venerdì 1 aprile 2022

AMBLIOPIA (OCCHIO PIGRO): STORIA E NUOVE STRATEGIE DI TRATTAMENTO


UN PO DI STORIA E NUOVE PROSPETTIVE
Da tempo il trattamento dell'ambliopia (occhio pigro) ha registrato un cambio radicale abbandonando gradualmente l'uso dell'occlusione dell'occhio buono che, seppur stimolando l'occhio pigro, può provocare problemi futuri, come la perdita del possibile recupero della collaborazione fra i due occhi, senza garantire la permanenza dei risultati acquisiti durante il trattamento stesso.


Già nel 1722 Saint Yves descrisse, nella sua pubblicazione ristampata ad Amsterdam nel 1736 l'occlusione dell'occhio dominante per promuovere l'uso dell'occhio strabico. Buffon nel 1743 raccomandava l'occlusione dell'occhio buono per raddrizzare quello strabico. Erasmus Darwin (1),·nonno di Charles Darwin, ha fornito un resoconto molto più completo del trattamento dello strabismo "Se lo strabismo non è stato confermato da molto tempo, e un occhio non è molto peggiore dell'altro, un pezzo di garza tesa su un cerchio di osso di balena, per coprire l'occhio migliore in modo tale da ridurre la nitidezza della vista di questo occhio a un grado di imperfezione simile all'altro, dovrebbe essere indossato alcune ore ogni giorno. 

Oppure l'occhio migliore dovrebbe essere completamente oscurato da una tazza di latta ricoperta di seta nera per alcune ore al giorno, per cui l'occhio migliore sarà gradualmente indebolito dalla mancanza di uso e l'occhio peggiore sarà gradualmente rafforzato usandolo. Coprire un occhio affetto da questo problema nei bambini per settimane è molto suscettibile di produrre strabismo...".

E' interessante notare come già nel XVIII secolo si parlava di "penalizzazione", la tecnica che non oscura totalmente l'occhio buono ma ne riduce drasticamente la qualità visiva portandolo a livello di quello pigro, e che era già chiaro che l'occlusione poteva far scatenare uno strabismo, se non fosse già presente. La "penalizzazione" che per Darwin consisteva in una garza, è divenuta poi anche farmacologica, con l'uso di un farmaco che blocca l'accomodazione e dilata la pupilla (atropina).

David H. Hubel e Torsten N. Wiesel mentre festeggiano il Nobel per la Medicina nel 1981.

Fu il lavoro di Hubel e Wiesel (2) nei primi anni '60 a gettare le basi per nuovi concetti riguardanti lo sviluppo della vista nei primi anni di vita. I loro studi permisero dei cambiamenti radicali nella conoscenza del processo visivo-corticale e conseguentemente approccio diagnostico e terapeutico delle alterazioni funzionali come l'Ambliopia.

Dalla prestigiosa rivista "Eye Movements, Strabismus, Amblyopia and Neuro-ophthalmology" arrivano interessanti risultati sulla ricerca (3) relativa all'approccio del trattamento dell'Occhio Pigro (ambliope) che tendono a superare l'ormai datata occlusione (tappo sull'occhio che vede bene).

Nello specifico si sono valutate le risposte di fissazione e dei movimenti saccadici, anche dell'occhio non ambliope, che risultano peggiorare nel caso di trattamento che esclude una visione binoculare. Questo si aggiunge, nel caso di strabismi, ad un possibile aumento della deviazione provocato proprio dal trattamento dell'occhio pigro con l'occlusione. 

I risultati dimostrano che la visione e la stimolazione dell'occhio ambliope da solo riducono la fissazione dello stesso occhio, e la precisione dei suoi movimenti saccadici (i movimenti che usiamo saltando da un oggetto all'altro o da una parola all'altra nella lettura), e questo pregiudica anche il risultato finale dello stesso trattamento di riabilitazione. 


