venerdì 1 luglio 2016

HAI LENTI A CONTATTO MORBIDE? SEI SICURO DI TRATTARLE COME MERITANO?


Manutenzione delle lenti a contatto morbide: come garantire la salute ai tuoi occhi


Le lenti a contatto morbide hanno una struttura simile a quella di una spugna e quindi capace di sporcarsi in superfice ma anche in profondità richiedendo quindi lavaggi di tipo diverso.
Segui le seguenti indicazioni per garantire la salute ai tuoi occhi.

LAVAGGIO GIORNALIERO
E’ da escludere assolutamente l’uso di prodotti unici e acqua del rubinetto.
Prodotto unico: questi prodotti hanno caratteristiche simili a quelle di un conservante ma nessuna capacità di pulire le lenti e quindi non servono a garantire la salute dell’occhio.
Acqua del rubinetto: l’acqua pubblica se pur pura per bere può comunque presentare microorganismi come le amebe e in particolare la Acanthamoeba molto pericolosa per le cheratiti che possono provocare in particolare nei portatori di lenti a contatto.

L’Acqua Ossigenata (perossido di idrogeno) rappresenta, nella sua formulazione per lenti a contatto, la miglior soluzione per una sterilizzazione profonda della lente. Nessun altro lavaggio può arrivare dentro la lente come fa questo prodotto adatto per la sterilizzazione quotidiana. Nelle formule piu frequenti si tratta di riporre le lenti nel contenitore pieno del liquido (H2O2) con l’aggiunta di una compressa che trasformerà, dopo la pulizia, il perossido in conservante. A fine lavaggio potrete indossare le lenti direttamente da questo liquido.


LAVAGGIO SETTIMANALE CON SAPONE
La lente, quando indossata, è la superficie esterna dell’occhio e raccoglie tutte le microparticelle in sospensione nell’aria come polvere, smog, particelle ferrose (per chi frequenta le stazioni ferroviarie), vapori grassi, ecc. Per questo motivo il lavaggio giornaliero indirizzato alla sterilizzazione non è sufficiente per eleiminare questi depositi. Sarà necesario, almeno una volta la settimana, un lavaggio con un sapone ed una azione meccanica. La lente puo essere posizionata nel palmo di una mano e con l’indice dell’altra esercitare  una leggera pressione ed un movimento rotatorio di pulizia con alcune gocce di sapone.

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LAVAGGIO SETTIMANALE CON ENZIMI
Oltre alla contaminazione di microorganismi trattata con perossido, i depositi inorganici trattati con sapone e azione meccanica è importante e necessario un altro tipo di lavaggio attraverso enzimi. Il nostro corpo, e nello specifico  la nostra lacrima, è ricco di proteine. Quelle della lacrima si depositano sulla lente a contatto e questo tipo di deposito non si puo eliminare ne con il peroddido ne con sapone e azione meccanica. L’unico modo di eliminare questo deposito “vivo” è digerirlo con un enzima. Da qui la necessita del lavaggio enzimatico settimanale che generalmente, attraverso una compressa, può essere unito al lavaggio giornaliero.
L'eliminazione delle proteine, di natura grassa, è molto importante perchè queste rendono la lente a contatto idro repellente terminando per risultare asciutta. Questo ovviamente impedisce quella idratazione che è necessaria perchè lente ed occhio non vengano mai a contatto.

RIEPILOGO
Ricapitolando quindi chi porta lenti a contatto morbide (ovviamente escluse quelle a cambio giornaliero) deve fare:

- lavaggio giornaliero preferibilmente di tipo chimico con perossido di idrogeno (acqua ossigenata).
- lavaggio meccanico con sapone.
- trattamento enzimatico contro i depositi proteici.

USO DI LACRIMA ARTIFICIALE
E’ molto importante, durante il porto delle lenti, l’uso di lacrima artificiale che pero deve essere specifica e quindi indicata dallo specialista in base alle caratteristiche delle lenti e degli occhi. In particolare l’istillazione prima di togliere le lenti in modo da evitare adesioni fra occhio e lente durante l’estrazione. Queste mini abrasioni ripetute nel tempo possono arrivare a provocare danni realmente molto gravi.

mercoledì 29 giugno 2016

HAI GLI OCCHI MALEDUCATI? RIEDUCHIAMOLI!

