giovedì 26 dicembre 2019

PROBLEMI OCULARI IN PORTATORI DI LENTI A CONTATTO


A seguire la traduzione di un interessante articolo sulle problematiche patologiche nel porto di lenti a contatto. Problemi che ricordiamo tutti i giorni ai portatori ma che le pubblicità ingannevoli delle grandi multinazionali, produttrici di lenti a contatto, fanno dimenticare o sottovalutare. Quindi come dicevano i latini "repetita iuvant" e quindi LEGGETE perché è per la vostra salute! Leggerete indicazioni generali e specifiche per il professionista.

Vedremo: Cheratite Microbica, Cheratite da Acanthamoeba, Disagio delle Lenti a Contatto, Congiuntivite Papillare Gigante

articolo originale https://www.bmj.com/content/367/bmj.l6337

Eye problems in contact lens wearers.

Shahid S.M., Ahmed S.N., Khan Y.

 

PROBLEMI OCULARI IN PORTATORI DI LENTI A CONTATTO

Quello che è necessario sapere

  • la cheratite (infiammazione della cornea) associata a lenti a contatto può provocare cecità e richiede controllo e gestione nello stesso giorno presso il Pronto Soccorso Oculistico.
  • l'uso eccessivo delle lenti a contatto è un fattore noto di rischio di cheratite.
  • inviare il giorno stesso al Pronto Soccorso per la valutazione oftalmologica, portatori di lenti a contatto con occhi rossi e doloranti al fine di evitare una complicazione come la cheratite microbica, che minaccia la visione.
Introduzione
Più di 140 milioni di persone, nel mondo, usano lenti a contatto. I portatori di lenti a contatto sono più soggetti a problemi della superficie oculare, specialmente quelli che ne fanno un uso prolungato.  

I pazienti possono presentarsi dal medico generale, dal farmacista o dall'optometrista in circa il 42% dei casi.

I medici del Pronto Soccorso devono essere in grado di identificare condizioni che minacciano la visione come la cheratite microbica e dare consigli sui problemi più comuni come la difficoltà nel togliere le lenti ed i fastidi generati dall'uso di questi.

Questo articolo descrive i problemi più comuni associati all'uso di lenti a contatto e un approccio che gli specialisti posso adottare per l'identificazione e la gestione.


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Approccio e assistenza primaria


La diagnosi ed il trattamento corretto dei problemi relativi all'uso dell lenti a contatto in un contesto non specialistico è un rischio.
Innanzitutto, nel caso che qualcuno si presenti con occhio rosso, oltre alle complicazioni relative all'uso di lenti a contatto che si descrivono in questo articolo, si devono considerare le molteplici diagnosi differenziali dell'occhio rosso.
In secondo luogo , per confermare la diagnosi, nella maggior parte dei casi è necessaria una lampada a fessura (strumento per l'osservazione ingrandita ed illuminata dell'occhio).

(omisssis)
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Cheratite microbica


La cheratite microbica può essere una minaccia per la vista, se non viene prontamente trattata, quindi dovrebbe essere sospettata in ogni portatore di lenti a contatto che abbia un arrossamento dolorante dell'occhio. I fattori predisponenti includono usura delle lenti a contatto, trauma, chirurgia della cornea, malattia della superficie oculare e immunosoppressione.

Raramente accade nell'occhio normale grazie alla natura protettiva della cornea umana contro le infezioni.

L'incidenza della cheratite microbica va dal 2 al 4 per 10.000 soggetti che indossano lenti a contatto morbide, ma è maggiore nell'uso prolungato o durante la notte delle lenti a contatto. La tabella 1 menziona altri fattori di rischio.


Tabella 1: Fattori di rischio per cheratite microbica con uso di lenti a contatto
- Ridotta igiene delle mani.
- Uso di lenti a contatto morbide.
- Uso prolongato/notturno.
- Genere maschile.
- Tabagismo (fumo).
- Scorretto uso di conservazione delle lenti a contatto (per esempio, uso di acqua corrente, mancanza di pulizia o di cambio regolare del contenitore).
- Alterazioni della superfice oculare (es. occhio secco, blefarite).

La causa più comune è Pseudomonas spp.; tuttavia, possono verificarsi anche infezioni da germi gram-positivi (stafilococco e streptococco), funghi e parassiti.

Si deve sospettare cheratite microbica in pazienti con arrossamento degli occhi, dolore e fotofobia (fastidio e dolore intenso alla luce) ricorrenti che indossano lenti a contatto. Possono anche avere gonfiore palpebrale, ridotta acuità visiva ed epifora (lacrimazione costante).

L'esame mostrerà una "opacità bianca" o infiltrati nella superficie corneale, che può essere periferica o centrale. Questo può essere individuato meglio nell'esame con lampada a fessura, ma a volte può essere visto ad occhio nudo guardando da vicino la cornea.

Un oftalmoscopio può essere usato come una lente d'ingrandimento ruotando il quadrante su una lente alta + (ad esempio, +10) per visualizzare meglio la cornea. Questo può essere un importante strumento diagnostico per il medico di medicina generale.

Gli antibiotici topicali intensivi, insieme ad un agente cicloplegico per alleviare il dolore, sono la base del trattamento.