Anche la rivista di medicina "Dica33" affronta l'argomento pubblicando i risultati di una ricerca (4), da poco uscita sulla rivista "Journal of the American Association for Pediatric Ophthalmology and Strabismus", della dottoressa Eileen E. Birch del Southwestern medical center all'Università del Texas (Usa) dove si prospetta la possibilità di sostituire l'occlusione, deleterea per lo sviluppo della visione binoculare (uso dei due occhi insieme), con una stimolazione attraverso sistemi elettronici come l'iPad. Lo scopo è sempre quello di creare stimoli che non interrompano mai  la visione binoculare. Lo studio è stato eseguito su bambini dai 3 ai 7 anni.

Come dimostrano gli studi (5, 6), sebbene il trattamento con occlusione si traduca in una migliore acuità visiva per il 73%–90% nei bambini ambliopi, il 15%–50% non riesce a raggiungere la normale acuità visiva dopo mesi o anni di trattamento. Si registra spesso anche una regressione una volta interrotta la stimolazione quando eseguita solo sull'occhio ambliope (monocularmente).

Negli ultimi anni, la realtà virtuale è emersa come un nuovo strumento sicuro ed efficace per la neuro-riabilitazione di diverse condizioni dell'infanzia e dell'età adulta. Le terapie basate sulla realtà virtuale possono indurre la riorganizzazione corticale e promuovere l'attivazione di diverse connessioni neuronali in un'ampia gamma di età, portando a miglioramenti contrastati nelle capacità motorie e funzionali (7, 8, 9, 10)


L'uso della realtà virtuale per la riabilitazione visiva nell'ambliopia è stato studiato negli ultimi anni, con la possibilità di utilizzare giochi che combinano apprendimento percettivo e stimolazione dicoptica (16). Questa combinazione di tecnologie consente allo specialista di misurare, trattare e controllare i cambiamenti nella soppressione (annullamento della visione dell'occhio che vede peggio), che è uno dei fattori che portano alle alterazioni corticali nell'ambliopia.

Nel corso del tempo, è stata anche determinata chiaramente una relazione tra la pratica dell'uso di videogiochi e il miglioramento di alcuni tipi di capacità di cognizione visiva (11). Ad esempio, è stato dimostrato che la riproduzione di vidogiochi d'azione è collegata a una migliore visione periferica (12), abilità spaziali superiori (13), una migliore sensibilità al contrasto (14) e un ridotto effetto di affollamento (15), tra gli altri vantaggi.

Quello che possiamo auspicare è che anche nella nostra realtà vengano implementate queste strategie nel trattamento "dell'occhio pigro".

Bibliografia
1) Darwin E: Zoonomia. vol III: 1801; 236--7.
2) Hubel, David H., Torsten N. Wiesel. "Effects of monocular deprivation in kittens." Naunyn-Schmiedebergs Archiv for Experimentelle Pathologie und Pharmakologie 248 (1964): 492–7.
3) Jordan Murray; Palak Gupta; Cody Dulaney; Kiran Garg; Aasef G. Shaikh; Fatema F. Ghasia: Effect of Viewing Conditions on Fixation Eye Movements and Eye Alignment in Amblyopia. Investigative Ophthalmology & Visual Science February 2022, Vol.63, 33.
4) Eileen E. Birch, et al.: Binocular iPad treatment for amblyopia in preschool children. Journal of the american association for pediatric ophthalmology and strabismus J AAPOS. 2015 Feb; 19(1): 6–11.
5) Birch EE, Stager DR., Sr Long-term motor and sensory outcomes after early surgery for infantile esotropia. J AAPOS. 2006;10:409–13.
6) Woodruff G, Hiscox F, Thompson JR, Smith LK. Factors affecting the outcome of children treated for amblyopia. Eye (Lond) 1994;8:627–31.
7) S. Kühn, T. Gleich, R. C. Lorenz, U. Lindenberger, and J. Gallinat, “Playing super mario induces structural brain plasticity: gray matter changes resulting from training with a commercial video game,” Molecular Psychiatry, vol. 19, no. 2, pp. 265–271, 2014.
8) D. Gong, H. He, D. Liu et al., “Enhanced functional connectivity and increased gray matter volume of insula related to action video game playing,” Scientific Reports, vol. 5, no. 1, p. 9763, 2015.
9) D. Bavelier and C. S. Green, “The brain-boosting power of video games,” Scientific American, vol. 315, no. 1, pp. 26–31, 2016.
10) C. P. Barlett, C. A. Anderson, and E. L. Swing, “Video game effects-confirmed, suspected, and speculative,” Simulation & Gaming, vol. 40, no. 3, pp. 377–403, 2009.
11) A. C. Oei and M. D. Patterson, “Enhancing cognition with video games: a multiple game training study,” PLoS One, vol. 8, Article ID e58546, 2013.
12) C. S. Green and D. Bavelier, “Effect of action video games on the spatial distribution of visuospatial attention,” Journal of Experimental Psychology: Human Perception and Performance, vol. 32, no. 6, pp. 1465–1478, 2006.
13) J. Feng, I. Spence, and J. Pratt, “Playing an action video game reduces gender differences in spatial cognition,” Psychological Science, vol. 18, no. 10, pp. 850–855, 2007.
14) R. Li, U. Polat, W. Makous, and D. Bavelier, “Enhancing the contrast sensitivity function through action video game training,” Nature Neuroscience, vol. 12, no. 5, pp. 549–551, 2009.
15) C. S. Green and D. Bavelier, “Action-video-game experience alters the spatial resolution of vision,” Psychological Science, vol. 18, no. 1, pp. 88–94, 2007.
16) María B. Coco-Martin, et al.: The Potential of Virtual Reality for Inducing Neuroplasticity in Children with Amblyopia. Journal of Ophthalmology Volume 2020 |Article ID 7067846