HAI GLI OCCHI MALEDUCATI? RIEDUCHIAMOLI!

 

Ovviamente non stiamo parlando di questa maleducazione.
Pubblichiamo con piacere un breve ma efficace articolo di un nostro collega optometrista (Augusto Maggiani) che spiega cosa si intende per Rieducazione Visiva.


"Rieducare un sistema visivo, come ho già avuto modo di scrivere, significa mettere il SNC (Sistema Nervoso Centrale) in condizione di controllare meglio le funzioni organiche e muscolo scheletriche.

In questo articolo non vorrei dilungarmi in spiegazioni scientifiche, aggrovigliarmi in sinapsi tra i vari sistemi visivo funzionali, che ho scritto, riscritto e descritto, tanto che dovrebbe ormai essere patrimonio di chiunque li abbia letti.

Adesso vorrei davvero parlarvi di cosa avverte chi si sottopone alla rieducazione visiva.

Innanzitutto si definisce RIEDUCAZIONE VISIVA perché andiamo a rieducare qualcosa che funziona male, e di cose che funzionano male in un organismo vivente ce ne sono un’infinità. Iniziamo con qualche esempio:

Se il nostro bambino, che va a scuola, scrive male, storto, stretto, accavallato, incomprensibile, calcato e si innervosisce per poco, diventa irascibile tant’è che le insegnanti lo devono lasciar perdere, aspettare che si calmi in modo da fargli riprendere la lezione, oppure si estranea mentalmente tanto da entrare nel mondo della fantasia pur di non essere lì presente poiché i suoni alti creano fastidio, è pensabile che tutto questo sia colpa del Sistema Visivo?



Si, è pensabile, anzi lo è sicuramente. L’aiuto che può dare la rieducazione visiva alla risoluzione di questi problemi è importante, e di questo ci sono tante testimonianze di mamme che, ancora incredule, hanno visto cambiare di 360° la vita dei loro figli, ma anche la loro poiché non sentire più le maestre ripetere che il bambino/ragazzo disturba in classe, che rende poco, che ha bisogno del sostegno, non ha davvero prezzo.



Quando ci sono, quei problemi su elencati non possono non nascondere anche sintomi di stanchezza, affaticamento visivo, atteggiamenti posturali scorretti quali: atteggiamento scoliotico, cifotico o lordotico, che, nel loro scompensare, oltre che aggravare la condizione visiva, possono cercare compensazioni anche a livello mandibolare, visto che la lingua è il byte naturale che ognuno di noi ha.

Come si vede, lavorare sul sistema visivo significa recuperare molti problemi della vita di una persona. Ovviamente, quando degli scompensi si sono avverati, la collaborazione di un altro specialista, quale l’osteopata, la neuropsicomotricista, la logopedista, la psicologa, la neuropsichiatra e, per ultima, ma non per questo ultima, la nutrizionista, può essere propedeutica ad una soluzione duratura dei problemi."

Augusto Maggiani
Optometrista 

Nei nostri studi di Rignano e Incisa possiamo rieducare i tuoi con programmi specifici per studenti, sportivi, lavoratori videoterminalisti e tutti coloro che vogliano potenzire e migliorare le proprie capacità visive.

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Incisa tel.0558336377
Rignano tel.0558348191

venerdì 10 giugno 2016

VEDI BENISSIMO MA TI HANNO DETTO CHE SEI...IPERMETROPE?

VEDI BENISSIMO MA TI HANNO DETTO CHE SEI... IPERMETROPE?





"FATICO UN PO NELLA VISIONE DA VICINO MA MI HANNO DETTO CHE SONO IPERMETROPE!?"

Questa potrebbe essere una affermazione di uno studente universitario o anche di un quarantenne. Persone con una visione perfetta, spesso superiore al normale...ma allora cos'è l'IPERMETROPIA?