Nella pratica generale, se la cheratite microbica viene identificata con le tecniche descritte, è ragionevole iniziare un trattamento intensivo con un riferimento urgente all'oculista o al pronto soccorso oculistico di guardia.

Se si sospetta ma non si conferma la cheratite microbica, il paziente deve consultare un oculista il giorno stesso.


Tabella 2: Esempio di trattamento per cheratite microbica
- Interrompere l'utilizzo delle lenti a contatto fino a che i sintomi non si siano risolti completamente.
- Fluorochinolone topico: levofloxacina 0.5% ogni ora (si raccomanda un trattamento intensivo durante la prima settimana, per esempio, ogni ora durante 7 giorni, e successivamente quattro volte al giorno durante 7 giorni).
- Agente topico cicloplegico: ciclopentolato 1% tre volte al giorno durante 5 - 7 giorni.

Cheratite da Acanthamoeba

Un importante organismo che causa cheratite microbica nei pazienti con lenti a contatto è il parassita Acanthamoeba, che rappresenta circa il 5% dei casi. Dobbiamo considerare seriamente la cheratite kenthamoeba in pazienti con lenti a contatto con esposizione oculare a terreno o acqua contaminati.

La sua incidenza è in aumento, probabilmente a causa di soggetti che nuotano o fanno la doccia con le lenti a contatto. Il tipico riscontro clinico è quello di un "infiltrato ad anello". I pazienti sospettati di contrarre un'infezione da Acanthamoeba richiedono un trattamento prolungato con antimicrobici per diversi mesi.

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Disagio delle lenti a contatto

I pazienti che indossano lenti a contatto avvertono comunemente disagio a causa del contatto prolungato tra la lente e la superficie dell'occhio.

Ciò è particolarmente vero se la lente si adatta bene alla superficie corneale, se l'obiettivo viene indossato per lunghi periodi di tempo (più di otto ore al giorno) o se esiste una malattia della superficie dell'occhio preesistente, come secchezza oculare o blefarite.

Viene spesso descritto come una sensazione di corpo estraneo, che si allevia interrompendo l'uso delle lenti. Questo cambio è utile per distinguere il disagio dovuto alle lenti a contatto da condizioni più gravi. Può essere accompagnato da arrossamento congiuntivale e colorazione superficiale dell'epitelio corneale con l'uso di fluoresceina come visto nell'esame con lampada a fessura.

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Congiuntivite papillare gigante (CPG)

La CPG è comunemente associata all'uso di lenti in silicone idrogel e si ritiene che sia causata da un trauma meccanico della lente contro la superficie congiuntivale delle palpebre. Uno studio degli anni '90 ha riportato un'incidenza del 15%, ma oggi è molto meno comune grazie ai progressi nel disegno e nel materiale delle lenti.

I sintomi tipici di CPG sono epifora (eccesso di lacrima), occhi rossi e secrezione mucosa con prurito e disagio. Le papille giganti, sul retro della palpebra superiore, sono una caratteristica diagnostica chiave.

La gestione comprende l'interruzione dell'uso delle lenti fino alla scomparsa dei sintomi e il trattamento topico con stabilizzatori dei mastociti come 2% di cromoglicato di sodio. Se i sintomi non si risolvono o sono gravi, consultare un oculista che potrebbe prendere in considerazione l'uso di steroidi topici.

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Abrasione corneale

L'abrasione corneale avviene comunemente nell'estrarre una lente a contatto, particolarmente se la lente a contatto aveva un'adesione completa.

I sintomi sono in genere descritti come lieve dolore o sensazione di corpo estraneo. L'abrasione può essere macchiata con gocce di fluoresceina e vista con luce blu cobalto, sebbene la macchia possa essere visibile anche in assenza di luce blu.

Questo può essere trattato con antibiotici topici ad ampio spettro come un fluorochinolone (es. ofloxacina o levofloxacina) quattro volte al giorno per sette giorni. È importante escludere la presenza di un'infezione corneale cercando la presenza di un infiltrato.

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Lenti a contatto trattenute

Una lente a contatto trattenuta, o un frammento di lente a contatto rotto, può presentarsi come una sensazione di corpo estraneo e la storia di non vedere la lente quando si tenta di rimuoverla o di ottenerne solo una parte.

La lente trattenuta si blocca di solito nel fornice superiore.

Sollevare la palpebra superiore di solito stimola la lente a mostrarsi, anche se in alcuni casi è necessaria una "spazzata del fornice superiore". Gli autori raccomandano una valutazione successiva per rimuovere la lente usando fluoresceina al 2% per colorare la superficie corneale, al fine di escludere l'abrasione corneale.

Tabella 4: Come realizzare la pulizia del fornice superiore
1. Instillare un anestetico topico nel fornice inferiore, per esempio proximetacaina 0.5%.
2. Bagnare la punta di un bastoncino cotonato sterile con proximetacaina al 0.5%.

3. Chiedere al paziente che guardi in basso e delicatamente al palpebra superiore dell'occhio con le ciglia. 
4. Inserire el hisopo en el fórnix superior y suavemente barra de medial a lateral la superficie interna del párpado y la conjuntiva. 
5. Suavemente remueva el hisopo mientras el paciente está aún mirando hacia abajo, teniendo cuidado de no lastimar la superficie corneal.