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia

Esperto in tecniche visuo-posturali
Docente e Tutor della Scuola di Clinica Neuro-Visuo-Posturale - Milano
Docente a progetto presso l’Istituto di Ricerca e di Studi in Ottica e Optometria di Vinci – Firenze

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo. 

mercoledì 30 marzo 2022

VACCINI E SISTEMA VISIVO

 


Negli ultimi mesi si sono riscontrati molti casi di problemi visivi e patologie oculari che potrebbero essere correlate alla vaccinazione per COVID-19. In questi casi il riconoscimento precoce dei sintomi è vitale per un intervento immediato ed adeguato. A seguire alcuni articoli che segnalano i problemi ed i loro sintomi.

Dalla rivista EYE (Eye 2021. https://doi.org/10.1038/s41433-021-01781-x)

"Commento su: 'Neuroretinopatia maculare acuta dopo vaccinazione COVID-19'"

"Una donna caucasica di 21 anni è stata inviata per la valutazione [...]. Il suo unico farmaco era un contraccettivo orale (...). Dieci settimane prima aveva ricevuto la sua prima iniezione di vaccino COVID-19 (Pfizer-BioNTech). Tre giorni dopo l'iniezione ha sviluppato brividi acuti, mialgia, mal di testa e due scotomi (https://www.iapb.it/scotoma/) sinistri su entrambi i lati della fissazione."

"L'insorgenza di AMN [neuroretinopatia maculare acuta] dopo la vaccinazione COVID-19 è rara; tuttavia, con un impatto minimo sull'acuità e sui segni retinici spesso sottili, potrebbe essere sottostimata."




Dalla rivista RETINAL CASES (Retinal Cases & Brief Reports: January 2022 - Volume 16 - Issue 1 - p 5-8 doi: 10.1097/ICB.0000000000001195)

"Neuroretinopatia Maculare Acuta dopo la vaccinazione SARS-COV-2"

"Una donna di 26 anni si è presentata con scotomi paracentrali in entrambi gli occhi che si sono sviluppati in modo acuto 2 giorni dopo la somministrazione di un vaccino SARS-CoV-2 [...] (Johnson & Johnson, ...). In precedenza aveva ricevuto l'immunizzazione contro l'influenza stagionale senza alcun sintomo e aveva negato di avere una anamnesi recente di malattie virali."

"Questo rapporto mette in evidenza lo sviluppo della neuroretinopatia maculare acuta dopo una vaccinazione SARS-CoV-2 in una paziente di sesso femminile altrimenti sana."

Dalla rivista JOVR (Journal of Ophthalmic and Vision Research / July–September 2021, Volume 16, Issue 3 / Pages 490–501)

"Vaccini COVID-19 ad mRNA ricombinanti e gravi effetti collaterali infiammatori oculari: reale o coincidenza?"