Come definizione generale possiamo dire che l'occhio ipermetrope è un occhio un po più corto del dovuto.

E QUESTO COSA COMPORTA? 

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Per semplificare diciamo che i raggi visivi provenienti dalla distanza finirebbero dietro la retina (la parte sensibile dell'occhio) e quindi risulterebbero sfuocati ma grazie alla messa a fuoco, o ad una lente correttiva, vengono riportati nel punto giusto.



OCCUPAMOCI DELL'IPERMETROPE NON CORRETTOL'occhio ipermetrope non corretto per vedere bene (sempre che l'età glielo permetta) deve mettere a fuoco attraverso la muscolatura che si trova intorno al cristallino, la nostra lente dentro l'occhio. La muscolatura permettera alla lente di "gonfiare", aumentando di potenza, e quindi di spostare il fuoco sulla retina come abbiamo detto.

 


Tutto cio però, anche se risolve temporaneamente il problema di messa a fuoco, richiede uno sforzo da parte degli occhi e questo puo essere accompagnato da vari effetti come:
- sensazione generale di affaticamento visivo (astenopia)
- mal di testa durante e dopo l'impegno visivo
- difficolta di concentrazione (specialmente negli studenti)
- spasmo accomodativo con fluttuazione del fuoco (contrazione del muscolo che persiste dopo l'impegno visivo)
- irritazioni della congiuntiva spesso confuse con congiuntiviti allergiche o croniche
- sfocatura temporanea della visione da lontano dopo impegno visivo
- bruciori, prurito e/o sensazione di corpo estraneo senza una causa evidente
- sonnolenza durante l'impegno visivo, che scompare una volta interrotto lo stesso


Inoltre l'ipermetrope inizia ad avere problemi nella visione da vicino prima del tipico periodo della presbiopia.
Ma questo perchè?

Tutti noi abbiamo una riserva di messa a fuoco (Ampiezza Accomodativa), direttamente correlata all'eta, che dovremmo usare quando osserviamo oggetti da vicino. Ma come abbiamo già detto l'ipermetrope per veder bene da lontano sta già consumando le sue riserve per vicino e quindi nella lettura mancherà una parte di quelle riserve e sembrerà presbite prima del dovuto...ad un'analisi superficiale. Infatti ad un'Analisi Visiva completa sarà chiaro che il problema da correggere è ipermetropia e non presbiopia.

MA ALLORA L'IPERMETROPE DEVE PORTARE L'OCCHIALE FISSO?



Da un punto di vista teorico si. L'occhiale infatti normalizza tutte le funzioni visive, anche quelle dei movimenti degli occhi (Motilità Oculare) strettamente correlate alla messa a fuoco. Questo specialmente nel caso di studenti o comunque persone impegnate nella lettura. In particolare durante la lettura gli occhi devono effettuare movimenti molto particolari chiamati SACCADI.  Il normalizzare l'attività di messa a fuoco, con i movimenti oculari correlati, permetterà un uso ottimale degli occhi e l'assenza di sintomi sgradevoli come quelli elencati sopra.

Ma ovviamente poi ci si scontra con le esigenze e le preferenze dell'ipermetrope e quindi il più delle volte si cerca la miglior soluzione possibile concentrando magari il porto dell'occhiale nelle situazioni più faticose.

Concludendo possiamo quindi dire che l'ipermetrope molto spesso ha una visione superiore alla norma con problemi però di affaticamento. Da qui l'uso della definizione di "occhiali da riposo" che in realtà sono occhiali da vista come tutti gli altri ma hanno la principale funzione di ridurre lo sforzo di messa a fuoco degli occhi.

L'occhiale quindi rappresenta un vero e proprio sistema di riequilibratura. Talvolta vedere nitido non è la stessa cosa di VEDERE BENE!

LE LENTI BLU PROTEGGONO REALMENTE, DA PROBLEMI DI VARIO TIPO, GLI OCCHI?

La questione sull'affaticamento, o perfino danni legati all'uso di computer e sistemi elettronici in generale, è molto dibattuto. Ne...