Educazione in pratica

Quale approccio avresti adottato prima che un paziente presentasse un effetto di occhi rossi correlato all'uso di lenti a contatto?  
In che modo il tuo rinvio all'oculista si adatterà al sospetto di cheratite microbica in base alle informazioni e al percorso diagnostico descritti in questo articolo? 
Se sospetti che un paziente abbia una lente a contatto trattenuta, sarai ora in grado di eseguire una scansione diagnostica e una scansione del fornice dopo aver letto questo articolo?


Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia - Ministry of Welfare licence n.1169
Esperto in tecniche visuo-posturali
Tutor presso la scuola di Clinica Neuro-Visuo-Posturale - Milano
Membro Associazione Italiana Dislessia (AID)

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

martedì 15 ottobre 2019

L'UNIVERSITA' STATALE LETTONE FESTEGGIA I 100 ANNI

A fine settembre 2019 si è festeggiato a Riga, capitale della Lettonia, il centenario della nascita dell'Università Statale. Festeggiamenti e concerti hanno contraddistinto questa occasione di celebrazione della conoscienza di una delle più prestigione università europee.

 "Nelle sue memorie, l'importante figura culturale lettone Mariss Vētra ha scritto le parole che sono diventate leggendarie: <Sembrava che con la fondazione dell'Università della Lettonia, anche la formazione dello stato lettone fosse completata. "L'anno scorso abbiamo celebrato la Lettonia centenario dello stato, ma quest'anno ricorre il centenario dell'Università della Lettonia, la nostra Alma Mater, la culla del sistema di istruzione superiore lettone e un hotspot intellettuale>. Pertanto, il suo compleanno è una causa per una celebrazione a livello nazionale, in cui tutti sono invitati a partecipare", afferma il prof. Ina Druviete, vicerettore dell'UL.


L'Università Lettone, con i suoi 15.000 studenti, 13 facoltà e più di 20 istituti di ricerca è una delle più grandi e complete università di ricerca negli Stati baltici ed offre oltre 130 programmi di studio accademici e professionali.

All'Università della Lettonia, la ricerca viene svolta in oltre 50 campus di ricerca che rappresentano quattro principali aree di indagine: scienze umane, scienze, scienze sociali e scienze dell'educazione. L'Università della Lettonia presta grande attenzione allo sviluppo della collaborazione internazionale e attualmente ha firmato più di 500 accordi con 326 istituzioni in 31 paesi europei nell'ambito del programma ERASMUS.

Merita una menzione particolare la Facoltà di Fisica, Matematica e Optometria che durante gli anni dell'occupazione russa, rappresentava la punta di diamante nei progetti spaziali della URSS per quanto riguardava tutti i sistemi ottici.

Attualmente è riconosciuta come uno dei più antichi e grandi centri mondiali nel campo della ricerca magneto-idrodinamica fondamentale e applicata (MHD). I ricercatori svolgono complesse indagini sui fenomeni elettrodinamici, idrodinamici e di trasferimento di calore / massa, in particolare, in relazione al problemi di ingegneria fisica e tecnologie dei metalli liquidi.

BUON COMPLEANNO! 

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia - Ministry of Welfare licence n.1169
Esperto in tecniche visuo-posturali
Tutor presso la scuola di Clinica Neuro-Visuo-Posturale - Milano
Membro Associazione Italiana Dislessia (AID)

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

domenica 25 agosto 2019

DOPO LA CATARATTA CHE CRISTALLINI ARTIFICIALI PROPONE LA TECNOLOGIA?


Affrontiamo l'argomento cateratta o cataratta che, visto l'aumento medio della vita, rappresenta una questione sempre più rilevante nella vita sociale e funzionale della persona.

Il termine derivante dal greco, indica una cascata, una chiusa, una saracinesca. Questo già ci chiarisce che quando l'occhio ha la cataratta presenta come una barriera che rende difficoltosa o impedisce la visione. La correzione ottica, nei casi ancora in evoluzione, può risultare complicata perchè è come se l'occhio fosse frantumato e quindi con vari fuochi. In una fase invece più avanzata la correzione degli occhiali risulta inutile. Immaginate di guardare attraverso una finestra con i vetri appannati; qualsiasi sistema ottico cerchiate di usare (occhiali, binocoli, telescopi) la visione risulterà non cambiare, rimanendo annebbiata.


E' importante chiarire che la cataratta in generale non è una malattia ma solo l'invecchiamento di tessuti che da trasparenti diventano opachi. E anche vero che questo invecchiamento può risentire, come per la pelle, di fattori alimentari o ambientali. La tecnica chirurgica ormai semplice e veloce, spesso eseguita in Day-hospital, prevede l'aspirazione della lente ormai rovinata e la sostituzione con una lente artificiale.

Ma quali lenti possono essere inserite nell'occhio?

Nello studio di Siatiri et al. (1) si elencano le principali soluzioni di inserimento delle lenti artificiali (intra-ocular lens = IOL) per risolvere il problema di visione da lontano e da vicino senza ricorrere ad un occhiale aggiuntivo. Le possibilità sono di tecnica monovisione, lenti multifocali e lenti accomodative (2).