"Scopo: segnalare due casi; neuropatia ottica ischemica anteriore arteritica bilaterale e retinopatia esterna occulta zonale acuta bilaterale dopo vaccinazione COVID-19 con mRNA."

"Il primo paziente era una donna di 79 anni [...] dopo un'improvvisa perdita della vista bilaterale, avvenuta 2 giorni dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino [...] (Pfizer)."

"Il secondo paziente era una donna sana di 33 anni [...] per un difetto progressivo del campo visivo nell'occhio sinistro e per lampi in entrambi gli occhi. I suoi sintomi sono iniziati 10 giorni dopo la seconda dose di vaccino [...] (Moderna)."

"Conclusione: potrebbe esserci una correlazione tra malattie infiammatorie oculari con meccanismo autoimmune e la vaccinazione COVID-19 con mRNA."




Dalla rivista VACCINES (Vaccines 2021, 9-11, 1349; https://doi.org/10.3390/vaccines9111349).

"Eventi vascolari retinici dopo vaccini COVID-19 ad mRNA e con vettori adenovirali [...]"

"Paziente maschio di 38 anni, altrimenti sano, [...] con occlusione arteriosa della retina 4 giorni dopo [...] la dose 2 di Comirnaty"
"Paziente di 81 anni ha sviluppato sintomi visivi 12 giorni dopo la dose 2 di Comirnaty [...]"
"A un uomo di 67 anni è stata diagnosticata neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica [...] 4 giorni dopo la dose 1 di Vaxzevria"
"Uomo di 40 anni ha notato una visione offuscata 5 giorni dopo la dose 1 di Comirnaty"
"Uomo di 32 anni ha presentato esordio improvviso di scotoma 2 giorni dopo [...] la dose 2 di Spikevax"
"Paziente di 21 anni ha sviluppato una neuroretinopatia maculare acuta bilaterale 3 giorni dopo [...] la dose 1 di Vaxzevria"

"La nostra serie di casi si aggiunge a ulteriori segnalazioni di possibili effetti collaterali con potenziali gravi complicazioni post-immunizzazione delle vaccinazioni COVID-19".


Dalla rivista VACCINES (Vaccines 2021, 9-12, 1404; https://doi.org/10.3390/vaccines9121404

"Manifestazioni oculari dopo aver ricevuto il vaccino COVID-19: una revisione sistematica"

"Questa revisione è stata intrapresa per aiutare i medici a riconoscere le possibili manifestazioni e la patogenesi sistemica, in particolare quelle relative all'occhio, dopo aver ricevuto la vaccinazione COVID-19."

"Manifestazioni oculari dopo aver ricevuto i vaccini COVID-19 possono comparire sulla palpebra, sulla cornea e sulla superficie oculare, sulla retina, sull'uvea, sul nervo e sui capillari. I sintomi oculari si sono verificati fino a 42 giorni dopo la vaccinazione e le risposte immunologiche indotte dal vaccino possono esserne responsabili."


Dalla rivista CUREUS (Cureus September 14, 2021 DOI: 10.7759/cureus.17961)

"Neuromielite ottica in una donna sana dopo il vaccino SARS-CoV-2 mRNA-1273"

"[...] caso di disturbo dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD) sviluppato 10 giorni dopo la prima dose del vaccino mRNA-1273 [Moderna]."

"Il NMOSD [...] colpisce il nervo ottico e il midollo spinale."
"La donna di 46 anni [...] due giorni dopo la prima dose [...] ha sviluppato un dolore costante nella parte alta della schiena [...]"

"[...] il riconoscimento precoce è importante perché il trattamento a volte può ridurre la disabilità a lungo termine. [...] c'è scarsità di letteratura su questo argomento. Il NMOSD è una malattia grave e di rapida progressione che può portare a una profonda disabilità tra cui perdita della vista, paralisi e convulsioni. Pertanto un alto livello di sospetto è fondamentale per diagnosticare e intervenire con precisione al fine di prevenire complicazioni neurologiche a lungo termine."



