Occlusione (tappino) per piccoli e adulti?
Molti studi, fra i quali quello di Polat (Polat, U., Ma-Naim, T., Belkin, M., & Sagi, D. 2004) hanno dimostrato da tempo che stimolazioni visuo-percettive riescono a migliorare la funzionalità del sistema visivo anche in età adulta. Inoltre nuovi strumenti messi a disposizione dalla tecnologia ci permettono la preparazione di esercizi sempre più personalizzati e la possibilità di parametrizzare i risultati in modo chiaro e semplice da valutare.
Vedere non è soltanto ricomporre, come in un mosaico, le immagini che entrano nell'occhio dentro al cervello. Si tratta di un processo complesso che coinvolge molte delle attività del nostro sistema nervoso. Attività di codifica, di memorizzazione, di coordinamento motorio, usando la vista per mantenre l'equilibrio, muovere il nostro corpo in base a quello che vogliamo fare, ecc.
E' proprio grazie all'integrazione di questi stimoli che l'Allenamento Visivo (Visual Training) ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Ed è quello che facciamo con tecniche di apprendimento percettivo ed organizzazione visuo-motoria. Ma l'allenamento degli adulti è solo l'inizio di una nuova prospettiva che amplia i propri confini anche verso i bambini. Lo studio nasce infatti su bambini dove non era stato possibile usare l'occlusione (tappino) o dove questa non aveva dato risultati.
Il
vostro bambino non sopporta il tappino, per il suo occhio pigro? O dopo
averlo portato per anni i risultati non sono quelli sperati?
Polat, qualche anno dopo (Uri Polat, Tova Ma-Naim, Abraham Spierer 2009), pubblica un articolo dove espone i risultati della sua ricerca indirizzata ad applicare le stesse tecniche nate per gli adulti a bambini nei quali non era stata posibile l'applicazione dell'occlusione (tappino) o dove nonostante l'uso i risultati non erano quelli sperati.
Ovvimente non tutte le riduzioni di visione (ambliopia) sono uguali ed hanno le stesse possibilità di recupero. Strabismo, astigmatismo elevato, miopia elevata e ipermetropia elevata hanno risposte diverse alla ginnastica visiva ma rimane il fatto che una stimolazione diversa dalle tradizionali, potenzia enormemente l'effetto rieducativo.
Spiega Polat che alla base del trattamento c'è stato l'uso di videogiochi che riescono a mantenere a lungo una forte attenzione da parte dei bambini ed è richiesta un'intensa attività visuo-motoria. Nei risultati si è registrato non solo un miglioramento dell'acuità visiva ma anche un importante incremento della sensibilità al contrasto. Quest'ultimo dato indica non solo il miglioramento del riconoscimento delle lettere ad alto contrasto (come avviene nei normali controlli visivi) ma anche di un aumento della sensibilità nella visione a basso contrasto che rappresenta una condizione più reale.
La sensibilità al contrasto è un esame migliore per valutare il funzionamento nel mondo reale rispetto all'acuità visiva ad alto contrasto. La mancata verifica della sensibilità al contrasto può lasciare un paziente con un'acuità visiva solo moderata, con una perdita di questa di fronte a problemi visivi quotidiani non riconosciuti, nel mondo reale, che è sicuramente a basso contrasto.
Polat ritiene, in concordanza con altri studi (Huang et al., 2008; Polat, 2008; Polat et al., 2004; Zhou et al., 2006), che l'efficacia del trattamento, con risvolti anche a livello binoculare, dipenda dal fatto che si tratta di attività molto dinamiche mentre il trattamentocon l'occlusione rimane statico.
Lo svantaggio, invece, di questa tecnica di trattamento è che richiede una partecipazione attiva del bambino ed una capacità di concentrazione, seppur minima. Oltre a questo anche il tempo richiesto di attività in studio può risultare problematico, per i sempre maggiori impegni a cui sono sottoposti i bambini oggi.
Ma come dicevo la tecnologia ci viene in aiuto. Oggi abbiamo a disposizione piattaforme in internet che ci permettono di preparare esercizi che verranno eseguiti comodamente a casa con un semplice computer collegato alla rete.
Per concludere quindi possiamo tranquillamente affermare che il fattore età da solo non può determinare la possibilità o no di recupero di migliori funzioni visive. E' fondamentale verificare con una completa analisi visiva le condizioni del sistema visivo e le potenzialità di reupero grazie ad un programma personalizzato. Tutto ciò non sostituisce ma integra il trattamento medico-oculistico ed ortottico nel caso siano necessari.
Bibliografia
- Huang, C. B., Zhou, Y., & Lu, Z. L. (2008). Broad bandwidth of perceptual learning in the visual system of adults with anisometropic amblyopia. Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, 105(10), 4068–4073.
- Polat U., Ma-Naim T., Belkin M., & Sagi D. (2004). Improving vision in adult amblyopia by perceptual learning. Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, 101(17), 6692–6697.
- Polat, U. (2008). Restoration of underdeveloped cortical functions: Evidence from treatm
- Uri Polat, Tova Ma-Naim, Abraham Spierer (2009) Treatment of children with amblyopia by perceptual learning. Goldschleger Eye Research Institute, Tel-Aviv University, Sheba Medical Center, 52621 Tel Hashomer, Israel. Vision Research 49 (2009) 2599–2603.
- Zhou, Y., Huang, C., Xu, P., Tao, L., Qiu, Z., Li, X., et al. (2006). Perceptual learning improves contrast sensitivity and visual acuity in adults with anisometropic amblyopia. Vision Research, 46(5), 739–750.
Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)
ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.
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