1) Tecnica monovisione: un occhio con correzione da lontano ed un occhio con correzione da vicino. Il problema principale è dato dalla visione binoculare, dalla collaborazione fra i due occhi e quindi la mancanza di stereovisione efficace, così preziosa per la definizione delle distanze, profondità e velocità degli oggetti che ci circondano (3).
2) IOL multifocali: in queste lenti si ricerca non solo le visioni da loontano e da vicino ma anche una possibile visione intermedia. Queste lenti però presentano problemi di bassa qualità visiva, riduzione della sensibilità al contrasto oltre che la formazione di areola e riflessi notturni.
3) IOL accomodative: permettono una visione accettabile per oggetti a diverse distanze e, come dice Siatiri, riattivano parte dell'accomodazione. Di queste lenti ne esistono varie opzioni (Diffractiva®, Human Optics, Germania; BioComFold, Morcher, Germania; AT-45 Crystalens, Eyeonics, Inc., Bausch & Lomb, Rochester, NY, USA; Crystalens HD, Bausch & Lomb, Rochester , NY, USA). Il più mportante limite è la riduzione di capacità accomodativa nella fase post-operatoria. Questo a causa di formazioni di bande adesive, argomento che però non ci interessa esapndere per le sue caratteristiche estremamente tecniche (5)


Lo studio di Siatiri si focalizza sulla nuova lente Wichterle IOL-Continuous Focus (WIOL-CF®) creata da Wichterle e i suoi colleghi (6). Il funzionamento di queste lenti è garantito dal cambiamento di posizione della IOL che è dovuto alla contrazione del muscolo ciliare (il muscolo della messa a fuoco) e i suoi punti focali multipli, con il cambio della curvatura e del potere della lente (7,8).

Le conclusioni di questo lavoro sono incoraggianti confermando ottime performance e confort da parte del sìnuemro, seppur esiguo, di casi analizzati, in particolare confrontandoli con le lenti multifocali o con le monoocai che obbligano comunque all'uso di occhiali che compensino le varie distanze.

L'Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, in uno studio del 2010, (9) sulle IOL accomodative, conclude però che le evidenze scientifiche sono limitate e sempre con numeri non sufficienti e una prospettiva di pochi anni, per un lavoro statistico attendibile. Nelle ricerche lette negli ultimi anni sembra che la critica di Agenas sia ancora valida (10, 11).


Bibliografia
(1) Heidar Siatiri, Mehrdad Mohammadpour, Afsaneh Gholami, Elham Ashrafi, Nassim Siatiri, Reza Mirshahi "Optical aberrations, accommodation, and visual acuity with a bioanalogic continuous focus intraocular lens after cataract surgery"  Journal of Current Ophthalmology 29 (2017) 274-281.
(2) Leyland M, Zinicola E. "Multifocal versus monofocal intraocular lenses in cataract surgery: a systematic review". Ophthalmol. 2003;110(9): 1789-1798.
(3) Zhang F, Sugar A, Jacobsen G, Collins M. "Visual function and spectacle independence after cataract surgery: bilateral diffractive multifocal intraocular lenses versus monovision pseudophakia". J Cataract Refract Surg. 2011; 37(5):853-858.
(4) Findl O, Leydolt C. "Meta-analysis of accommodating intraocular lenses". J Cataract Refract Surg. 2007; 33(3):522-527.
(5) Langenbucher A, Huber S, Nguyen NX, Seitz B, Gusek-Schneider GC, Kuchle M. "Measurement of accommodation after implantation of an accommodating posterior chamber intraocular lens". J Cataract Refract Surg. 2003; 29(4):677-685.
(6) Portaliou DM, "Kymionis GD. Geuder AG eye tech care". Eur Ophthalmic Rev. 2009; 3(1):54-56.
(7) Pallikaris IG, Kontadakis GA, Portaliou DM. "Real and pseudoaccommodation in accommodative lenses". J Ophthalmol. 2011; 2011.
(8) Pallikaris IG, Portaliou DM, Kymionis GD, Panagopoulou SI, Kounis GA. "Outcomes after accommodative bioanalogic intraocular lens implantation". J Refract Surg. 2014; 30(6):402-406. 8. Kim HJ, Seo JW, Shin SJ, Chung SK.
(9) Migliore A, Corio M, Paone S, Jefferson T, Cerbo M. "Lenti intraoculari accomodative per pazienti con cataratta". Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Roma, Dicembre 2010.
(10) Zamora-Alejo KV, Moore SP, Parker DG, Ullrich K, Esterman A, Goggin M. "Objective accommodation measurement of the Crystalens HD compared to monofocal intraocular lenses". J Refract Surg. 2013; 29(2):133-139. 
(11) Studeny P, Krizova D, Urminsky J. "Clinical experience with the WIOL-CF accommodative bioanalogic intraocular lens: czech national observational registry. Eur J Ophthalmol. 2016;26(3):230-235.