Dalla rivista JEM (The Journal of Emergency Medicine July 19, 2021 doi:https://doi.org/10.1016/j.jemermed.2021.07.034)

"Distacco di retina bilaterale in una donna sana di 22 anni dopo la vaccinazione Moderna SARS-COV-2"

"Una donna di 22 anni con miopia ma nessun trauma oculare o altra storia medica importante si è presentata al pronto soccorso dopo 5 giorni di perdita progressiva e indolore della vista all'occhio destro."

"Sebbene la paziente abbia negato qualsiasi trauma precedente, ha riportato di aver ricevuto la seconda dose di vaccino COVID-19 10 giorni prima dell'insorgenza dei sintomi."

"Il nostro caso delinea una possibile associazione con il vaccino [...]."



Dalla rivista OCULAR IMMUNOLOGY AND INFLAMMATION (Ocular Immunology and Inflammation 08 Feb 2022 https://doi.org/10.1080/09273948.2022.2033795)

"Riattivazione della varicella Zoster causante necrosi retinica acuta in seguito alla vaccinazione con mRNA COVID-19 in un giovane uomo immunocompetente"

"La riattivazione della varicella zoster è un evento sempre più riconosciuto dopo la vaccinazione COVID-19 con mRNA. Inoltre, in letteratura sono stati descritti vari eventi avversi oculari infiammatori e infettivi a seguito della vaccinazione COVID-19. Questo case report descrive la necrosi retinica acuta (ARN) a seguito della riattivazione del virus varicella zoster (VZV) dopo la vaccinazione COVID-19 con mRNA."

"Un uomo immunocompetente di 42 anni ha sviluppato l'ARN sinistra 12 giorni dopo la prima dose di vaccinazione mRNA Pfizer BioNTech COVID-19."

"Questo caso illustra la possibile associazione tra la vaccinazione COVID-19 e la riattivazione della VZV potenzialmente accecante."


Purtroppo questa è solo una piccola rassegna di una bibliografia che quotidianamente cresce in modo preoccupante. La raccomandazione è quella di rivolgersi immediatamente da un specialista per verificare l'eventuale insorgenza di sintomi visivi

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia

Esperto in tecniche visuo-posturali
Docente e Tutor della Scuola di Clinica Neuro-Visuo-Posturale - Milano
Docente a progetto presso l’Istituto di Ricerca e di Studi in Ottica e Optometria di Vinci – Firenze

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo. 

venerdì 24 dicembre 2021

LA FDA APPROVA UN COLLIRIO PER LA PRESBIOPIA

COS'E' LA PRESBIOPIA E QUALI RIMEDI SONO A NOSTRA DISPOSIZIONE

Sta apparendo, nelle riviste americane di oftalmologia (4, 5), una notizia di un farmaco, apparentemente rivoluzionario, per la soluzione del problema della presbiopia...e se viene approvato dalla FDA, famosa agenzia governativa statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, sarà affidabile e sicuro! Ma alcuni oculisti non sono d'accordo e vedremo perché!

Purtroppo, nonostante la notorietà di questo ente, la Food & Drug Administration, non è la prima volta che le decisioni prese non risultano delle migliori con, nel passato, clamorosi errori di valutazione (cfr. scandalo OxyContin).

Iniziamo con un breve chiarimento sulla Presbiopia!

Il nostro occhio presenta all'interno una lente (cristallino o lens in inglese) che ha la capacità di cambiare di forma permettendoci di passare dalla visione da lontano a quella da vicino (6). Questo processo è chiamato accomodazione ed è relazionato all'età della persona. 

Infatti il cristallino ha una struttura che potremmo assimilare a quella di un albero (7), dove nel tempo si ha una continua sovrapposizione di strati che provocano una riduzione della propria elasticità.

Il problema della presbiopia quindi, la riduzione della visione da vicino non è, come si crede normalmente, un problema che insorge intorno ai 45 anni di età ma è un processo continuo presente fin dalla nascita e secondo alcuni ricercatori perfino dal periodo embrionale.

Infatti, almeno fino dalla nascita, il cristallino aggiunge strati uno sull'altro riducendo progressivamente la propria elasticità e possibilità di mettere a fuoco da vicino. Nel tempo però ci si accorge di questo processo continuo ed inesorabile solo quando le braccia non riescono più ad adattare la distanza dell'oggetto osservato alle capacità residue del cristallino di cambiare di forma.



