Dislessia, Disgrafia, Discalculia, ecc. Ne ho già parlato varie volte su come la visione può essere alla base di disturbi che possono essere interpretati come caratteristiche del Disturbo Specifico di Apprendimento. Infatti nel protocollo per la certificazione DSA non è previsto il controllo della visione e rimane quindi a discrezione del Neuropsichiatra certificante e comunque non rappresenta un dato decisivo.
Il controllo visivo inoltre rischia di diventare una visita che prevede una verifica della salute dell'occhio e un controllo della capacità visiva da lontano. Purtroppo i malfunzionamenti del sistema visivo spesso presentano apparentemente una "buona visione". Le alterazioni funzionali legate agli equilibri, o squilibri, fra accomodazione, movimenti oculari e coordinamenti fra questi due sistemi, richiedono valutazioni diverse ed approfondite specialmente da vicino.
Ma tralasciando questi aspetti vi presento una ricerca pubblicata nel 2017 nel The Royal Society, dove si scopre invece anche una caratteristica anatomica dell'occhio che sembra avere una diretta relazione con i problemi di dislessia (1). Quindi non solo aspetti neurologici a livello centrale (cervello) ma anche di tipo anatomico-funzionale a livello oculare.
Nella visione umana, il cervello deve selezionare una visione del mondo dai nostri due occhi. Nonostante i due occhi debbano fornire al cervello due immagini simili in tutte le caratteristiche (forma, colore, grandezza, collocazione dello spazio) in realtà ci sono sempre delle piccole sfasature fra le due immagini, alcune di queste anche molto importanti per il processo visivo come quella che ci permette di vedere gli oggetti tridimensionali. Gli occhi infatti, essendo posti a 5, 6, 7 centimetri uno dall'altro invieranno al cervello due immagini leggermente spostate (provate a chiudere alternativamente gli occhi fissando un oggetto e vedrete che questo si sposterà nello spazio.
Oltre a queste caratteristiche fra i due occhi, come nel resto del corpo umano, sviluppiamo delle dominanze (mano destra o mano sinistra per il destrorso o il mancino, fra i piedi per chi scatterà prima in caso di movimento, fra le orecchie, ecc.). A livello visivo ci sono vari tipi di dominanze (2, 3) ma ci occuperemo solo di quella di fissazione, che alcuni definiscono anche motoria. Si tratta dell'occhio che arriva primo sugli oggetti quando li cerchiamo e li fissiamo. Quest'occhio passerà le coordinate al non dominante e coordinerà sia i movimenti degli occhi ma anche quelli di tutto il corpo sia per spostarci che per far coincidere i nostri movimenti con la visione. Per esempio decidere di attivare i muscoli scheletrici per alzarsi da una sedia, evitare il tavolo che abbiamo davanti e regolare la velocità di questo movimento, oppure prendere la mira con una fionda.
Nello studio di Floch e Ropars (1) si evidenzia come sia collegata alla dominanza visiva un'organizzazione nervosa della parte centrale della retina (lo strato di neuroni che ci permette di vedere). I soggetti sottoposti allo studio erano previamente sottoposti a visita optometrica per una valutazione della salute dell'occhio e di una funzione visiva nella norma. Sono stati poi costituiti due gruppi, uno con soggetti non dislessici ed uno di dislessici. La dominanza oculare è stata stabilità facendo riferimento ad un test scientifico che clinico (possibilità di ripetizione riducendo al minimo le variabili).
I risultati hanno evidenziato come nei soggetti non dislessici la forma, determinata dall'organizzazione dei neuroni nella retina, nell'occhio dominante fosse ben delineata e circolare. Al contrario, nell'occhio non dominante, i margini risultavano molto meno precisi e la forma decisamente irregolare. Il dato interessante è che negli occhi dei soggetti dislessici Sia il dominante che il non dominante avevano un'organizzazione dei neuroni ben delimitata e rotonda.
I dislessici confondono destra e sinistra e spesso commettono errori speculari nella lettura (4, 5). In particolare le lettere speculari lungo la linea verticale, come la "b" e la "d", sono spesso confuse. La base neurologica di tale inversione di lettere rimane sconosciuta. Attraverso lo studio di post-immagini, la ricerca evidenzia che la mancanza di una dominanza netta, espressa nella mancanza di differenza dell'organizzazione dei neuroni della retina, non permette al cervello di eliminare una ridondanza delle immagini che arrivano alla corteccia visiva.
Questo fa si che nella percezione visiva si abbia una ripetizione dello stesso segnale ed in forma speculare, provocando un'inversione del carattere letto (b-d, p-q). L'asimmetria tra le due aree centrali sembra essere una condizione necessaria e fondamentale per la connettività cerebrale per un normale sviluppo. Al contrario, la mancanza di asimmetria potrebbe essere la base biologica e anatomica delle disabilità di lettura e ortografia in persone con uno stato oculare normale ma con dislessia, perturbando la connettività di diverse regioni del cervello e inducendo le comuni difficoltà visive e fonologiche osservate (6, 7). I risultati suggeriscono quindi la possibilità di una diagnosi anatomica precoce della dislessia nei bambini piccoli e una possibile compensazione per la loro potenziale mancanza di asimmetria, specialmente durante il periodo critico.
BIBLIOGRAFIA
1) Le Floch A, Ropars G. 2017 "Left–right asymmetry of the Maxwell spot centroids in adults without and with dyslexia". Proc. R. Soc. B 284: 20171380. http://dx.doi.org/10.1098/rspb.2017.1380
2) Wiesel TN, Hubel DH. 1963 Single-cell responses in striate cortex of kittens depraved of vision in one eye. J. Neurophysiol. 26, 1003–1017.
3) Haynes JD, Deichmann R, Rees G. 2005 Eye-specific effects of binocular rivalry in the human lateral geniculate nucleus. Nature 438, 496–499. (doi:10.1038/nature04169)
4) Corballis MC, Beale IL. 1976 The psychology of left and right. Hillsdale, NJ: Lawrence Erlbaum Associates. 34. Cornell JM. 1985.
5) Borst G, Ahr E, Roell M, Houde´ O. 2015 The cost of blocking the mirror generalization process in reading: evidence for the role of inhibitory control in discriminating letters with lateral mirror-image counterparts. Psychon. Bull. Rev. 22, 228–234.
6) Vidyasagar TR. 2013 Reading into neuronal oscillations in the visual system: implications for developmental dyslexia. Front. Hum. Neurosci. 7, 811.
7) McCrory EJ, Mechelli A, Frith U, Price CJ. 2005 More than words: a common neural basis for reading and naming deficits in developmental dyslexia. Brain 128, 261–267.
Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of LatviaEsperto in tecniche visuo-posturali
Docente e Tutor scuola Clinica Neuro-Visuo-Posturale (Milano)
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)
ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.
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