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia - Ministry of Welfare licence n.1169
Esperto in tecniche visuo-posturali
Tutor presso la scuola di Clinica Neuro-Visuo-Posturale - Milano
Membro Associazione Italiana Dislessia (AID)

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

martedì 6 agosto 2019

UNA CORREZIONE SBAGLIATA E MOTILITA' CERVICALE - 2

Ecco il secondo appuntamento con la questione di come occhiali sbagliati possano modificare l'aspetto tonico-posturale e, nel nostro caso in particolare, la motilità cervicale.

Nel caso che vedremo oggi si evidenzia come un mancato bilanciamento della visione fra i due occhi, in funzione anche della dominanza di fissazione, possa alterare la motilità della testa. Tutti noi abbiamo delle dominanze. La più evidente è quela degli arti: chi usa la mano destra e chi la sinistra e lo stesso per quanto riguarda piede destro o sinistro. Anche nella visione ci sono varie dominanze. La più rilevante, specialmente da un punto di vista posturale, è quella di fissazione e cioè l'occhio che prende la mira o che nei cambi di sguardo, arriva prima sull'oggetto e coordina l'occhio controlaterale.


Vediamo quindi il caso di oggi. Si tratta di una persona con leggera ipermetropia non corretta ed uso di un occhiale premontato (quelli che potete comprare nei negozi di ottica, in farmacia e nei supermercati) di +1,00 per le applicazioni da vicino.

Durante l'anamnesi vengono riferiti problemi posturali (dolori cervicali ed uso di bite permanente) ma che nelle prove visuo-posturali sembra non interferiscano sul processo visivo. Al contrario, come vediamo nel grafico qui sotto, la visione quando eliminata (test a occhi chiusi) libera l'attività cervicale e quindi rovesciando la prospettiva, la mancata correzione ottica limita la motilità della testa.

Figura 1

Come nell'articolo precedente analizzeremo solatnto la rotazione laterale che rappresenta il movimento più consueto sul quale poi si sommano, quando necessario flessione laterale, frontale ed iperestensione. L'esame viene eseguito con i parametri indicati nel primo articolo (https://aulo-optometry.blogspot.com/2019/07/una-correzione-sbagliata-puo-ridurre-la.html).

Nel grafico a sinistra (fig.1) abbiamo un'ampiezza di movimento di circa 112° con occhi aperti ma senza correzione. Da notare come la rotazione sul lato destro sia più incerta e frammentata. Infatti nel grafico specifico (fig.2) si vede come ruotando verso destra ci sia nella curva, indicato dalle frecce, come un gradino che aumenta nei seguenti movimenti. Chi lavora in postura potrebbe pensare ad una rigidità muscolare o perfino articolare.

Figura 2

Nel grafico centrale (fig.1) eleminata la funzione percettiva o esterocettiva dell'occhio (ma non la propriocettiva tonico-posturale) vediamo un leggero aumento del movimento cervicale. In realtà essendo la visione stabilizzatrice del sistema tonico posturale del nostro corpo (provate infatti a mettervi con in piedi in linea e poi chidete gli occhi per vedere se l'equilibrio migliora o peggiora) quando chiudiamo gli occhi dovremmo registrare un peggioramento. In questo caso la visione non aiuta ma peggiora la motilità.

Il grafico di destra (fig.1) ci mostra invece un interessante aumento dell'ampiezza di movimento che arriva ad oltre 127°. E' stato eseguito con nuova correzione da lontano di OD+0,50 OS+0,75 dove è stata rispettata e bilanciata la dominanza di fissazione dell'occhio destro. Nel dettaglio (fig.3) risulta ancora più rilevante, dell'aumento di ampiezza, la regolarizzazione del movimento verso destra con la completa scomparsa di quello scalino evidenziato in precedenza. Questo è dovuto alla correzione ben bilanciata. Vedremo a seguire cosa succede se, correggendo comunque la componente ipermetropica, non rispettiamo la dominanza di fissazione.

Figura 3

Il grafico di sinistra (fig.4) è stato eseguito con la correzione in uso da vicino, che però all'esame soggettivo praticamente corrisponde alla correzione ipermetropica da lontano, con bite ma senza il bilanciamento adeguato. Interessante come i valori di motilità cervicale siano tornati come in assenza di correzione e cioè ridotti. I seguenti grafici, centrale e di destra sono rispettivamente con correzione nuova lontano e senza correzione ma in questo caso entrambi senza bite. In questo modo, oltre l'interferenza visiva abbiamo potuto valutare quella stomatognatica.

Figura 4

Rispetto ai grafici della figura 1 si può vedere una riduzione di motilità cervicale che conferma il buon lavoro del bite e questo può essere un buon dato per l'odontoiatra.

CONCLUSIONI
- i sistemi visivo, stomatognatico e tonico posturale sono strettamente correlati e il malfunzionamento di uno di questi può interferire sugli altri.
- il test rivela quanto il sistema visivo e anche quello stomatognatico stiano interferendo o no sul sistema tonico-posturale.
- possiamo valutare l'efficacia delle ortesi a disposizione come occhiali, bite, plantari, ecc.
- il test estremamente preciso ci rivela quanto la correzione sia precisa, con una sensibilità che varia al variare il bilanciamento fra i due occhi, quindi una valutazione dell'efficacia anche fra diversi tipi di ortesi.
- la correzione ottica deve essere ben bilanciata e comunque l'occhio dominante deve vedere meglio.

Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)


ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

lunedì 5 agosto 2019

SACCADI...STIMOLO PER IL CERVELLO!


COSA SONO LE SACCADI? 
COME POSSIAMO USARLE PER RISOLVERE PROBLEMI?
Cosa sono lo abbiamo visto in un precedente articolo (http://aulo-optometry.blogspot.com/2017/03/come-stanno-le-tue-saccadi.html) e quindi, dopo un breve riepilogo, vediamo cosa ha scoperto la ricerca su come possono essere collegate ai problemi più disparati e come possono essere utili allenandole.

I movimenti saccadici, o saccadi, sono salti visivi da un punto ad un altro nello spazio, come per esempio gurdandosi intorno o leggendo. Vengono considerati esercizi di grande efficacia nella Ginnastica Visiva, questo perché stimolano aree nervose per assolvere a diverse attività visive. Le saccadi posso essere volontarie come quelle che usiamo quando decidiamo di spostare lo gurardo da un oggetto ad un altro, per esempio camminando per strada o seguendo una partita di tennis


quando saltiamo da un giocatore all'altro. Sono volontarie anche nei movimenti oculari durante la lettura, di fondamentale importanza per la sfera cognitiva e di apprendimento. Le saccadi possono essere anche involontarie come quelle legate a stimolazioni della visione periferica che richiamano la nostra attenzione e il nostro sguardo su quello stimolo. Si può trattare di un oggetto che si avvicina inaspettatamente (un oggetto che cade da uno scaffale o un'auto che non avevamo visto, attraversando la strada).

Come abbiamo detto, i movimenti saccadici vengono usati molto durante l'allenamento visivo. Scopriamo qui sotto dove e quali sono i sistemi collegati e le patologie o disfunzioni che li interessano. E quindi come possono influenzare quei sistemi con una adeguata stimolazione.    




SACCADI E PARKINSON
Nell'articolo di Sophie Rivaud-Péchoux et at. (Improvement of memory guided saccades in parkinsonian patients by high frequency subthalamic nucleus stimulation),  si evidenzia, anche se all'epoca non ancora ben noto il funzionamento (ottobre 1999), lo stretto collegamento fra ipotalamo, area visiva frontale e area visiva supplementare, nel controllo dei movimenti saccadici balistici, guidati dalla memoria. Nei malati parkinsoniani si evidenzia un deficit significativo dell'accuratezza delle saccadi guidate dalla memoria ma con stimolazioni ad alta frequenza del Nucleo Ipotalamico (STN) confermano un deciso miglioramento sul deficit dei movimenti saccadici.

Bibliografia
- Limousin P, Pollak P, Benazzouz A, et al. "Effect on parkinsonian signs and symptoms of bilateral subthalamic nucleus stimulation". Lancet 1995;345:91–5.
- Ardouin C, Pillon B, PiefferE, et al. "Bilateral subthalamic or pallidal stimulation for Parkinson’s disease affects neither
memory nor executive functions: a consecutive series of 62 patients". Ann Neurol 1999;46:217–23.

- Funahashi S, Bruce CJ, Goldman-Rakic PS. "Neuronal activity related to saccadic eye movements in the monkey’s
dorsolateral prefrontal cortex". J Neurophysiol 1991;65: 1464–97.


SACCADI, SUONO E TATTO IN ALLENAMENTO VISIVO
L'articolo di E Yin, T Zeyl, et al. (An auditory-tactile visual saccade-independent P300 brain–computer interface) analizza le risposte a stimoli visivi a livello corticale attraverso l'uso di un sistema di interfaccia computer-cervello (Brain Computer Interface).  Al di là delle specifiche dello studio, risulta interessante vedere come le risposte agli stimoli aumentano di oltre il 50% quando gli stimoli visivi di tipo saccadico vengono collegati a quelli sonori e di tatto.

Bibliografia
B.Z. Allison, E.W. Wolpaw, and J.R. Wolpaw.
Brain-computer interface systems: progress and
prospects. Expert Reviews of Medical Devices,
4(4):463–474, 2007.
B.Z. Allison, E.W. Wolpaw, and J.R. Wolpaw.
Brain-computer interface systems: progress and
prospects. Expert Reviews of Medical Devices,
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B.Z. Allison, E.W. Wolpaw, and J.R. Wolpaw.
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prospects". Expert Reviews of Medical Devices, 4(4):463–474, 2007.

 - A. M. Brouwer and J. B. F. Van Erp. "A tactile p300 brain-computer interface". Front.Neurosci., 4:Doi: 10, 2010. 3389/fnins..00019.
- J. Hohne and M. Tangermann. Towards user-friendly spelling with an auditory brain-computer interface: the charstreamer paradigm. PLoS One, 9(6):E98322, 2014. 
 