Quindi, per sfatare un comune mito, la presbiopia non è causata da una perdita di forza dei muscoli addetti alla messa a fuoco, che rimangono per tutta la vita ben attivi, ma appunto dalla perdita di elasticità della nostra lente. La conclusione è che comunque arrivati intorno ai 45-50 anni le persone hanno problemi nella visione da vicino e cercheranno una soluzione (6).



Fra i molti studi ne cito uno (9) che esamina le prove a sostegno dell'ipotesi che i raggi UV e altre cause, tra cui la genetica, la nutrizione, tossine e temperatura degli ambienti possano provocare una presbiopia precoce, interferendo con la struttura del cristallino. 

Quali soluzioni abbiamo a disposizione?

Il primo approccio è spesso "mi presti un attimo i tuoi occhiali!", dopodiché si ricorre frequentemente agli occhiali già pronti che ovviamente non correggono le frequenti differenze fra un occhio e l'altro, l'eventuale astigmatismo che accompagna la presbiopia e molto difficilmente avranno i centri ottici corrispondenti ai "centri visivi" dei propri occhi. 

Una visita appropriata potrà invece permettere la giusta correzione dei due occhi, e l'acquisto di un occhiale fatto su misura con il rispetto delle indicazioni della prescrizione e quello delle caratteristiche soggettive come le altezze e le distanze degli assi visivi.


Altra interessante alternativa sono le lenti a contatto progressive che permettono di eliminare l'uso della montatura, che a molti nuovi presbiti risulta fastidiosa. Questa scelta però non garantisce sempre la qualità ottica dell'occhiale (stabilità della lente a contatto nell'occhio, che condiziona anche la correzione dell'astigmatismo) e richiede molta attenzione per le problematiche che le lenti a contatto pongono rispetto alla salute degli occhi (10, 11).

Per quanto riguarda la chirurgia, durante l'intervento di cataratta, possono essere adottate lenti intraoculari di tipo multifocale di vario tipo, ancora però in una fase di miglioramento e sperimentazione. Il problema di queste soluzioni, a differenza per esempio delle lenti a contatto, è che non si può tornare indietro in caso di soluzione non soddisfacente.

Per ultimo la soluzione farmacologica presentata dal titolo "La FDA approva un collirio per la presbiopia". Come accennavo all'inizio dell'articolo, si tratta di un farmaco ben noto in ambito oftalmologico, usato per la cura del glaucoma (8), pressione alta dell'occhio, da oltre 100 anni (1, 2, 3). La Pilocarpina, derivata da una pianta originaria del Sudamerica, fu isolata per la prima volta nel 1874 da Hardy e Gerrard. 
sopra pupilla ristretta (miotica), sotto pupilla normale (mesopica)

Il principio di funzionamento è molto semplice: il farmaco provoca un forte ristringimento della pupilla. Questo effetto riproduce un foro stenopeico, piccolo forellino, che per un fenomeno di fisica ottica permette di mettere a fuoco gli oggetti a qualsiasi distanza e qualsiasi sia il nostro problema visivo (14). Credo che chiunque di voi abbia visto in qualche momento gli occhiali stenopeici per "ginnastica visiva (vedi articolo su effetti e rischi di questo occhiale (Occhiali per tutti basso costo).



Di fatto, quindi, questa azione farmacologica può migliorare la visione non solo da vicino ma anche da lontano per problemi di miopia, ipermetropia e astigmatismo. Ma quali sono i problemi della Pilocarpina? Le gocce oculari di pilocarpina o il gel per gli occhi possono causare effetti collaterali come: visione sfocata o annebbiata, bruciore o fastidio agli occhi, prurito o arrossamento, lacrimazione o gonfiore dell'occhio, arrossamento delle palpebre, male alla testa.
Alcuni effetti collaterali possono essere gravi: sudorazione, tremori muscolari, mal di stomaco e vomito, diarrea, respirazione difficoltosa, salivazione, vertigini e debolezza (MedLinePlus.gov).

