: 'Neuroretinopatia maculare acuta dopo vaccinazione COVID-19'"

"Una donna caucasica di 21 anni è stata inviata per la valutazione [...]. Il suo unico farmaco era un contraccettivo orale (...). Dieci settimane prima aveva ricevuto la sua prima iniezione di vaccino COVID-19 (Pfizer-BioNTech). Tre giorni dopo l'iniezione ha sviluppato brividi acuti, mialgia, mal di testa e due scotomi (https://www.iapb.it/scotoma/) sinistri su entrambi i lati della fissazione."

"L'insorgenza di AMN [neuroretinopatia maculare acuta] dopo la vaccinazione COVID-19 è rara; tuttavia, con un impatto minimo sull'acuità e sui segni retinici spesso sottili, potrebbe essere sottostimata."




Dalla rivista RETINAL CASES (Retinal Cases & Brief Reports: January 2022 - Volume 16 - Issue 1 - p 5-8 doi: 10.1097/ICB.0000000000001195)

"Neuroretinopatia Maculare Acuta dopo la vaccinazione SARS-COV-2"

"Una donna di 26 anni si è presentata con scotomi paracentrali in entrambi gli occhi che si sono sviluppati in modo acuto 2 giorni dopo la somministrazione di un vaccino SARS-CoV-2 [...] (Johnson & Johnson, ...). In precedenza aveva ricevuto l'immunizzazione contro l'influenza stagionale senza alcun sintomo e aveva negato di avere una anamnesi recente di malattie virali."

"Questo rapporto mette in evidenza lo sviluppo della neuroretinopatia maculare acuta dopo una vaccinazione SARS-CoV-2 in una paziente di sesso femminile altrimenti sana."

Dalla rivista JOVR (Journal of Ophthalmic and Vision Research / July–September 2021, Volume 16, Issue 3 / Pages 490–501)

"Vaccini COVID-19 ad mRNA ricombinanti e gravi effetti collaterali infiammatori oculari: reale o coincidenza?"

"Scopo: segnalare due casi; neuropatia ottica ischemica anteriore arteritica bilaterale e retinopatia esterna occulta zonale acuta bilaterale dopo vaccinazione COVID-19 con mRNA."

"Il primo paziente era una donna di 79 anni [...] dopo un'improvvisa perdita della vista bilaterale, avvenuta 2 giorni dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino [...] (Pfizer)."

"Il secondo paziente era una donna sana di 33 anni [...] per un difetto progressivo del campo visivo nell'occhio sinistro e per lampi in entrambi gli occhi. I suoi sintomi sono iniziati 10 giorni dopo la seconda dose di vaccino [...] (Moderna)."

"Conclusione: potrebbe esserci una correlazione tra malattie infiammatorie oculari con meccanismo autoimmune e la vaccinazione COVID-19 con mRNA."




Dalla rivista VACCINES (Vaccines 2021, 9-11, 1349; https://doi.org/10.3390/vaccines9111349).

"Eventi vascolari retinici dopo vaccini COVID-19 ad mRNA e con vettori adenovirali [...]"

"Paziente maschio di 38 anni, altrimenti sano, [...] con occlusione arteriosa della retina 4 giorni dopo [...] la dose 2 di Comirnaty"
"Paziente di 81 anni ha sviluppato sintomi visivi 12 giorni dopo la dose 2 di Comirnaty [...]"
"A un uomo di 67 anni è stata diagnosticata neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica [...] 4 giorni dopo la dose 1 di Vaxzevria"
"Uomo di 40 anni ha notato una visione offuscata 5 giorni dopo la dose 1 di Comirnaty"
"Uomo di 32 anni ha presentato esordio improvviso di scotoma 2 giorni dopo [...] la dose 2 di Spikevax"
"Paziente di 21 anni ha sviluppato una neuroretinopatia maculare acuta bilaterale 3 giorni dopo [...] la dose 1 di Vaxzevria"

"La nostra serie di casi si aggiunge a ulteriori segnalazioni di possibili effetti collaterali con potenziali gravi complicazioni post-immunizzazione delle vaccinazioni COVID-19".


Dalla rivista VACCINES (Vaccines 2021, 9-12, 1404; https://doi.org/10.3390/vaccines9121404

"Manifestazioni oculari dopo aver ricevuto il vaccino COVID-19: una revisione sistematica"

"Questa revisione è stata intrapresa per aiutare i medici a riconoscere le possibili manifestazioni e la patogenesi sistemica, in particolare quelle relative all'occhio, dopo aver ricevuto la vaccinazione COVID-19."