ALLENAMENTO VISIVO IN DISLESSICI
Molti studi hanno evidenziato che nei dislessici si registrano sempre alterazioni delle funzioni binoculari e dei movimenti saccadici, come abbiamo già visto in un articolo specifico (https://aulo-optometry.blogspot.com/2019/07/visione-binoculare-e-difficolta-di.html). Questo studio di B. Fischer e K. Hartnegg (Effects of visual training on saccade control in dyslexia - Perception, 2000 - journals.sagepub.com) riporta gli effetti della pratica quotidiana di tre esercizi visivi sulle prestazioni saccadiche di 85 bambini dislessici nella fascia di età compresa tra 8 e 15 anni. I risultati indicano che la pratica quotidiana ha migliorato non solo la capacità percettiva, ma anche il controllo volontario della saccade. Vi segnalo nuovamente un altro articolo di una ricerca sui risultati di ginnastica visiva su bambini certificati DSA (https://aulo-optometry.blogspot.com/2018/08/lallenamento-visivo-migliora-le.html)

Bibliografia
- Biscaldi M, Gezeck S, Stuhr V, 1998 "Poor saccade control correlates with dyslexia'' Neuropsychologia 36 1189 ^ 1202 
- Stein J, Talcott J, 1999 ``Impaired neuronal timing in developmental dyslexia - The magnocellular hypothesis'' Dyslexia 5 59 ^ 77
- Fischer B, Ramsperger E, 1986 "Human express saccades: effects of randomization and daily practice'' Experimental Brain Research 64 569 ^ 578


PLASTICITA' CEREBRALE E SACCADI
A fronte della proposta di ginnastica visiva, che rappresenta sempre stimolazioni nervose, ci viene spesso chiesto se l'effetto sia duraturo o possa perfino ristabilire una funzione persa. Nello studio di T. Nyffeler et al. (Extending lifetime of plastic changes in the human brain, European Journal of Neuroscience · December 2006) si dimostra come stimolazioni a livello della FEF (Frontal Eye Field) consolidino i cambiamenti plastici, impedendo al sistema oculomotore di tornare allo stato iniziale. Si potrebbe quindi ipotizzare che la stimolazione ripetuta è in grado di prolungare la durata di queste modifiche plastiche attraverso un meccanismo di consolidamento. Nello studio gli stimoli della FEF sono di tipo elettrico ma anche gli stimoli semplicemente visivi sono in effetti, nel processo, di tipo bio-chimico e poi elettrico.

Bibliografia
- Azuma, M., Nakayama, H. & Suzuki, H. (1986) "Suppression of visually triggered saccades by electrical stimulation of the monkey frontal eye field". J. Physiol. Soc. Jpn, 48, 266.
- Huang, Y.Z., Edwards, M.J., Rounis, E., Bhatia, K.P. & Rothwell, J.C. (2005) Theta burst stimulation of the human motor cortex. Neuron, 45, 201–206.
- Izawa, Y., Suzuki, H. & Shinoda, Y. (2004) Suppression of visually and memory-guided saccades induced by electrical stimulation of the monkey frontal eye field. II. Suppression of bilateral saccades. J. Neurophysiol., 92, 2261–2273.
- Martin, J.L., Barbanoj, M.J., Schlaepfer, T.E., Thompson, E., Perez, V. & Kulisevsky, J. (2003) Repetitive transcranial magnetic stimulation for the treatment of depression. Systematic review and meta-analysis. Br. J. Psychiatry, 182, 480–491.

TRATTAMENTO DI DISFUNZIONI VISIVE IN INCIDENTI CEREBRALI
Nello studio di K Schlageter et al. (Incidence and treatment of visual dysfunction in traumatic brain injury, 1993 - Taylor & Francis) sono stati studiati l'incidenza della disfunzione visiva e l'efficacia degli esercizi visivi in ​​pazienti con trauma cranico acuto in un programma di riabilitazione. Nel 59% dei soggetti analizzati si è riscontrata una menomazione in uno o più dei seguenti dati: pursuit, saccadi, stereopsis, movimenti extraoculari e eso-exotropia. Nei casi di disfunzione dei pursuit e delle saccadi è stato approntato un programma di allenamento visivo di 2 settimane con valutazione da parte di un optometrista per verificare i risultati. L'idoneità di un programma di ginnastica visiva ospedaliera è risultato non chiaro ma una valutazione iniziale si è rivelata preziosa per l'invio a un optometrista per ulteriori trattamenti.

Bibliografia
- Cohen M., Groswasser Z., Barchadski R., Appel A. Convergence insufficiency in brain-injured patients. Brain Injury 1989; 3(2)187–191[Taylor & Francis Online], [Google Scholar]
- Cohen A. H. Visual rehabilitation of a stroke patient. Journal of the American Optometric Association 1978; 49(7)831–832 [Google Scholar]
- Berne S. A. Visual therapy for the traumatic brain-injured. Journal of Optometric Vision Development 1990; 21: 13–16 [Google Scholar]

VERSIONI OCULARI IN TRAUMI CEREBRALI LIEVI
Lo scopo di questo studio (Versional eye tracking in mild traumatic brain injury: Effects of oculomotor training. Preethi Thiagarajan et al. Brain Injury Volume 28, 2014 - Issue 7 Published online: 14 May 2014) è valutare misure oggettive dei movimenti oculari prima e dopo allenamento visivo in soggetti con traumi cerebrali lievi. I movimenti oculari (fissazione, saccadi balistiche, lettura simulata) sono stati registrati oggettivamente prima e dopo e allenamento. Dopo la ginnastica visiva si è verificata una significativa riduzione dell'errore di fissazione orizzontale. Il guadagno saccadico è aumentato sia in orizzontale che in verticale (p <0,05). Il rapporto di saccade per la lettura simulata, paradigma a più righe ridotto in modo significativo (p <0,05). Nessuna delle misure è cambiata significativamente dopo l'allenamento P.