La cosa interessante è scoprire, attraverso dei commenti di oculisti alla notizia (IntraMed.net), che il farmaco è stato abbandonato per l'uso principale che era del controllo della pressione dell'occhio. Questo proprio a causa degli effetti collaterali problematici in un uso frequente. Sembrerebbe che con l'aiuto della FDA la casa farmaceutica abbia cercato un nuovo mercato, perso il vecchio.

CONCLUDENDO quindi possiamo dire che il farmaco non è una novità anzi, talmente vecchio che è stato abbandonato nella pratica clinica per i suoi problemi. Richiede un tempo di azione tra i 15 e i 20 minuti, quindi non è certo come indossare un paio di occhiali al bisogno ma è necessario programmarne l'uso, o meglio programmare la lettura. Gli effetti collaterali sono numerosi e potrebbero perfino rendere difficoltosa la visione. L'efficacia è di circa 6 ore e quindi è possibile doverne instillare più volte nell'arco della giornata.

Bibliografia

1) Sneader W (2005). Drug Discovery: A History. John Wiley & Sons. p. 98. ISBN 978-0-471-89979-2. Archived from the original on 2016-12-29.
2) Rosin A (1991). Pilocarpine. A miotic of choice in the treatment of glaucoma has passed 110 years of use. Oftalmologia (in Romanian). 35 (1): 53–5. PMID 1811739.
3) Holmstedt, B; Wassén, SH; Schultes, RE (January 1979). Jaborandi: an interdisciplinary appraisal. Journal of Ethnopharmacology. 1 (1): 3–21. doi:10.1016/0378-8741(79)90014-x. PMID 397371.
4) Skylar Kenney, Assistant Editor. FDA Approves Pilocarpine HCl Ophthalmic Solution for Patients With Presbyopia Pharmacy Times, November 1, 2021.
5) David Hutton, OT Staff Reports. FDA approves eye drops for treatment of presbyopia. Ophthalmology Times, October 30, 2021.
6) William M. Hart ed al. Adler's Physiology Of The Eye: Clinical Application, 9e by Mosby (1992-06-15).
7) 
Cataracts - Opticians Association of Canada (OAC) Intracom - April 2019.
8) 
"Pilocarpine". The American Society of Health-System Pharmacists. Archived from the original on 28 December 2016. Retrieved 8 December 2016.
9) 
M.A. Stevens, J.P. Bergmanson. Does sunlight cause premature aging of the crystalline lens? J. Am. Optom. Assoc.
1989 Sep;60(9):660-3.
10) 
R.C. Tripathi, B.J. Tripathi, M. Ruben. The pathology of soft contact lens spoilage. Ophthalmology. 1980 May; 87(5):365-80. doi: 10.1016/s0161-6420(80)35222-6.
11) 
Malcolm M. Kates, BS, BA; Sonal Tuli, MD, MEd. Complications of Contact Lenses. JAMA. 2021;325(18):1912. doi:10.1001/jama.2020.20328.
12) 
Liberdade C. Salerno, Mauro C. Tiveron, Jr., and Jorge L. Alió. Multifocal intraocular lenses: Types, outcomes, complications and how to solve them. Taiwan J Ophthalmol. 2017 Oct-Dec; 7(4): 179–184.
13) 
Eun Chul Kim, Kyung-Sun Na, Hyun Seung Kim & Ho Sik Hwang. How does the world appear to patients with multifocal intraocular lenses?: a mobile model eye experiment. BMC Ophthalmology volume 20, Article number: 180 (2020).
14) I. M.Borish. Clinical Refraction - Volume 2, pag.1040. ed. The Professional Press, College of Optometry, Indiana University, 1970.

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia

Esperto in tecniche visuo-posturali
Docente e Tutor della Scuola di Clinica Neuro-Visuo-Posturale - Milano
Docente a progetto presso l’Istituto di Ricerca e di Studi in Ottica e Optometria di Vinci – Firenze


ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo. 

LE LENTI BLU PROTEGGONO REALMENTE, DA PROBLEMI DI VARIO TIPO, GLI OCCHI?

La questione sull'affaticamento, o perfino danni legati all'uso di computer e sistemi elettronici in generale, è molto dibattuto. Ne...