"Manifestazioni oculari dopo aver ricevuto i vaccini COVID-19 possono comparire sulla palpebra, sulla cornea e sulla superficie oculare, sulla retina, sull'uvea, sul nervo e sui capillari. I sintomi oculari si sono verificati fino a 42 giorni dopo la vaccinazione e le risposte immunologiche indotte dal vaccino possono esserne responsabili."


Dalla rivista CUREUS (Cureus September 14, 2021 DOI: 10.7759/cureus.17961)

"Neuromielite ottica in una donna sana dopo il vaccino SARS-CoV-2 mRNA-1273"

"[...] caso di disturbo dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD) sviluppato 10 giorni dopo la prima dose del vaccino mRNA-1273 [Moderna]."

"Il NMOSD [...] colpisce il nervo ottico e il midollo spinale."
"La donna di 46 anni [...] due giorni dopo la prima dose [...] ha sviluppato un dolore costante nella parte alta della schiena [...]"

"[...] il riconoscimento precoce è importante perché il trattamento a volte può ridurre la disabilità a lungo termine. [...] c'è scarsità di letteratura su questo argomento. Il NMOSD è una malattia grave e di rapida progressione che può portare a una profonda disabilità tra cui perdita della vista, paralisi e convulsioni. Pertanto un alto livello di sospetto è fondamentale per diagnosticare e intervenire con precisione al fine di prevenire complicazioni neurologiche a lungo termine."



Dalla rivista JEM (The Journal of Emergency Medicine July 19, 2021 doi:https://doi.org/10.1016/j.jemermed.2021.07.034)

"Distacco di retina bilaterale in una donna sana di 22 anni dopo la vaccinazione Moderna SARS-COV-2"

"Una donna di 22 anni con miopia ma nessun trauma oculare o altra storia medica importante si è presentata al pronto soccorso dopo 5 giorni di perdita progressiva e indolore della vista all'occhio destro."

"Sebbene la paziente abbia negato qualsiasi trauma precedente, ha riportato di aver ricevuto la seconda dose di vaccino COVID-19 10 giorni prima dell'insorgenza dei sintomi."

"Il nostro caso delinea una possibile associazione con il vaccino [...]."



Dalla rivista OCULAR IMMUNOLOGY AND INFLAMMATION (Ocular Immunology and Inflammation 08 Feb 2022 https://doi.org/10.1080/09273948.2022.2033795)

"Riattivazione della varicella Zoster causante necrosi retinica acuta in seguito alla vaccinazione con mRNA COVID-19 in un giovane uomo immunocompetente"

"La riattivazione della varicella zoster è un evento sempre più riconosciuto dopo la vaccinazione COVID-19 con mRNA. Inoltre, in letteratura sono stati descritti vari eventi avversi oculari infiammatori e infettivi a seguito della vaccinazione COVID-19. Questo case report descrive la necrosi retinica acuta (ARN) a seguito della riattivazione del virus varicella zoster (VZV) dopo la vaccinazione COVID-19 con mRNA."

"Un uomo immunocompetente di 42 anni ha sviluppato l'ARN sinistra 12 giorni dopo la prima dose di vaccinazione mRNA Pfizer BioNTech COVID-19."

"Questo caso illustra la possibile associazione tra la vaccinazione COVID-19 e la riattivazione della VZV potenzialmente accecante."


Purtroppo questa è solo una piccola rassegna di una bibliografia che quotidianamente cresce in modo preoccupante. La raccomandazione è quella di rivolgersi immediatamente da un specialista per verificare l'eventuale insorgenza di sintomi visivi

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia

Esperto in tecniche visuo-posturali
Docente e Tutor della Scuola di Clinica Neuro-Visuo-Posturale - Milano
Docente a progetto presso l’Istituto di Ricerca e di Studi in Ottica e Optometria di Vinci – Firenze

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo. 

LE LENTI BLU PROTEGGONO REALMENTE, DA PROBLEMI DI VARIO TIPO, GLI OCCHI?

La questione sull'affaticamento, o perfino danni legati all'uso di computer e sistemi elettronici in generale, è molto dibattuto. Ne...