Bibliografia
- Greve MW, Zink BJ. Pathophysiology of traumatic brain injury. The Mount Sinai Journal of Medicine 2009;76:97–104 [Crossref], [PubMed], [Web of Science ®].
- Ciuffreda KJ, Tannen B. Eye movement basics for the clinician. St. Louis, MO: Mosby Year Book; 1995.
- Hall K. M. Overview of functional assessment scales in brain injury rehabilitation. Neurorehabilitation 1992; 2(4)97–112.

RIABILITAZIONE DELLA LETTURA IN TRAUMI CEREBRALI


Lo studio di Kenneth J. Ciuffreda (Oculomotor rehabilitation for reading in acquired brain injury, Neurorehabilitation, vol. 21, no. 1, pp. 9-21, 2006 ) valuta la riabilitazione oculomotoria correlata alla lettura in soggetti con lesioni cerebrali acquisite. La ginnastica visiva prevede lettura simulata su una riga e su più righe, il monitoraggio di fissazione, saccadi e pursuit. Tutti i partecipanti (post-ictus e post-traumi cranici) hanno evidenziato una capacità di lettura notevolmente migliorata, e questo è stato confermato da molte delle misure della motolità oculare specialmente con il feedback oculomotorio visivo e uditivo combinati. La riabilitazione oculomotoria correlata alla lettura ha prodotto significativi miglioramenti. L'attività saccadica e l'allenamento del ritmo e dell'automatismo, modificano i movimenti oculari per produrre un approccio più sistematico e conseguentemente un migliore profilo di lettura.

SACCADI E POSTURA
Questo studio di Layla Ajrezo et al. (Saccades Improve Postural Control: A Developmental
Study in Normal Children, ed. Ramesh Balasubramaniam, University of California, Merced, USA
) si è concentrato sull'effetto di attività oculomotorie come i movimenti saccadici relazionati alla stabilità posturale, in un rilevante numero di bambini. In tutti i bambini sono state escluse anomalie vestibolari, neurologiche, oftalmologiche e ortottiche. Durante la misurazione posturale, si è evidenziata una correlazione tra aumento dell'età e diminuzione della latenza del saccade, e un miglioramento della qualità della fissazione. L'oscillazione posturale diminuisce con l'età e si riduce nel doppio compito, con saccadi, rispetto a un semplice compito di fissazione. Questi risultati suggeriscono una maturazione dei circuiti neuronali che controllano la postura e i movimenti oculari durante l'infanzia. Lo studio mostra anche la presenza di un'interazione tra il sistema oculomotore e il sistema posturale. Impegnarsi in compiti oculomotori si traduce in una riduzione dell'oscillazione posturale.

Bibliografia
- Blanchard Y, Carey S, Coffey J, Cohen A, Harris T, et al. (2005) "The Influence of Concurrent Cognitive Tasks on Postural Sway in Children". Pediatr Phys Ther 17(3): 189–193.
- Laufer Y, Ashkenazi T, Josman N (2008) "The effects of a concurrent cognitive task on the postural control of young children with and without developmental coordination disorder". Gait Posture 27(2): 347–351.
- Olivier I, Cuisinier R, Vaugoyeau M, Nougier V, Assaiante C (2010) "Agerelated differences in cognitive and postural dual-task performance". Gait Posture 32(4): 494–499. 
- Uchida T, Hashimoto M, Suzuki N, Takegami T, Iwase Y (1979) "Effects of periodic saccades on the body sway in human subjects". Neurosci Lett 13(3): 253–258.

CONCLUSIONI
Da tutto quello che abbiamo letto possiamo desumere che:
- i movimenti Saccadici o Saccadi sono coinvolte in molti processi neuro-fisiologici e condizionate da varie patologie e disfunzioni del nostro sistema nervoso.
- l'allenamento di queste può migliorare molto, e talvolta risolvere, le disfunzioni che presentavano, influenzando in modo positivo il sitema colpito.
- i movimenti saccadici sono strettamente collegati alla postura e all'equilibrio che ne è la sua massima espressione.
- l'allenamento di questi movimenti oculari se unito a stimoli sonori e di coordinamento visuo-motorio (touch) amplificano notevolmente il loro effetto.








IL SISTEMA JETPROGRAM, unito anche a tecniche di allenamento visivo nello spazio, riunisce tutte queste caratteritiche e la nostra collaborazione continua con specialisti della postura e delle problematiche di apprendimento (DSA) ne sono la riprova.












Luca Ieri
Optometry Doctor - State University of Latvia
Esperto in tecniche visuo-posturali
Membro AID (Associazione Italiana Dislessia)

ATTENZIONE: si ricorda che all'interno degli articoli di questo Blog vengono usati termini e concetti semplificati per un pubblico non professionale e a scopo puramente divulgativo.

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